Princess Maison – Aoi Ikebe racconta la solitudine a Tokyo


Princess Maison di Aoi Ikebe è decisamente un manga particolare. Non solo perché la protagonista è una donna fuori dagli schemi, ma soprattutto perché ci presenta una realtà, quella del Giappone odierno, molto distante da come siamo abituati a considerarla.

Sachi Numagoe ha circa venticinque anni, vive da sola e lavora da quando ha finito la scuola. Il suo aspetto quasi infantile nasconde una determinazione ferrea: Sachi vuole comprarsi una casa. E non una casa qualsiasi: la casa dei suoi sogni, a Tokyo. Peccato che la capitale del Giappone sia una delle città più care al mondo, e con più problemi di spazio. Inoltre il budget di Sachi non è affatto alto, benché la ragazza si carichi di straordinari e faccia di tutto per risparmiare anche un solo yen.

La copertina del primo volume di Princess Maison

(Credits: Bao publishing)

Determinazione, il tuo nome è Sachi

Sachi si arma quindi di santa pazienza e partecipa a ogni presentazione, ogni visita organizzata dalle agenzie immobiliari. Diventa così una presenza fissa, impara a fare le domande giuste, raddrizza la rotta quando si rende conto di stare puntando troppo in alto e si fa delle amiche. Donne single che lavorano, come lei. In questo modo Princess Maison porta il lettore esattamente dove voleva arrivare: questo manga è infatti uno slice of life, un’opera che racconta uno spaccato di vita vera.

Il centro della narrazione in ogni capitolo non è detto che sia Sachi, ma è sempre una donna. Una donna sola che lavora e si mantiene nel Giappone moderno. Che a ben vedere tanto moderno non sembra. Mentre sulla metro risuonano gli avvisi in previsione dei Giochi Olimpici 2020 (triste ironia, visto il rinvio causa Coronavirus, a cui abbiamo anche fatto riferimento di recente), la vita delle donne sembra essersi fermata al 1920.

Gli spazi ristretti costringono a sacrificare il comfort - Princess Maison

(Credits: Bao publishing)

Una donna che abbia più di vent’anni e sia single è guardata di sottecchi, se ne ha più di trenta con aperta pietà, oltre i trenta ci si inizia a chiedere cosa abbia di sbagliato. Anche se si può permettere un gigantesco appartamento in una delle zone più belle della città.

Il contrasto tra realtà moderna e tradizione in Princess Maison

Queste donne vivono in solitudine: per alcune una scelta, per altre un peso enorme. Alcune frasi mi sono rimaste impresse a fuoco nella mente, simbolo di una cultura lontanissima. “Dovresti cercare un nuovo fidanzato prima di pensare a una casa nuova” dice una donna a un’altra, appena diventata single. Praticamente mi sono immaginata la metaforica puntina sul metaforico disco. All’unica figura maschile di spicco del manga, che vive palesemente da solo in un bell’appartamento, nessuno insinua che debba trovarsi presto una moglie.

Disseminati per il manga sono tanti i piccoli indizi di una realtà ancora molto legata a una visione tradizionale della famiglia che non ha spazio per le donne in carriera.

Le poche donne che vediamo con una carriera di successo e una “casa dei sogni” sono infatti sole. La solitudine, nel suo silenzio assordante, sembra quasi una conditio sine qua non: una donna con famiglia non può ambire al successo professionale. Una ragazza rimasta incinta sa già che dovrà lottare con le unghie e con i denti per riuscire a tornare a lavorare.

Beh, tutto il mondo è paese, alla fine.

Princess Maison vi renderà felicemente tristi

Un dettaglio della copertina del secondo volume di Princess Maison, di Aoi Ikebe

(Credits: Bao publishing)

Bao publishing arricchisce molto la sua collana Aiken con Princess Maison,  regalando al lettore accesso a una realtà poco conosciuta e quasi struggente nella sua melanconia. I riquadri regolari scelti dall’autrice, i pochi dialoghi, la calma che trasmette Sachi danno quasi l’impressione di ammirare un paesaggio invernale. Come se la narrazione fosse coperta di neve, che attutisce i suoni e copre le brutture, finché può. Ogni tanto, un lato negativo fa capolino, eppure la sensazione complessiva è di serenità, anche se condita da un velo di tristezza.

Il secondo volume, pubblicato il 26 novembre, approfondisce il rapporto tra Sachi e gli amici che ormai si è fatta tra gli impiegati dell’agenzia immobiliare e al contempo ci presenta tante, agrodolci, figure di donne sole.

Il dettaglio di una tavola del secondo volume di Princess Maison

(Credits: Bao publishing)

Come sempre Bao publishing regala al lettore un’opera di alto livello, sia dal punto di vista narrativo che della qualità dell’oggetto: la sovraccopertina è deliziosa, la carta di un’ottima grammatura e tra un capitolo e l’altro potete anche trovare i consigli degli agenti immobiliari per comprare casa a Tokyo!

Sempre che possiate permettervela, ovviamente…

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