Vincent, toccante biografia a fumetti di Van Gogh


Il mio primo contatto con Vincent, biografia a fumetti che racconta gli ultimi due anni della vita di Vincent Van Gogh, l’ho avuto vincent van goghproprio ad Amsterdam. Mi trovavo tra matite, calendari e ninnoli vari all’interno dello shop del Van Gogh Museum quando i miei occhi furono attirati da qualcosa di estraneo a quel luogo. Era, appunto, la copertina di Vincent.

Ne fui attratto perché non c’entrava davvero nulla lì dentro, dove tutto portava il marchio del tratto inconfondibile di Van Gogh, tranne questa. Su di essa il viso del pittore ritratto con uno stile semplice, quasi cartoonesco, ed il titolo, Vincent, scritto come fosse la firma di Van Gogh. Lo aprii e, devo ammetterlo, ne fui subito rapito.

Come per la copertina, anche il resto del volume non aveva nulla a che fare con lo stile di Van Gogh. Continuai a sfogliarlo e mi rammaricai molto che fosse scritto in olandese. Difatti me ne tornai a casa a mani vuote, eccezion fatta per un paio di gomme da cancellare da portare in Italia come souvenir di rappresentanza.

Vincent, stupendo volume commissionato dal Van Gogh Museum a Barbara Stok, fumettista olandese classe 1970, rimase in un cassetto della mia memoria per un paio di anni ancora. Nel 2014, fortunatamente, Bao Publishing ne pubblicò l’edizione italiana ed io finalmente lo feci mio.vincent van gogh

Vincent è tante, tantissime cose. Ma sopra ogni altra cosa è un’emozionante e straziante storia d’amore. Quella tra Vincent e suo fratello Theo, che per tutto il volume fa da sottofondo al racconto della Stok.

Un amore profondo ed incondizionato che porterà il povero Theo alla morte un anno appena dopo il suicidio di Vincent, che lo condusse all’apatia e all’aggravarsi della sifilide, malattia che lo perseguitava già da tempo.

Le lettere tra Vincent e Theo ci accompagnano per tutta la storia, facendo da sfondo e inframezzandosi tra una vicenda e l’altra di Vincent ad Arles. Siamo accompagnati nel periodo forse più folle del povero Vincent, ma anche quello più prolifico di opere che tutti conoscono e che sono entrate nell’immaginario collettivo.

Vincent, una volta giunto ad Arles, grazie alle sovvenzioni di suo fratello, cerca infatti di creare una sorta di confraternita di artisti, una casa che sia un rifugio per pittori. Inizia invitando l’amico Paul Gauguin, con cui condivide per un certo periodo la casa fino al fallimento totale del progetto.

Barbara Stok confeziona un volume emozionante, capace di colpire al cuore e di lasciarti qualcosa di vincent van goghenormemente pesante nello stomaco una volta chiuso. Con vignette ordinate e colori precisi senza alcuna sfumatura ci racconta il mondo geniale, folle ed estremamente doloroso di Vincent Van Gogh. Ci accompagna nei suoi luoghi, ad assistere alla nascita delle sue opere immortali, collocandolo all’interno di esse.

Anche se non siete particolari amanti del pittore olandese, mi sento di consigliarvi assolutamente questo volume. Una storia che va oltre le sue opere e merita di essere conosciuta. Se invece siete amanti di Vincent Van Gogh e non lo avete ancora letto, correte in libreria.

Perché a memoria ricordo solo altri due omaggi all’altezza di questo nei confronti del pittore. Il frammento Corvi nel film ad episodi Sogni di Akira Kurosawa, dove l’alter ego del regista giapponese si trova a camminare nei quadri di Van Gogh, incontrando il pittore interpretato da Martin Scorsese.

E poi l’episodio Vincent and the Doctor, dalla quinta stagione del celeberrimo telefilm inglese Doctor Who, nel quale Van Gogh viaggia nel tempo fino al nostro presente, dove si emozionava davanti a milioni di persone che ogni anno gli rendono omaggio recandosi ad ammirare i suoi quadri.

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