Il me che ami nelle tenebre – Skottie Young tra crisi artistiche e case infestate


Fino a dove arriverebbe un’artista per ritrovare la propria ispirazione – e cosa farà quando questa gli si rivolterà contro? Skottie Young si pone questa domanda nel suo fumetto Il me che ami nelle tenebre, sottoforma di una storia piena di frustrazione artistica e creature arcane.

La trama di Il me che ami nelle tenebre

copertina - il me che ami nelle tenebre di skottie young e jorge corona

Copertina di Il me che ami nelle Tenebre, di Skottie Young e Jorge Corona (Credits: Bao Publishing)

Rowen, detta Ro, è una giovane pittrice nel bel mezzo di una devastante crisi d’ispirazione. Sarà proprio per questo che deciderà di andare a vivere in una vecchia casa, ignorando tutte le dicerie su un presunto fantasma nascosto al suo interno.

Si metterà al lavoro senza alcun successo, tra bicchieri di vino e le note di una canzone sconosciuta che sembra provenire dall’interno della casa. Inizierà così a parlare al “fantasma” di cui le era stato detto. I suoi monologhi continuano di giorno in giorno, fino a quando… questo spettro non le risponderà.

Tra i due si crea una strana relazione, fonte di conforto e ispirazione artistica per Ro. La nostra protagonista non era ancora riuscita a dipingere nulla di soddisfacente.

L’essere, che si era manifestato fino ad allora solo come una voce, mostra finalmente la sua forma alla ragazza, riempiendola di attenzioni e regali, ma soprattutto diventando presto la sua nuova musa.

Ro, protagonista di Il me che ami nelle tenebre, instenta a ballare con la creatura che infesta la sua casa. I due si tengono per mano mentre una lieve musica e diversi quadri li circondano.

Ro, protagonista di Il me che ami nelle tenebre, instenta a ballare con la creatura che infesta la sua casa (Credits: Bao Publishing)

A questo punto Skottie Young sembra trasformare il fumetto quasi in una storia d’amore – se non fosse per la natura possessiva della creatura, che sembra voler isolare Ro da qualsiasi altro essere umano.

Sarà così che il lettore inizierà a rendersi conto, insieme alla protagonista, che la situazione è tutt’altro che romantica e che Ro è decisamente in pericolo.

Una relazione mostruosa – Come una musa può distruggere l’artista

Il me che ami nelle tenebre nasce da una collaborazione con testi Skottie Young (conosciuto per serie a fumetti come Odio Favolandia) e i disegni di Jorge Corona, disegnatore per case editrici tra cui la Dc Comics. I due artisti, che avevano precedentemente collaborato in Middlewest, approcciano in questo fumetto il genere horror e il complicato legame che si crea tra un’artista e la propria creatività.

La relazione tra la creatura e Ro può infatti essere interpretata non solo come una vera propria relazione tossica, ma anche come la difficoltà che molti riscontrano nel cosiddetto “blocco dell’artista” – ovvero periodi di tempo nel quale si ha difficoltà a creare, anche se necessario per il proprio lavoro. Ro, in questo caso, cerca di superare questa difficoltà: prima abusando di alcool e isolandosi dal resto della società e poi ritrovando una “musa” nella creatura.

Skottie Young approccia il genere horror in Il me che ami nelle tenebre, una collaborazione con Jorge Corona (Credits: Bao Publishing)

Questo sembra subito funzionare. Scopriamo infatti che Ro ha riempito la sua casa di dipinti, masi è anche trovata intrappolata in un rapporto tutt’altro che sano con l’ispirazione dietro a queste opere.

Ciò non toglie che la storia tra Ro e la creatura rappresentata in Il me che ami nelle tenebre segua passo per passo il ritmo di molte relazioni amorose che si evolvono in situazioni estremamente tossiche. Skottie Young ha rappresentato infatti un perfetto esempio del cosiddetto lovebombing.

È un fenomeno frequente: in una relazione, uno dei due inizia a riempire il proprio partner di continuo affetto e regali con lo scopo di poter in seguito usare queste (presunte) dimostrazioni d’affetto per manipolare e isolare la propria vittima.

Il me che ami nelle tenebre – L’horror secondo Skottie Young

Ritroviamo in Il me che ami nelle tenebre un’unione tra un fumetto à la Neil Gaiman e una storia d’horror cosmico con al suo centro un’essere apparentemente uscito da una novella lovecraftiana. I disegni estremamente espressivi di Jorge Corona sono uniti alla colorazione di Jean-Francois Beaulieu, le cui tonalità fanno prender vita ai personaggi e ci trasportano dai caldi colori della cosiddetta “fase luna di miele” all’opprimente sensazione di disperazione provata da Ro negli ultimi capitoli.

Ro, intenta a dipingere con un brillante inchiostro rosso - espressione chiaramente arrabbiata e decisa. Il rosso schizza sulla protagonista come se fosse sangue.

Ro si troverà di fronte a una relazione complicata e tossica, in cui dovrà lottare per la sua libertà (Credits: Bao Publishing)

L’aspetto grafico del mostro, spesso, può rovinare l’immersione in una storia horror se non realizzato correttamente. In questo caso, però, è stato gestito in maniera ammirevole, creando una creatura con diverse sfaccettature e forme. Si appoggia molto alla tradizione horror del mostrare meno possibile, così da non poterci dare delle dimensioni o un aspetto fisico da poter razionalizzare, andando quindi a toccare la nostra paura di ciò che ci è ignoto.

La storia scritta da Skottie Young è piena di colpi di scena e momenti raccapriccianti. Un leggero difetto potrebbe essere nei suoi soli cinque capitoli di durata – originariamente usciti in America come spillati. Anche solo un capitolo in più avrebbe forse potuto dare un ritmo leggermente meno affrettato, regalando più soddisfazione al lettore una volta giunti ai momenti finali del racconto.

Il me che ami nelle tenebre rimane comunque una storia avvincente e un approccio al genere horror, all’amore e alla creatività che ha già catturato (e continuerà a catturare) l’attenzione dei suoi lettori.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi