Intervista a Sergio Algozzino, autore a tutto tondo per Tunué


Sergio AlgozzinoComincio il mio quinto anno in Discorsivo con un articolo che riporta una delle interviste fatte all’ultimo Lucca Comics and Games. Sergio Algozzino è un autore a tutto tondo, attivo dal 2000 nel mondo del fumetto. Dal 2012 pubblica i suoi lavori principalmente con la casa editrice Tunué, che ha fatto uscire diversi splendidi graphic novel di cui Sergio Algozzino è autore a volte della sceneggiatura, dei soli disegni o dell’intera opera.

Sergio Algozzino è attivissimo anche online: Memorie a 8 bit, oltre ad essere uno dei suoi più riusciti libri a fumetti, è il nome del suo canale Youtube. Nel 2012 ha lanciato il progetto Una canzone al giorno, col quale ha registrato e pubblicato un video musicale al giorno, dimostrando il suo grande amore per la musica. Il canale è diventato con gli anni più diretto al mondo dei cartoni animati vintage e dei videogiochi retrò dell’ancestrale Commodore 64. Consiglio vivamente di iscrivervi e di non perdervi le sue pubblicazioni.

 

Sergio AlgozzinoNegli ultimi anni ho letto con grande piacere diversi fumetti di Sergio Algozzino. Memorie a 8 bit è quello che più mi ha legato all’autore palermitano, che come me è un classe ’78: i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza di Sergio spaziano dai primi amori, alle vicende scolastiche, ai giochi di culto degli anni ’80, fino alla musica, ai cartoni animati e alla tecnologia tanto arretrata quanto affascinante. Successivamente ho amato Storie di un’attesa, ambientato a Palermo in tre differenti piani temporali e con tre differenti protagonisti, l’opera che ancora ritengo la meglio riuscita di Sergio Algozzino.

Sergio AlgozzinoI recenti Il piccolo Caronte e Myrna e il tocco della morte sono storie che si avventurano con tocco delicato e appassionante nel mondo del fantastico, costruendo favole gotiche di enorme impatto. Infine Nellie Bly, di cui Algozzino cura solo i disegni, cambia decisamente tono, affrontando la biografia della prima giornalista investigativa donna, spesso al lavoro sotto copertura e grande viaggiatrice, tanto da emulare e battere il personaggio di fantasia Phileas Fogg, con un giro del mondo in 72 giorni.

Concentrandomi soprattutto sui suoi ultimi lavori ho fatto alcune domande a Sergio Algozzino mirate a rispondere ad alcune curiosità che erano sorte in me in seguito alla lettura dei suoi fumetti.

Nei tuoi ultimi fumetti – Myrna e il tocco della morte, Il piccolo Caronte, lo stesso Storie di un’attesa – hai creato protagonisti in gran parte solitari o che affrontano scelte in autonomia, seppure abbiamo personaggi che li affiancano. Come mai questa caratteristica?

Direi che tutte queste opere hanno protagonisti lontani dagli altri nelle loro decisioni per assecondare la storia che voglio raccontare, non per una costruzione a priori a tavolino. Myrna è decisamente la figura più indipendente delle mie ultime storie: una ragazza dotata di un potere terribile che vive in isolamento forzato, ma dovrà necessariamente uscirne. Myrna doveva essere fortemente determinata, visto quello che aveva vissuto in passato, data la sua convinzione di essere un mostro, una diversa. Ogni suo passo la porta ad accettarsi rispetto a quello che trova accanto a sé. I protagonisti di Storie di un’attesa vivono le loro vicende singolarmente, distaccati gli uni dagli altri e sono sostanzialmente soli di fronte agli eventi. Anche in questo caso sono le loro personali vicende che convogliano i personaggi in strade solitarie. Caronte lo vedo un po’ più collaborativo da questo punto di vista, perché le scelte le prende in base agli incontri che fa, i personaggi lo indirizzano in un senso o in un altro. Caronte è più piccolo dei protagonisti degli altri libri, quindi ha bisogno di essere stimolato nelle sue decisioni da elementi esterni, proprio perché ancora immaturo.

Il tema del tempo che passa, dell’inesorabile percorso verso la vecchiaia è presente in quasi tutte le tue opere. In Memorie a 8 bit una delle frasi che più mi è rimasta impressa, perché corrisponde esattamente al mio pensiero, è quella in cui affermi che non hai paura della morte, ma del tempo che passa che non ci permette di poter fare tutto quello che vorremmo o di scoprire qualcosa che ancora non sappiamo di desiderare. E’ un argomento che ti sta particolarmente a cuore?

Mi piace parlare del paradosso consistente nella ricerca costante del passato con la convinzione che tutto era più bello e romantico. In Storie di un’attesa questo è palese nella scena del ragazzo che aspetta per un’ora la ragazza sotto casa, senza il cellulare, poi la chiama da una cabina telefonica. E’ vero, è un’immagine certamente più romantica e più intensa, ma di contro nessuno tornerebbe davvero indietro, rinunciando alle comodità del presente. La malinconia che si prova ricordando il passato non ci deve attanagliare e allontanarci troppo dalla nostra esistenza, non deve bloccarci in esso. È un sentimento che deve aiutarci a capire che anche il nostro presente diventerà ben presto un passato che potremo rimpiangere. Non ha senso tracciare una linea netta tra la giovinezza e l’età adulta: sebbene io sia cresciuto avrò ancora la possibilità di avere in futuro ricordi meravigliosi legati a periodi che non sono solo quelli dell’infanzia e della giovinezza. L’età dell’oro non è solo l’inizio della nostra vita, ma si arricchisce di situazioni da ricordare fino alla vecchiaia.

Sergio AlgozzinoNelly Bly è un graphic novel che hai solo disegnato, a differenza dei lavori precedentemente citati. Come è stata questa esperienza?

Cerco sempre di mettermi costantemente alla prova in situazioni diverse. In Memorie a 8 bit e Storie di un’attesa ho deciso di svolgere interamente il lavoro di creazione dei libri, per Il piccolo Caronte e Myrna e il tocco della morte ho scritto solamente la storia, per cui in Nellie Bly ho voluto provare l’esperienza di disegnare un’opera scritta da qualcun’altro. Una volta che ho scritto una storia per me diventa difficile tornarci sopra per disegnarla: il punto è che, per me, terminata la sceneggiatura, il libro è sostanzialmente finito. Probabilmente mi annoia tornare su una stessa cosa, quindi quando devo disegnare una storia che ho scritto mi annoio terribilmente. Per un po’ di tempo sono stato convinto che non mi andava di disegnare la storia che avevo creato, che quindi era meglio solo scrivere, poi ho trovato la storia di Luciana Cimino e sono stato contento di poterci lavorare insieme per la parte grafica. Sto cercando di iniziare a lavorare su storia e disegni contemporaneamente, ma è un processo che mi risulta faticoso e lento.Sergio Algozzino

 

Sergio Algozzino ha una marea di progetti nell’imminente futuro: nuovi lavori con Tunué, mentre prosegue la collaborazione come colorista con Bonelli. Attualmente sta ragionando coi vari editori per scalettare le varie opere da realizzare. L’attività di Sergio Algozzino nel mondo dei fumetti continua con estrema produttività, quindi aspettiamoci altri splendidi libri assolutamente da non perdere.

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