Maison Ikkoku – Il capolavoro della regina del manga Rumiko Takahashi


Il mio primo incontro con Maison Ikkoku di Rumiko Takahashi fu abbastanza casuale.

Copertina del primo volume di Maison Ikkoku di Rumiko Takahashi

(Credits: Star Comics)

Era la mattina del primo gennaio 2001 e io avevo passato l’ultimo dell’anno a casa del mio amico Andrea. Mi sono svegliato di buon mattino come al solito e per passare il tempo in attesa del suo risveglio decisi di leggere qualcosa dalla sua collezione di manga. Ken il guerriero  lo sapevo già a memoria, Dragon Ball non ne parliamo.

Così mi cadde l’occhio su Maison Ikkoku. Nonostante fosse catalogato come seinen, cioè manga per giovani adulti, mi sapeva un po’ troppo di storia d’amore per ragazze e avevo l’impressione che non valesse il mio tempo. Poi di Takahashi avevo già iniziato a leggere Ranma 1/2, che avevo abbandonato circa a metà perché dopo un po’ mi stava annoiando.

Ma Maison Ikkoku si rivelò qualcosa di diverso.

Come Maison Ikkoku di Rumiko Takahashi mi ha conquistato

In mancanza d’altro e visto che Andrea me ne aveva parlato così bene, infatti, decisi di dare una seconda chance alla Regina del manga. Dopo pochi minuti dovetti soffocare le risate per non svegliare il mio amico. Divorai un volumetto dopo l’altro e quando finalmente Andrea si svegliò mi sembrò troppo presto.

Me ne andai da casa sua con lo zaino imbottito dal resto della collezione che non avevo letto. La sera del giorno dopo la lettura della serie era completata e ancora oggi, a vent’anni di distanza, periodicamente riapro quei volumi per rivivere le avventure dello sfortunato Yusaku Godai alla conquista della meravigliosa Kyoko Otonashi.

Una scena di Maison Ikkoku

(Credits: Star Comics)

Maison Ikkoku racconta la storia di Yusaku Godai, ronin poco più che ventenne nella Tokyo dei primi anni 80. La parola ronin letteralmente significa uomo alla deriva. Solitamente indica un samurai senza padrone, ma nel gergo moderno è usata anche per indicare una persona che, come Godai, ha fallito l’esame di ammissione all’università. Godai è così chiamato dagli abitanti dell’Ikkoku Kan che quotidianamente si approfittano di lui e lo prendono in giro. Esasperato Godai deciderà di abbandonare il condominio proprio quando si presenterà Kyoko in qualità di nuova amministratrice.

Godai e Kyoko, protagonisti di un manga di formazione

Colpito dall’avvenenza della giovane donna, di pochi anni più grande di lui, Godai ritornerà sui propri passi. La forza di questo manga sta nella caratterizzazione dei personaggi molto spiccata (e a volte anche esagerata) ma che contribuisce a rafforzare la comicità talvolta assurda della serie. Nonostante questa fortissima vena comica, il romanticismo che condisce il tutto è continuamente presente e ci troveremo spesso a soffrire le pene d’amore di Godai, all’inseguimento disperato del cuore della bellissima ma inarrivabile Kyoko.

Maison Ikkoku, che può essere tradotto in italiano come “La casa senza tempo” o “La casa dell’attimo”, è un manga di formazione. Seguiremo, oltre le già citate vicissitudini amorose di Godai, anche il suo farsi strada nella terribile giungla del mondo del lavoro giapponese e il suo passaggio da ragazzo a uomo.

Maison Ikkoku e gli anni 80

Quando rileggo Maison Ikkoku provo una grande nostalgia. Non tanto perché mi sia capitato di leggerlo da ragazzo, quanto per la capacità di Rumiko Takahashi di riuscire a farti immergere in quel determinato momento storico in quel determinato luogo. Si respirano infatti a pieni polmoni gli anni 80 giapponesi, come in poche altre opere. Forse solo Orange Road è in grado di avvicinarvisi.

Kyoko nella copertina del volume 9 di Maison Ikkoku

(Credits: Star Comics)

Da Maison Ikkoku sono stati tratti una serie animata (nota in Italia anche come Cara dolce Kyoko), diversi Oav, un live action del 1986 e una miniserie live drama del 2007.

L’autrice, Rumiko Takahashi

Rumiko Takahashi nasce a Niigata nel 1957. Il suo primo manga a venire serializzato è Urusei Yatsura, da noi conosciuto come Lamù, che viene pubblicato dal 1978 al 1987. Dal 1980 al 1987 pubblica anche Maison Ikkoku.

Ultimati questi due manga, inizia subito a lavorare a Ranma 1/2, che verrà serializzato dal 1987 al 1996. La Regina del manga, soprannome che le viene ben presto dato in Giappone, non si ferma: dal 1996 al 2008 pubblica Inuyasha e dal 2009 al 2017 Rinne.

Una tavola dell'opera di Rumiko Takahashi

(Credits: Star Comics)

Dal 2019 è al lavoro su Mao. Sono tante anche le saghe brevi ed episodi singoli da lei scritti, come One Pound Gospel, La saga delle Sirene, Rumic World, 1 or W, Rumic Theater, Rumic Short e tanti altri.

L’edizione italiana di Maison Ikkoku

Maison Ikkoku viene pubblicato per la prima volta in Italia da Granata Press nel 1994. A causa del fallimento della casa editrice bolognese, non fu mai portata a termine. Fu pubblicato interamente da Star Comics tra il 1998 e il 2000 in 27 volumetti. Nel 2015 la casa editrice perugina ne ha pubblicato una perfect edition in 10 volumi, contenenti anche pagine a colori.

Maison Ikkoku è un pezzo fondamentale di storia del manga e del fumetto in generale. Se volete ridere a crepapelle e allo stesso tempo innamorarvi di una genuina storia d’amore, avete trovato la serie che fa per voi.

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