Il giovane Darwin – Il fumetto di Grolleau e Royer sullo scienziato esploratore


Copertina del Giovane Darwin

(Credits: Tunué)

Eh sì, come il titolo di questo fumetto suggerisce, anche il barbuto e corrucciato Charles Darwin un tempo è stato un ragazzo. Non aveva niente di eccezionale, e sulla nave che lo porterà in capo al mondo – cambiandogli la vita – ci finì praticamente per caso. Il capitano aveva bisogno di qualcuno con cui chiacchierare a tavola, ed ecco che Darwin (all’epoca naturalista in erba) fu chiamato a imbarcarsi sulla His Majesty Ship Beagle, brigantino della marina britannica.

Per nostra fortuna, Darwin non si fece scoraggiare né dall’iniziale svilimento del suo ruolo, né dal mal di mare che lo accompagnò per cinque anni di viaggio. Continuò invece la sua esplorazione intorno al mondo con sempre più entusiasmo. Poco a poco, il mistero dell’evoluzione si disvelava davanti ai suoi occhi, e la sua teoria prendeva forma nella sua mente.

Un fumetto sul Darwin scienziato… e umanista

Il giovane Darwin, edito da Tunué nella collana Tipitondi (di cui abbiamo già recensito Avatar – La promessa), prova a raccontare questo incredibile viaggio che cambiò la scienza. Furono proprio le scoperte che Darwin fece in quei cinque anni di esplorazione a convincerlo che sia la Terra che le specie viventi erano state scolpite dal tempo. Fu grazie al fatto che il capitano Robert FitzRoy cercasse compagnia alla sua tavola che 28 anni dopo fu pubblicato L’origine delle specie.

Darwin seppe osservare gli indizi che la natura disseminava da molto, molto tempo. Presto, quindi, intuì che i mutamenti di cui la Terra conservava ancora forti tracce non potevano essere avvenuti in seimila miseri anni (l’età che all’epoca si credeva avesse il nostro pianeta).

Il giovane Darwin accolto dagli indigeni

(Credits: Tunué)

Ma in questo lungo viaggio, Darwin imparò molto non solo sulle scienze, ma anche sull’uomo. Incontrò popoli primitivi, conobbe tre indios presi da bambini e “civilizzati”, vide le torture di cui erano capaci gli uomini bianchi… E su tutto questo si fece delle idee molto chiare.

Come i suoi contemporanei, credeva nella superiorità della civilizzazione, ma aveva idee molto moderne e scomode riguardo all’uguaglianza di base tra tutti gli esseri umani e all’orrore dello schiavismo. “Ve lo dico io, e la storia mi darà ragione: lo schiavismo è una vergogna”, dice saggiamente Darwin in una scena del fumetto.

In fondo al volume si trovano alcuni commenti su questi temi, qualche precisazione storica e la spiegazione di alcune scelte degli autori. Questo piccolo e interessante approfondimento farà la gioia dei lettori più curiosi (e anche dei più pignoli).

I genitori del giovane Darwin

(Credits: Tunué)

Un fumetto… d’avventura!

“Fosse stato un romanzo di Jules Verne, si sarebbe potuto intitolare Cinque anni in viaggio”, scrive nell’introduzione Fabien Grolleau, uno degli autori. Effettivamente, questo fumetto racconta in tutto e per tutto una storia di avventura.

Si apre questo volume (dal formato che ricorda vagamente un antico quaderno con l’etichetta sulla copertina) e si viene subito rapiti. Attraverso i suggestivi disegni di Jérémie Royer, ci si immerge nella storia di questo studente che intraprende un viaggio pazzesco.

Il lettore segue un Darwin giovane ed entusiasta che osserva il mondo con spregiudicata curiosità. Capisce, assieme allo scienziato, un po’ di quello che succedeva al mondo in tempi antichissimi… e quello che accadeva nel presente, attorno a lui.

Inutile negarlo: pagina dopo pagina cresce anche nel lettore la voglia di partire per un’avventura! Si torna un po’ bambini, leggendo questo fumetto, perché fa vedere il mondo come se fosse ancora tutto da scoprire. Anzi, ci ricorda che è davvero così!

una tavola interna

(Credits: Tunué)

(E chi apprezza le biografie a fumetti sappia che su Discorsivo abbiamo recensito quella di Van Gogh, di Hedy Lamarr e molte altre a cui dare un’occhiata!)

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