Anestesia di Fumettibrutti – Ama te stesso come il prossimo


Anestesia_Cover

(Credits: Feltrinelli Comics)

Anestesia è il terzo e nuovo volume di Josephine Yole Signorelli, conosciuta maggiormente come Fumettibrutti, pubblicato lo scorso ottobre per Feltrinelli Comics.

Vi avevo già parlato di lei in occasione di Post Pink, ma la mia storia con Fumettibrutti comincia prima. Ed è un po’ complicata, tutto fuorché un colpo di fulmine.

Il mio incontro con Fumettibrutti

Ho cominciato a seguire saltuariamente la pagina Instagram di Fumettibrutti circa a inizio/metà 2018, compariva ogni tanto nel mio telefono insieme a una marea di “fumettisti social” che stavano vivendo un buon periodo di visibilità. I temi erano, e per molti sono ancora, le preoccupazioni, l’incertezza sul futuro, l’amore e l’università. Temi da ventenni, scritti, diretti e proposti per altri ventenni.

Con una dialettica leggermente vascobrondiana (sì, insomma, che ricorda il cantautore di Le luci della centrale elettrica), nascondevano dietro frasi elaborate luoghi comuni o banalità.

Inizialmente Josephine si inseriva in questo contesto in maniera un po’ differente. Le sue strisce erano graficamente più taglienti, sesso e precarietà erano gli argomenti principali. Erano – e sono tutto’ora, visto che la loro pubblicazione procede con regolarità – sfoghi nati dalla necessità di raccontare un pezzo di sé, senza però esporsi troppo. Ho sempre percepito dei racconti incompleti, con cui potevi sì immedesimarti, ma con un grande non detto dietro.

Fumettibrutti da Instagram alla Feltrinelli

Romanzo Esplicito, la prima pubblicazione cartacea di Fumettibrutti per Feltrinelli, è una lettura interessante ma ancora molto acerba, un ampliamento del lavoro che la fumettista stava già facendo su i social.

È un racconto più per immagini che per parole, che gioca un po’ sull’interpretazione e sul non mostrato. Nel volume scalfisce la superficie di quello che andrà a narrare nei due fumetti successivi, acquisendo più sicurezza nel suo modo di raccontare e più libertà di parlare di sé sia in maniera seria che più leggera.

Il secondo volume per Feltrinelli (P – La mia adolescenza trans) è, a mio parere, un salto di qualità importante per Fumettibrutti. P è forse più lineare nella narrazione, possiamo dire leggermente più didascalico, ma centra appieno il ritmo del racconto autobiografico, calibrando bene eventi e pensieri personali.

In un certo senso P può essere considerato propedeutico, ma non necessario, alla lettura di Anestesia.

Due donne parlano di quanto accaduto

Anestesia: percepire, capire e cambiare

Anestesia è un volume che sa ingenuamente di finale. Parla di una Josephine cresciuta rispetto a P, che va ad incastrare i tasselli delle due storie precedenti, che si uniscono a nuovi racconti e informazioni.

Vengono raccontati momenti in cui la vita sembra dare solo due opzioni: fermarsi o correre. Nel primo caso si spera che i problemi ci superino e lascino in pace, nel secondo invece si cerca di fuggire il più veloce possibile. Se, come in questo caso, si sceglie di correre via da ciò che ci fa male, è importante tenere a mente che si rischia di inciampare.

Ragazza circondata da uomini che la chiamano

Credits: Feltrinelli Comics

Anestesia è forse il miglior titolo che l’autrice che potesse dare al suo nuovo libro. È la sensazione ovattata che si trova in ogni pagina, il cervello che si spegne per proteggersi dal mondo esterno.

Fumettibrutti mantiene per tutto il volume, tranne in un’occasione, una suddivisione della pagina in quattro vignette che ricorda molto il suo modo di organizzare la narrazione su Instagram. Ha riportato su carta in maniera ottima un modo di raccontare piuttosto rigido, che ha perfezionato in una piattaforma completamente diversa, riuscendo a traslare in maniera adatta i tempi narrativi di chiusura e apertura delle pagine. Come per i precedenti volumi, ha scelto di realizzare il libro interamente in monocromia. Negli ultimi anni diversi autori, da Julie Maroh a Baronciani, hanno scelto il blu per raccontare le proprie storie; in Anestesia è il perfetto colore della sospensione, della ricerca del cambiamento che sembra non arrivare nella maniera corretta.

Anestesia e la difficoltà di raccontarsi al pubblico

Rispetto a Romanzo Esplicito, ci troviamo di fronte a un fumetto molto più maturo e ragionato – come se, forte delle sue precedenti esperienze d’autrice, Fumettibrutti fosse riuscita a parlare meno di pancia e più razionalmente. Raccontarsi è senza dubbio molto difficile già in ambito privato. Mettersi a nudo davanti a migliaia di lettori, ognuno con un background diverso e una potenzialità recettiva diversa, può essere spaventoso.

Nonostante la malinconia e la solitudine del racconto, traspare tutta la sicurezza di Josephine nel descriversi, e soprattutto l’importanza e l’amore che dedica ora a se stessa

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