
Fask – Come reagire al presente – La recensione del fumetto sulla band perugina

(Credits: Beccogiallo)
“Ricordatevi di noi tra trent’anni. Che avremo bisogno di voi”. Una frase emblematica del brano Come reagire al presente indica il bisogno essenziale dei Fast Animals And Slow Kids (abbreviato Fask) di contatto ed empatia col proprio pubblico. Il fumetto sui Fask (pubblicato lo scorso 24 settembre da Beccogiallo) aggiunge un elemento in un nuovo medium per non dimenticare questa band umbra – anzi per la precisione perugina, come ci tengono a sottolineare i membri – che negli ultimi dieci anni ha infiammato i palchi d’Italia con performance esplosive.
In duri periodi di lockdown ed emergenza sanitaria un gruppo come i Fask, che trova la sua dimensione soprattutto sui palchi, a stretto contatto coi fan, ha trovato nel fumetto un’alternativa per raccontarsi intimamente, come spesso accade nei loro brani.
Aimone Romizi, Alessio Mingoli, Alessandro Guercini e Jacopo Gigliotti, rispettivamente voce, batteria, chitarra e basso dei Fask, sono esponenti di un rock indipendente che tiene tantissimo ai sentimenti e all’emotività da trasmettere. Il progetto che li ha coinvolti nella collana Unplugged di Beccogiallo ha incontrato l’entusiasmo della band e segue i graphic novel sui Pinguini Tattici Nucleari, Murubutu e rovere.
Un racconto on the road breve ma intenso
La struttura del fumetto sui Fask non è quella di una biografia. Si tratta di un’istantanea di uno dei tanti giorni di lavoro della band, impegnata a spostarsi dal Macchione – un casolare isolato nelle campagne umbre che funge anche da mistica sala prove – a un luogo imprecisato di un concerto. Caricare gli strumenti sul furgone, guidare il mezzo, affrontare gli imprevisti del viaggio, salire sul palco e suonare col cuore: sono gli step che si ripetono a ogni data e inquadrano con precisione l’anima dei componenti del gruppo.

(Credits: Beccogiallo)
L’indagine degli sceneggiatori Lorenzo La Neve e Giacomo Taddeo Traini è incentrata al cento per cento sulle personalità dei quattro giovani musicisti. L’attenzione del lettore non è certo convogliata sullo spostamento verso il concerto, sebbene l’inconveniente del caso movimenti il percorso. Sono i dialoghi tra i ragazzi e i loro intimi pensieri che emergono con prepotenza dalle tavole del libro. In particolare i dubbi, le insicurezze e le paure dei Fask rendono il fumetto di Beccogiallo un’opera intima e appassionante.
I binari del racconto diventano ben presto chiari: i legami tra i quattro artisti guidano le loro scelte, il loro modo di fare musica e comporre testi e in definitiva tutta la loro esistenza come band. I Fask risultano essere quindi una complessa entità, con equilibri delicati come in ogni ecosistema. I rapporti di amicizia e allo stesso tempo conflittuali di quattro personalità che si amalgamano perfettamente tra loro sono sotto la lente d’ingrandimento del racconto.

(Credits: Beccogiallo)
L’elemento fantastico nel fumetto dei Fask
A proposito di entità, nella vicenda on the road dei quattro musicisti si inserisce da subito una creatura fantastica che ha le sembianze di un mostro incorporeo, composto da un fumo denso e oscuro. Si tratta di un elemento fantastico che allontana ulteriormente la storia da una classica biografia, ma trasporta il lettore in un’atmosfera onirica adatta a comprendere i sentimenti e le sensazioni dei protagonisti.
Gli scontri individuali col mostro mettono i Fask a confronto con le loro paure all’interno del fumetto. Il nemico dei personaggi instilla ansia e insicurezza nei giovani amici, che si muovono costantemente sul delicato terreno di un’amicizia salda che deve fare i conti con i logici contrasti di personalità artistiche a volte discordanti. Si intuisce come l’alchimia tra i ragazzi di Perugia sia il collante stesso dei Fask: in ogni tavola si respira la presenza di un’amicizia che travalica i litigi o le diversità.

(Credits: Beccogiallo)
Combattere un mostro che si annida nel profondo dell’anima rappresenta per i Fask l’occasione per ritrovarsi ancora più uniti e affrontare con maggiore foga ogni concerto e ogni passo nel loro percorso artistico. La creatura subdola incarna anche i caratteri dello show business, cerca di dividere i quattro amici insinuando dubbi e criticando le loro scelte e si trasforma perfino in una guest star della musica indie italiana, mentore e amico fraterno dei Fask. Ma la fede dei ragazzi nella musica e in loro stessi è incrollabile, e come veri eroi sapranno superare le difficoltà.
Un impianto grafico vario e incisivo
Caratteristica grafica del fumetto sui Fask è uno stile grafico che cambia nel corso del libro. Questo perché ai disegni si avvicendano 5 diversi autori: oltre al già citato in sceneggiatura Traini, abbiamo Mattia “Drugo” Secci, Alessandra Marsili, Zeno Colangelo e Jacopo Starace. Tutti fumettisti molto giovani, provenienti dalle scuole di Comics di Torino e Firenze o dall’Accademia di Belle Arti di Brera; fanno parte di collettivi e hanno autoproduzioni molto sperimentali alle spalle.
Per completare l’opera e aggiungere la famosa ciliegina sulla torta, la copertina è impreziosita da Davide Toffolo, fumettista esperto e voce dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Come in due volumi scritti proprio da Toffolo (Graphic Novel Is Dead e Graphic Novel Is Back) le tavole a fumetto sono arricchite di fotografie dei Fast Animals And Slow Kids e in certe pagine il balloon si unisce alle immagini fotografiche, dando l’idea di spaccare la quarta parete.
Il fumetto sui Fask è oggetto imprescindibile per i fan della band perugina, ma è anche un graphic novel originale e complesso, che permette a chi non conosce questo gruppo di penetrare a fondo la loro personalità. Sicuramente lontano dalle classiche biografie a fumetti, il libro di Beccogiallo è una bella sorpresa che coinvolge e non delude.
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