
A casa, di Sandrine Martin – Storia di migrazione disperata e maternità
Esce oggi in Italia, pubblicato da Tunué, A casa, scritto e disegnato da Sandrine Martin. Noi di Discorsivo l’abbiamo letto in anteprima per potervelo raccontare.
A casa non è un libro tratto da una storia vera, ma da storie vere.

La copertina di A casa di Sandrine Martin (Credits: Tunué)
Sandrine Martin si è ispirata allo studio Eu border care, condotto da un’équipe di studiose dirette da Vanessa Grotti, antropologa sociale dell’Università di Bologna, nei principali snodi di flussi migratori: Atene, Melilla, Lampedusa, la Guyana Francese e l’isola Mayotte.
Per raccontare la sua storia, Martin si è recata in Grecia, punto di snodo della migrazione proveniente da Siria e Afghanistan, mescolando le storie di cinque donne migranti diverse.
Di cosa parla A Casa
In A casa, Sandrine Martin ci narra la storia di Mona, migrante siriana giunta in Grecia assieme a Suleiman per potersi creare una nuova vita in Germania.
Piccola nota per quelli del partito di “aiutiamoli a casa loro”: a casa loro ci sono le bombe, e un palazzo potrebbe crollarvi in testa da un momento all’altro. Cosa che a voi che sostenete questa idea potrebbe anche farvi rinsavire (anche se non ci giurerei) ma le persone normali solitamente restano uccise.
Tornando al fumetto di Sandrine Martin: alle prese con tutte le già non poche difficoltà del vivere in un campo profughi, Mona scopre di essere incinta. A questo punto diventa ancora più impellente il bisogno di lasciare il campo profughi greco per raggiungere la più tranquilla Germania.

Mona passeggia per le strade della Grecia (Credits: Tunué)
Le vicende di Mona verranno intervallate da quelle di Monika. Monika è una ragazza greca che fa la levatrice presso l’associazione cui si rivolge Mona per essere seguita nella gravidanza. Tra le due si instaura subito un feeling particolare destinato a trasformarsi una bella amicizia.
Monika, seppure in una posizione privilegiata rispetto a Mona, è una donna insoddisfatta. Insoddisfatta dal lavoro, insoddisfatta dal marito, insoddisfatta della piega monotona che ha preso la sua vita.
Perchè leggere il fumetto di Sandrine Martin
Sandrine Martin racconta con straordinaria eleganza il nascere di questa amicizia, fondata sul rispetto reciproco ma anche su una rispettosa invidia per la vita dell’altra.
I personaggi sono ben delineati, soprattutto quello di Mona, di cui ci racconta la vita prima dell’esodo – quella di una normale studentessa universitaria, con abitudini e attitudini che poco hanno di diverso con le ragazze che siamo abituati a incontrare ogni giorno per strada.
La voce fuori campo che commenta lo svolgersi degli eventi è quella di Mona che si rivolge al figlio che si ritrova in grembo. Questo crea una cadenza narrativa quasi perfetta, che porta in più di un’occasione a commuoversi per le parole della madre al bambino non ancora nato.

Il viaggio disperato di Mona e altri migranti (Credits: Tunué)
L’impatto visivo con il volume è assolutamente particolare ma davvero soddisfacente per gli occhi. Il colore principale con cui ci vengono raccontate le vicende è il blu, alternato al rosso quando ci troviamo a seguire Mona, giallo per Monika.
Sandrine Martin è un’autrice piuttosto conosciuta in Francia, ma questo è il suo primo lavoro tradotto in italiano. Collaboratrice abituale del giornale Liberation, ha pubblicato diverse graphic novel, tra cui l’omonima biografia della pittrice Niki de Saint Phalle.
A casa è un volume che va letto. Senza se e senza ma. Un’opportunità irrinunciabile di conoscere una fetta di mondo, storie che riguardano migliaia di persone e che troppe volte ci passano davanti agli occhi solo come numeri, letti dalla monotona voce del conduttore di un telegiornale.
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