The Promised Neverland, orfani ribelli contro un mondo mostruoso


The Promised Neverland è un manga serializzato dall’agosto del 2016 su Weekly Shonen Jump, rivista storica giapponese famosa per aver dato i natali a veri capisaldi del genere shonen. Dobbiamo ringraziare questa rivista infatti per capolavori come Dragon Ball, Saint Seiya, Hokuto No Ken, Slam Dunk, One Piece, Naruto e tanti altri. The Promised Neverland quindi arriva portandosi sulle spalle tantissime aspettative. In Italia è pubblicato da J-Pop da febbraio 2018. Al momento è in vendita il numero 10 e secondo i programmi degli autori siamo a circa metà dell’opera. Pochi giorni fa infatti Kaiu Shirai, scrittore del manga, ha dichiarato che con il volume 15, in vendita adesso in Giappone si è entrati in quella che dovrebbe essere la saga finale.

The Promised Neverland è la storia di alcuni orfani che cresciuti in un orfanotrofio fuori dal mondo e senza contatto alcuno con la realtà esterna fanno una terribile scoperta. Il mondo che hanno sempre pensato essere al di fuori delle altissime mura della struttura che li ospita non esiste e forse non è mai esistito. L’orfanotrofio non è altro che una sorta di “fattoria” a disposizione di spaventosi demoni che abitano l’esterno. Chiunque venga adottato infatti non trova una nuova famiglia ma solo morte certa come pasto di queste mostruose creature. Gli orfani protagonisti del manga quindi tenteranno quindi una fuga ed una ribellione dal triste ed apparentemente inevitabile destino che li attende.

The Promised Neverland ha tante scene di azione, davvero ben fatte e rese molto dinamiche da Posuka Demizu, ma il fulcro della narrazione rimane lo scontro a distanza tra orfani ribelli e demoni, lo studiarsi ed il mettere in atto strategie che possano mettere in difficoltà la parte avversaria. In questo mi ha ricordato in più di un passaggio un’altra eccellente opera pubblicata da Shonen Jump, Death Note.

Kaiu Shirai è al primo lavoro seriale, in precedenza aveva pubblicato solo due one-shot, Ashurī Gēto no yukue e Popyi no negai. In quest’ultima opera ha collaborato proprio con Posuka Demizu, prima di iniziare la serializzazione di The Promised Neverland.

Posuka Demizu invece ha diverse opere alle spalle, anche seriali, ma tutte molto più brevi e di minore successo rispetto a The Promised Neverland. Dopo aver esordito sulla rivista per bambini CoroCoro Comic con Bandai Gigian rimane sulla stessa rivista per curare il manga di Monster Retsuden Oreca Battle, opera più che altro volta a pubblicizzare l’omonimo gioco di carte edito da  Konami. Prima dell’incontro con Kaiu Shirai disegnerà un altro spin off della serie Oreca Battle e le illustrazioni e le copertine della light novel Kirugumi, edita da Shogakukan.

The Promised Neverland racconta una storia dal grande impatto visivo ed emotivo destinata oltre che a divertire ed intrattenere anche a far riflettere. Numerose sono le metafore e le chiavi di lettura che si possono trovare all’interno di questo manga. Dalle accuse più o meno velate alla pratica dell’allevamento intensivo, all’esortazione al popolo dei giovani a non accettare passivamente il mondo messo a loro disposizione dagli adulti, ma a fare di tutto per cambiarlo e renderlo un posto migliore.

Da gennaio 2019, a conferma del grande successo avuto in patria The Promised Neverland è diventato anche un anime, con una prima serie composta da 12 episodi, andati in onda in Giappone su Fuji TV. In Italia è proposta in lingua originale con sottotitoli in italiano dalla web TV VVVVID.

In Italia J-Pop ci propone The Promised Neverland in una bella ed elegante edizione con sovracopertina, tankōbon da circa 200 pagine che ricalcano fedelmente gli originali giapponesi. Il manga è facilmente recuperabile e per questo consiglio a qualsiasi appassionato di fumetto del Sol Levante di farlo suo ed aspettare impazientemente insieme a noi vecchi lettori ogni nuova uscita di questa fantastica opera.

https://www.youtube.com/watch?v=1JoFsTDfd-8

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