Big questions – Lo strano fumetto di Anders Nilsen frutto di 15 anni di lavoro


Recensire Big questions, scritto e disegnato dal fumettista statunitense Anders Nilsen, non è affatto facile.

Il volume, di oltre 600 pagine, è una raccolta di storie che hanno visto la luce in 15 anni di lavoro, pubblicate prima in autoproduzione e poi dall’editore Drawn & Quarterly. E francamente non so se sia meglio affrontarlo sapendo solo questo, oppure se consigliarvi di leggere prima la postfazione dello stesso autore.

Vediamo perché.

Big questions – Di fringuelli, uova mortali e il senso della vita

Innanzitutto, a chi consiglierei assolutamente la lettura di Big questions? Come spesso accade, non si tratta di un fumetto per tutti, tanto per cominciare: se cercate una storia lineare, con personaggi molto ben caratterizzati e riconoscibili a colpo d’occhio e un percorso narrativo in stile “Viaggio dell’eroe”, devo dirvi che Big questions e il mondo ideato da Anders Nilsen non fanno per voi.

Se invece vi piace perdervi nel percorso creativo di un fumettista amante di una narrazione che mescola componenti oniriche e filosofiche, ve lo consiglio assolutamente. A questo punto potreste chiedervi: “Ma di che parla Big questions?”. Ecco, sappiate che a porre una domanda simile mi mettereste in difficoltà.

i fringuelli di Big questions, il fumetto di Anders Nilsen

I fringuelli di Big questions, il fumetto di Anders Nilsen (Credits: Eris)

Potrei dirvi che ci sono dei fringuelli intenti a discutere sulla qualità del loro cibo, a spiare chi glielo procura e a far la guardia a quello che credono essere un uovo, sganciato all’improvviso da un enorme uccello metallico. Potrei dirvi che ci sono umani, serpenti, gufi, corvi, cani e cigni, e ancora non saprei come farvi capire cosa andreste a leggere.

Se vi basta per incuriosirvi, interrompete qui la lettura e procuratevelo. Altrimenti, proseguite.

Anders Nilsen tra filosofia e stream of consciousness

Chi ha letto la postfazione lo sa: quello di Anders Nilsen con Big questions è una sorta di stream of consciousness, un flusso creativo che procede in modo quasi disordinato ma al tempo stesso coerente.

Il risultato è interessante, ma strano. O strano, ma interessante. Dipende dai vostri gusti.

Comincia come una cosa rilassante e sciocca, con degli uccellini sboccati e un po’ filosofi che discutono tra loro, e dopo qualche pagina inizia ad acquisire profondità e ad aggiungere elementi spiazzanti.

Una scena di Big questions

Una scena di Big questions (Credits: Eris)

Quello che Anders Nilsen fa con Big questions è portare il lettore su una montagna russa. È un giro fatto di riflessioni sul senso della vita, curiosità sulla piega che stanno per prendere gli eventi, un bel po’ di spaesamento e qualche momento di noia qua e là dettato dal ritmo lento e un po’ ripetitivo di alcuni passaggi.

Il senso di Big questions

Leggere Big questions è un’esperienza che consiglio. Non a tutti, come detto, ma la consiglio.

Chiudere il colossale tomo di Anders Nilsen lascia qualcosa dentro. È difficile capire subito se quello che si è letto ci sia piaciuto o meno, ma è innegabile che lasci qualcosa dentro.

Una scena memorabile del fumetto di Anders Nilsens

Una scena memorabile di Big questions, il fumetto di Anders Nilsens che recensiamo oggi (Credits: Eris)

Vedere i fringuelli che arrivano con naturalezza a teorizzare la caverna di Platone, che litigano violentemente per stabilire se le cose importanti siano quelle complesse e inconoscibili o invece quelle semplici e quotidiane, e che si interrogano sulle cose bizzarre che accadono di fronte ai loro occhi, porta anche il lettore a fare le stesse riflessioni.

Fa sentire anche noi come loro: degli esseri buttati in un mondo difficile da capire, che a ogni pagina ti porta più a fondo nell’ignoto o che te ne tira fuori senza preavviso. Un mondo (e una vita) che puoi accettare o respingere.

Ma non puoi ignorare.

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