Italo – Educazione di un reazionario, la realtà senza filtri di Vincenzo Filosa


Italo – Educazione di un reazionario è l’ultimo lavoro di Vincenzo Filosa, pubblicato lo scorso dicembre per Rizzoli Lizard.

Il reazionario di cui ci racconta Filosa è Italo, un uomo di quarant’anni all’apparenza sistemato, con un lavoro che lo appassiona, una casa e una vita familiare standard. Tutti i pezzi del puzzle sembrano incastrarsi perfettamente,  facendo venir fuori l’immagine di una superficiale normalità. Da subito però, irrompe quello che sarà il motore di tutta la storia.

Italo parla di droga, di ipocrisia, dell’italiano medio e lo fa senza bisogno di metafore profonde o immagini tremendamente astratte. Filosa si allontana parzialmente dallo stile onirico che lo ha caratterizzato finora e appare chiaro, diretto, nel suo modo di raccontare. Continua a utilizzare egregiamente l’ironia per legare il tutto come ha sempre fatto emergere dai suoi lavori passati, sia di traduttore che di autore.

Le influenze nipponiche sono evidenti fin da subito, sia nel tratto che nella scelta della divisione delle tavole e del ritmo narrativo. L’uomo senza talento di Yoshiharu Tsuge è solo la prima delle molte opere di cui possiamo individuare dei rimandi, anche se l’eleganza distaccata di Tsuge è sostituita da un fortissimo slancio emotivo.

Vincenzo Filosa è stato spesso definito, insieme a Igort, il principale promotore italiano del watakushi manga, “Il manga dell’io”. E per una buona ragione: la turbolenza emotiva tipica di questo filone narrativo orienale viene fusa al gretto realismo italiano. Nel nostro Paese  non funzionerebbe parlare dell’uomo medio con l’asetticità che contraddistingue i giapponesi: semplicemente si farebbe uso di una lingua straniera per parlare del proprio vicino di casa.

Nessuno viene abbellito in questa storia, le ambientazioni stesse sono specchio di ipocrisia e tendono a trasmettere un forte disagio. Filosa non cerca mai di giustificare il suo protagonista e le azioni che compie. Italo paga sempre le conseguenze delle sue scelte mettendo in risalto come ognuno di noi, messo di fronte al disagio, si riveli meschino e basso sia nelle idee che nei gesti, sempre pronto a giustificarsi mettendo le mani avanti. L’autolesionismo e l’autocommiserazione sono strumenti democratici, alla portata di tutti, che rischiano di provocare gioia mettedoti al centro, ipotetico, della scena.

Italo – Educazione di un reazionario è un volume schietto, divertente, a volte preoccupante nella sua veridicità.

È un fumetto realizzato da un autore che ama davvero il mezzo che utilizza, con un’attenzione ai dettagli sia dei disegni che della sceneggiature davvero notevoli. Vincenzo Filosa mantiene e aggiorna il suo stile personale fatto da mille influenze diverse, farcendo il volume di citazioni stilistiche ad autori provenienti da ogni parte del mondo. Da Tezuka a Bacilieri, da Pazienza a Uderzo, ogni pagina è un piacere tutto da scoprire, che farà rimpiangere che il fumetto sia giunto alla sua inevitabile conclusione.

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