
Tre fumetti di Alessandro Baronciani che consiglio, aspettando Monokerostina
È innegabile: in questo durissimo anno di sacrifici e dolori, tra distanziamenti e lockdown, i rapporti sociali stanno soffrendo in maniera tremenda. I contatti personali assenti rischiano di atrofizzare i sentimenti. Alessandro Baronciani è un autore che da sempre ha posto la sua attenzione sui sentimenti e sui complicati rapporti interpersonali tra le persone.
A breve uscirà l’ultima fatica del fumettista pesarese, Monokerostina, pubblicato con la metodologia del “prima o mai” già utilizzata per Come svanire completamente: un sistema per cui potrà leggere il fumetto solo chi lo avrà acquistato preventivamente.
In attesa di questa opera, ecco tre fumetti di Alessandro Baronciani che consiglio, per riscoprire le emozioni tra le persone.
Le ragazze nello studio di Munari – Sentimenti in cartotecnica
Forse l’opera che rappresenta in maniera più completa l’autore, Le ragazze nello studio di Munari è stato recentemente ristampato da Bao Publishing, casa editrice con cui Baronciani ha una stretta collaborazione da anni. La caratteristica che da subito colpisce è l’inserzione di elementi di cartotecnica che contraddistinguono l’animo libero ed originale del fumettista stesso. Forature nelle pagine, fogli lucidi e materiali diversi dalla carta sono aggiunti nel libro, in maniera funzionale al racconto.

In questa scena di Le ragazze dello studio Munari, il biglietto di Chiara fuoriesce dalla pagina (Credits: Bao Publishing)
Il protagonista Fabio, collezionista di libri usati e grande appassionato di Bruno Munari, ripercorre il suo rapporto con tre donne che hanno segnato profondamente la sua vita. In questa storia il rapporto tra i personaggi è spesso teso e difficile, contraddistinto da una malinconia e la presa di coscienza della difficoltà di stabilire una affinità duratura. Lo studio dei sentimenti è in questo caso volto a comprendere la complessità delle relazioni, la fatica nel coltivarle e renderle stabili.
Quando Fabio si rende conto che è la paura di innamorarsi seriamente che lo allontana dalle donne, si rifugia tra opere d’arte che gli danno un senso di compiutezza, serenità e armonia. Alcune inquadrature delle tavole fotografano perfettamente lo stato d’animo dei personaggi, come se si trattasse di un film del cinema neorealista. I pochi dialoghi e le immagini delle figure, spesso ritratte in primo piano o in pose poco scenografiche, contribuiscono a mostrare i sentimenti, senza dover per forza utilizzare la parola scritta.
La poliedrica figura di Bruno Munari dona al libro un senso di creatività e di onirica bellezza: ogni emozione resta come sospesa.
La distanza – Il triangolo amoroso nel caldo del sud
Altra cosa rispetto a Le ragazze nello studio di Munari è il libro scritto a quattro mani col cantautore Colapesce. Il coloratissimo La distanza, è una storia ambientata nella calda Sicilia, che vede Nicola in viaggio verso un festival indie rock, insieme a due compagne di viaggio impreviste, Francesca e Charlotte. I toni cromatici delle tavole rendono subito l’idea della storia, che trasmette un calore emotivo coinvolgente, a differenza dello straniante senso di distacco del libro precedente.

La distanza (Credits: Bao Publishing)
È proprio per colmare la distanza del titolo che le relazioni dei tre personaggi si fanno sempre più intime e intricate. Il graphic novel è un delicato on the road nel sud turistico, che nasconde però spazi ancora selvaggi e remoti. Come ogni viaggio materiale, si sviluppa in parallelo un viaggio personale dei tre giovani, con una necessaria crescita ed evoluzione sentimentale: ancora una volta i rapporti sociali sono al centro dei meccanismi che muovono la narrazione.
La distanza è un libro che ho amato visceralmente, connotato dallo stile grafico e calligrafico di Alessandro Baronciani, ma anche dalla presenza strutturale di Colapesce, cantore dei dubbi e delle ricerche emotive della sua generazione. La lezione che si impara è che l’amore non si lascia tenere lontano da nessuno e colma qualsiasi distanza, anche nei confronti di chi ne ha paura.
Negativa – Horror e psiche a confronto con la propria anima
Ulteriore cambio di direzione lo troviamo infine in Negativa, di cui abbiamo parlato due anni fa in Discorsivo. All’opposto del cromatismo di La distanza, Negativa è una storia dark, con bianchi e neri marcati che incutono timore e una trama con tinte horror che scava nel profondo dell’anima. Anche qui l’indagine psicologica ha la prevalenza sull’azione, ma in questo caso, più che i rapporti interpersonali, si descrivono i rapporti emozionali col proprio essere.

(Credits: Bao Publishing)
L’elemento fantastico compare qui in maniera predominante: l’ombra della famosa fotomodella Stella si stacca dal suo corpo e comincia una esistenza violenta e incontrollata, che porterà a tragiche conseguenze. Il tema del doppio, del contrasto tra bianco e nero, tra luce e ombra, tra vero e falso, è fondamentale nel racconto. Il contatto con la propria psiche costituisce la totale ossatura della storia, rendendo il fumetto un viaggio allucinato nelle parti più oscure dell’essere umano, senza mai cadere in determinati cliché, ma omaggiando anche grandi classici dell’horror degli anni 80.
Ritroviamo gli inserti cartotecnici abbandonati temporaneamente in La distanza. Anche qui essi sono essenziali allo svolgimento della narrazione e non semplici elementi estetici. Tutta Negativa è impressa di un simbolismo complesso che va scoperto con calma e magari con una seconda lettura, per godere appieno dell’impatto emotivo che Alessandro Baronciani sa trasmettere con le sue tavole.

Le copertine dei tre volumi citati di Alessandro Baronciani (Credits: Enrico Cantarelli)
Sono in attesa di poter scoprire la magia di Monokerostina, un libro che sarà anche un farmaco, contenuto in una scatola e con tante sorprese e storie che potranno cambiare a seconda del lettore. Nel frattempo, per non dimenticare che i rapporti sociali non sono secondari a nessun aspetto materiale della vita, i fumetti di Alessandro Baronciani possono tornare decisamente utili.
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