Le Jardin, Paris – Gaëlle Geniller e l’importanza dell’espressione di genere


Una delle parti più importanti del mese del Pride è l’opportunità di celebrare storie e opere che ci spingono a trovarci a confronto con esperienze diverse dalle nostre, magari facendoci riflettere di più sulla nostra stessa identità. È per questo che per cominciare questo mese ho deciso di parlarvi di Le Jardin, Paris – graphic novel francese scritto e illustrato da Gaëlle Geniller.

In quest’opera, la 26enne autrice francese affronta il tema dell’identità e l’espressione di genere con abilità e delicatezza.

Un bocciolo pronto a fiorire nella Parigi degli anni Venti

Le Jardin, Paris segue la storia di Rose, un ragazzo di 19 anni, cresciuto da sua madre in un cabaret parigino degli anni Venti – il rinomato “Le Jardin”. Rose è affascinato dalle ballerine che lo circondano, conosciute da tutti come “fiori” per via dei loro nomi a tema floreale. Così, decide di voler tentare anche lui a ballare in uno spettacolo tutto suo.

Copertina di Le Jardin, Paris di Gaëlle Geniller. Rose la protagonista sta tenendo tra le mani le estremità di un sipario.

Copetina di Le Jardin, Paris di Gaëlle Geniller (Credits: Star Comics)

Rose, adornato di costumi floreali, non ha paura di apparire troppo “femminile” davanti al suo pubblico. Ben presto affascina il giovane Aimé, un suo ammiratore, nel quale ritrova un amico fidato con il quale può essere se stesso senza rischiare di essere giudicato. Sarà così che Rose, con un amico al suo fianco e l’incoraggiamento dei fiori, incomicerà ad uscire sempre più spesso, sfoggiando vestiti eleganti e occasionalmente usando pronomi femminili.

La svolta nella trama di Le Jardin, Paris

Presto però inizia a girar voce delle perfomance di Rose, che sarà costretto a trovarsi faccia a faccia con il mondo e la società che lo circonda, dal quale è stato protetto per tutta la sua vita.

Quando un giornalista gli richiede un’intervista dopo aver assistito a un suo spettacolo, Rose, a suo agio con la sua identità, si trova per la prima volta costretto a doverla spiegare a qualcun’altro. Cercherà quindi di spiegare la sua neutralità verso chi utilizza pronomi diversi dal maschile nei suoi confronti, per quanto si consideri ancora un uomo, e il modo in cui lo spettacolo per lui è un modo per esprimersi senza rischiare di trovarsi di fronte a critiche.

In seguito alla pubblicazione dell’articolo, il numero di spettatori di Rose aumenta più del previsto, creando nel giovane un conflitto: da una parte la sua passione per la danza, dall’altra lo sguardo di centinaia di persone che lo vedono come un’ anomalia, non come una persona. Questo spinge Aimé a proporgli uno stacco dalla sua carriera, un soggiorno nella sua casa in campagna per scappare dal caos parigino.

Rose, protagonista di Le Jardin, Paris di Gaëlle Geniller, seduto da una sedia e circondato da fiori.

Rose, protagonista del graphic novel Le Jardin, Paris di Gaëlle Geniller (Credits: Star Comics)

Sarà così che in Le Jardin, Paris il giovane Rose sarà costretto a contemplare il rapporto tra il suo amore per la danza e lo sguardo altrui.

La delicatezza dell’arte di Gaëlle Geniller e la femminilità come emancipazione

Le Jardin, Paris è difficile da descrivere.

Gaëlle Geniller racconta una storia che vuole esplicitamente mettere il lettore a suo agio, tenendogli la mano e assicurandogli un lieto fine. Quello che traspare in Le Jardin, Paris è uno sguardo sulla vita di Rose e dei personaggi che lo circondano. Il tutto viene trattato complessivamente con una sensibilità aiutata dall’arte leggera e delicata di Gaëlle Geniller, il cui stile stile si era già intravisto nella sua prima pubblicazione – Les Fleurs de grand frères. 

Rose, protagonista di Le Jardin, Paris di Gaëlle Geniller, mentre una mano gli sta mettendo addosso del rossetto con un pennello.

Rose mentre uno dei fiori l’aiuta a prepararsi per un’uscita elegante con Aimé (Credits: Star Comics)

I personaggi che circondano Rose sono uno dei punti più forti di questo racconto. Sono loro a creare un cast di figure che affascina il lettore e che prende vita tra le pagine di questo fumetto, spesso lasciando intravedere una loro interiorità che li rende propriamente tridimensionali.

È interessante anche vedere un cast femminile così forte e emancipato, soprattutto in una storia che rappresenta esplicitamente quanto quelle figure siano state essenziali nella crescita di Rose.

Le Jardin, Paris – Le varie sfumature dell’identità

Nel suo graphic novel, Gaëlle Geniller approccia l’espressione di genere di Rose in modo molto interessante. Quando lo incontriamo, il nostro protagonista è già sicuro della sua identità e le persone che lo circondano, per la maggior parte, lo accettano senza farsi problemi. Ci si aspetterebbe il tipico percorso pieno di dubbi e difficoltà alla ricerca di chiarimenti sulla propria identità – o una scena di coming out ad amici e famiglia – ma in questo fumetto non si ritrova nulla del genere.

Questo approccio lascia spazio a un dilemma totalmente diverso: la paura che eccessiva pressione da parte della società nel tempo ti possa forzare a cambiare e reprimere parti della tua identità. Rose in diversi momenti si sente forzato a dover definire quello che per lui è naturale e ovvio, in un momento di praticolare vulnerabilità fa anche intravedere una sua consapevolezza del fatto che il suo modo di esprimersi e evitare le etichette possa “turbare” alcune persone.

Rose, protagonista di Le Jardin, Paris illustrato da Gaëlle Geniller.

Una delle performance di Rose al “Le Jardin” (Credits: Star Comics)

È anche corretto notare che gli anni Venti rappresentati in Le Jardin, Paris sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati, mostrando un mondo con molta più tolleranza nei confronti di un’espressione del proprio genere o sessualità al di fuori del comune.

Le Jardin, Paris è la storia di cui Gaëlle Geniller aveva bisogno (e forse anche noi)

Gaëlle Geniller ha raccontato quanto questa storia per lei fosse particolarmente importante. Ha voluto creare qualcosa che, se avesse avuto modo di leggere da piccola, l’avrebbe aiutata a capire diverse cose riguardo a se stessa, seppur rappresentante un mondo idealizzato. In Le Jardin, Paris si percepisce infatti un elemento di evasione dalla realtà, un qualcosa di fantastico che si cela tra le vignette e porta in vita la storia.

In conclusione, credo che Le Jardin, Paris sia adatto a chi cerchi una storia piacevole che non ha paura di uscire dalla norma e mettere alla prova alcuni preconcetti presenti nella nostra società. Propone una rappresentazione della femminilità diversa dal solito: non la rappresenta come qualcosa di fragile, ma piuttosto come una forza inarrestabile e sfaccettata.

Il linguaggio visivo di Le Jardin, Paris eleva la storia e fa fermare il lettore ad ammirare la sua cura nei dettagli e dinamicità delle forme, perdendosi per qualche ora nel mondo meticolosamente illustrato da Gaëlle Geniller.

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