Il cammino della cumbia: Davide Toffolo in cerca di una musica ancestrale


Il cammino della cumbia

Ecco di nuovo il genio di Davide Toffolo! Ancora una volta il fumettista e cantante dei Tre Allegri Ragazzi Morti regala ai lettori un viaggio affascinante. A quattro anni dall’uscita del suo ultimo graphic novel, dove per la verità questo genere pareva non passarsela troppo bene (Graphic novel is dead, Rizzoli), ritroviamo Davide con un libro dal titolo esotico: Il cammino della cumbia.

Con quest’opera Toffolo entra nella squadra di Oblomov Edizioni, la casa editrice guidata da Igort. Dalla matita della rockstar esce una storia intrisa di musica, ma il genere non è dei più conosciuti: si tratta della cumbia. É un ritmo che i TARM hanno già fatto sentire ai propri fans nell’album Inumani, precisamente col brano In questa grande città (La prima cumbia).

Il cammino della cumbia è probabilmente – anche a detta di Davide, che ho avuto la fortuna di intervistare a Lucca Comics – l’opera con respiro più internazionale tra quelle da lui scritte. È un testo capace di unire parti diverse di lettori e narra la storia di una musica che alcuni conoscono, ma che pochi hanno raccontato.

Il cammino della cumbia«Scrivendo il libro ho pensato alla gioia che ho provato nel fare tante scoperte sulla cumbia e ho cercato di tradurle in parole e immagini che diventeranno di altri. Spero che, come lo è stato per me, sia un viaggio sorprendente anche per i lettori.» Toffolo ha fondato il collettivo Istituto Italiano di Cumbia, ricercando e promuovendo la cumbia in tutta Italia e oltre. Sono uscite due compilation per la casa discografica La Tempesta che raccolgono brani di diversi gruppi di cumbia italiani.

Il cammino della cumbiaLe scoperte di cui parla Davide sono figlie di un viaggio intrapreso dall’Argentina alla Colombia, fino alle radici di questo ritmo. Il percorso da Buenos Aires a Cartagena è quello che leggiamo in Il cammino della cumbia. Come in una dimensione onirica, il protagonista Davide si sveglia un giorno letteralmente ribaltato e decide di cercare la radice della musica che lo ha messo sottosopra. Con lui partono Paulonia Zumo, artista eclettica, speaker radio e tv, compagna di Davide, e Nahuel Martinez, dj, grafico e musicista esperto di cumbia, originario dell’Argentina.

Partendo dalle sperimentazioni della cumbia argentina a Buenos Aires, i protagonisti del viaggio, che ricorda I diari della motocicletta del giovane Ernesto Guevara, si muovono dalle metropoli piene di stimolanti scene musicali undergound, alle vaste distese della selvaggia e maestosa natura andina. Il percorso diviene una scoperta interiore, oltre ad una ricerca dell’origine di un genere musicale.

Il cammino della cumbia«Ci sono diversi livelli di lettura.» dice Davide «Per descrivere questo libro uso il termine di documentario psichedelico. Ha un carattere lisergico, non tanto per mia volontà, quanto perché i materiali che costituiscono la cumbia e, in genere, quella parte del Sudamerica, sono ancestrali, sciamanici.» Un concetto che filtra ne Il cammino della cumbia è che la musica, il canto e la danza si sono sviluppate prima di ogni forma di linguaggio, sono innate nell’essere umano.

Anche i colori che Toffolo usa sono accesi e marcati, colpiscono il lettore con un calore vibrante. Nelle tavole viene lasciato poco spazio agli sfumati e le vignette sono di solito costituite da una limitata gamma di toni. L’effetto di trip allucinogeno nelle pagine del carnevale di Oruro, assume credibilità grazie alla potenza del colore. 

La parte del libro che descrive la cultura Quechua della Bolivia e del Perù visitati dai protagonisti ha un carattere di misticismo. Davide ce ne spiega uno dei motivi: «La modalità artistica di questo popolo non è quella di superare la natura, ma di imitarla. È un tentativo dell’umano,Il cammino della cumbia che è per sua natura, contro natura, di ritornare, col canto, a una dimensione di comunità con l’ambiente naturale, imitando i suoni di animali e di ciò che lo circonda.»

Il viaggio dei tre amici costituisce lo scheletro, l’ossatura sul quale viene rivestito il racconto, con le stesse modalità con cui Toffolo ha scritto Pasolini e Il re bianco. D’altra parte si tratta anche di un percorso più intimo, che racconta qualcosa di personale, rappresentato dal rapporto tra Davide, Paulonia e Nahuel all’interno di un itinerario che indubbiamente trasforma i viaggiatori.

La magia, da quella leggera e velatamente comica di Nahuel, a quella antica e remota dell’altipiano boliviano, è parte fondante de Il cammino della cumbia. La dimensione magica della cumbia è un elemento che si percepisce in tutte le pagine. Risulta dunque ancora più incredibile come un genere così radicato ai primordi della storia umana, possa essere arricchito da contaminazioni digitali ed elettroniche recenti.

Il cammino della cumbia«L’incontro tra antico e presente» prosegue Davide «è uno dei segreti della rivitalizzazione del folklore attraverso l’elettronica che sta contagiando tutto il Sudamerica. La capacità di prendere qualcosa di così antico come la cumbia e riazionarlo con strumenti nuovi è qualcosa che mi eccita molto. Stiamo vivendo una situazione ancora in divenire in cui gli influssi dell’elettronica sulla cumbia influenzano il modo di fare musica in Europa.»

Il testo è talmente intriso di questo ancestrale genere musicale che potrebbe chiamarsi ″il respiro della cumbia″: anche l’aria che sta attorno ai protagonisti ne pare colma. Concludo con un innocuo spoiler: il viaggio non è ancora finito, Il cammino della cumbia avrà a breve un seguito per scoprire la seconda parte dell’avventura e capire la radice storica di questa musica remota.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi