Bellezza – Un secondo sguardo all’eredità di Hubert a quasi due anni dalla sua scomparsa


Lo scorso 23 aprile uscì il mio articolo su Pelle d’uomo, l’ultima pubblicazione italiana di Hubert, prematuramente scomparso nel febbraio 2020.

Pelle d’uomo fu il primo lavoro di Hubert che abbia mail letto, da quel giorno ho avuto modo di recuperare i suoi altri libri editi da Bao Publishing e, come immagino abbiate già intuito dal titolo, uno di questi ha particolarmente attirato la mia attenzione.

Stiamo parlando, dunque, di Bellezza, uscito nell’ormai lontano 2015.

Hubert e Kerascoët per la prima volta insieme

Bellezza viene pubblicato dalla casa editrice milanese sei anni fa, dicevamo, in un formato destinato a farsi notare.

La copertina di Bellezza. di Hubert

La copertina di Bellezza (Credits: Bao Publishing)

Si tratta di un cartonato di grandi dimensioni che già dalla copertina lascia intuire lo stile grafico e la bicromia che la faranno da padrone per tutto il volume.

La storia venne venne realizzata Hubert e dal duo Kerascoët – due illustratori francesi, Marie Pommepuy e Sébastien Cosset, alla prima riuscitissima collaborazione. Bellezza, figlio di questo incontro, fu pubblicato per la prima volta sulla rivista belga Spirou prima di essere riproposta a colori in tre volumi.

Il tomo, un cartonato con copertina rosa fluo verniciata dotata di elementi in rilievo, appare estremamente elegante e permette immediatamente al lettore di comprendere l’ambientazione fiabesca della vicenda.

La Bellezza è negli occhi di chi guarda

Bellezza è una storia, più una fiaba, di una eleganza e delicatezza senza pari.

Facciamo subito conoscenza della protagonista, Baccalà, una serva di umilissime origini (ed ancor più umile aspetto) costretta a subire le angherie di un villaggio che vede la ragazza come poco più di un animale. Un incontro fortuito con una fata le porterà però un grande dono: Baccalà resterà sgraziata e brutta, ma il mondo intorno a lei la percepirà come la più splendida e graziosa delle fanciulle. Bellezza diverrà così il suo nome.

In un susseguirsi di caos, colpi di scena, guerre, fate e maledizioni, Hubert usa Bellezza per raccontarci come l’aspetto esteriore possa influenzare il modo di agire del prossimo. Mente e corpo sembrano non andare mai di pari passo. È un pensiero comune non riuscire a vedersi abbastanza belli o abbastanza intelligenti, si tende a percepire solo i propri difetti e mai i punti di forza.

Una scena dell'opera di Hubert

Una scena di Bellezza, con protagonista Baccalà (Credits: Bao Publishing)

Ma cosa succederebbe se, all’improvviso, tutte le nostre insicurezze venissero colmate?

Saremmo in grado di gestire il nostro nuovo essere?

Non è tutto oro quel che luccica – Bellezza e la critica dell’apparenza

Le pagine di Bellezza risuonano di parole, di incontri magici e surreali dove i personaggi appaiono molto ben caratterizzati, riuscendo in parte a discostarsi dai soliti cliché fiabeschi grazie all’ambiguità morale che li contraddistingue.

Baccalà/Bellezza continuerà sempre a vedersi brutta ma la costante adulazione, per parte della storia, quasi le faranno dimenticare dell’incantesimo credendo che la sua fatale bellezza sia genuina.

Complicate, perverse e a volte brutali, sono le reazioni degli uomini che circondano la protagonista. La penna di Hubert ferisce profondamente nel descrivere i comportamenti, talvolta animaleschi, che gli uomini possono avere se guidati unicamente dai propri istinti.

Bellezza osservata e ammirata dalla gente

Bellezza osservata e ammirata dalla gente (Credits: Bao Publishing)

La violenza descritta dagli autori è così ferale e genuina da far accapponare la pelle senza però cadere mail nell’eccessiva didascalicità: il dramma, il sangue, vengono accennati mai resi plateali. In contrapposizione a questi uomini spesso feroci, c’è la voglia di autodeterminazione dei personaggi femminili, che combattono ogni giorno per essere qualcosa in più che solo testa o solo corpo. Andando di pari e passo con la storia, alla fine del volume, saranno loro le uniche complete, finalmente in pace con la loro essenza, in grado di affrontare ogni situazione.

Nel complesso, Bellezza, è una favola medievale vestita di modernità, raccontata con un tratto semplice e pulito, dove ogni dettaglio è funzionale a creare un’emozione. E i volti, seppur realizzati da poche linee, sono il fulcro principale di ogni caratterizzazione.

Un mondo crudele e realistico nasce dalla penna di Hubert e dei Kerascoët, dove il finale non è scontato perché, come nella realtà, non basta essere una splendida principessa per avere un lieto fine.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi