Supercrash, il documentario a fumetti che spiega la crisi finanziaria


Supercrash - copertinaOggi è la Giornata mondiale della finanza etica: il momento migliore per ripescare Supercrash, documentario a fumetti con cui nel 2014 Darryl Cunningham ha spiegato la crisi economica mondiale.

Se siete in cerca di un volume in grado di raccontare il capitalismo finanziario in modo semplice ma approfondito, senza fermarsi alla pura e semplice attualità, Supercrash fa decisamente al caso vostro: onore al merito di Oscar Ink, che nel 2017 lo ha tradotto e pubblicato nel nostro Paese.

Il volume di Cunnigham – divulgatore di temi scientifici attraverso la non-fiction grafica – si divide in tre parti: prendiamole in esame per capire perché si tratta di una lettura irrinunciabile per capire la situzione in cui ci troviamo oggi, anche per chi non è un assiduo lettore di fumetti.

Supercrash – Ayn Rand

Supercrash - Ayn RandLa prima parte di Supercrash racconta la vita e le opere di Ayn Rand, scrittrice e filosofa statunitense di origine russa il cui pensiero – secondo l’analisi di Cunningham – è all’origine delle più recenti evoluzioni del capitalismo finanziario.

Con i suoi scritti pubblicati durante e dopo la seconda guerra mondiale, Rand ha dato origine alla corrente filosofica dell’oggettivismo, basata su una visione radicalmente individualistica della società in cui l’egoismo è considerato la dote principale, necessaria a fare emergere le qualità del singolo.

Raccontando la vita di Rand e le sue frequentazioni personali, Cunningham mostra come la sua influenza sia arrivata fino ai giorni nostri in particolare attraverso una persona: il suo discepolo Alan Greenspan, presidente della Federal Reserve (banca centrale Usa) dal 1987 al 2006.

Supercrash – Il crollo

Supercrash - Il crolloLa seconda parte – che rappresenta il cuore del volume – entra nel vivo dell’argomento raccontando la genesi della crisi finanziaria globale: una concatenazione di eventi cominciata ben prima della bolla causata dai mutui subprime e del crack Lehman Brothers.

Con una precisione chirurgica, un ritmo incalzante e un linguaggio assolutamente chiaro, Cunnigham spiega come l’origine dei mali odierni vada ricercata nella svolta liberista degli anni ’80, con la nomina di Alan Geenspan a capo della Fed da parte del presidente Ronald Reagan.

Nel corso del suo lungo mandato, infatti, Greenspan avrebbe dato il via alla progressiva erosione dei meccanismi di controllo del mercato finanziario (distinzione tra banche commerciali e d’investimento, limiti alle fusioni tra istituti) contando anche sul benestare dell’amministrazione Clinton.

La nascita di istituti finanziari sempre più grandi (too big to fail) e la proliferazione di prodotti finanziari ad altissimo rischio rispecchiavano la convizione – condivisa da Greenspan – che il mercato sarebbe sempre stato capace di autoregolamentarsi. Rivelatasi putroppo tragicamente sbagliata.

Supercrash – L’età dell’egoismo

Supercrash - L'età dell'egoismoEsaurito il tema principale, il lettore si aspetta che la terza parte del volume sia un semplice corollario. E qui arriva la sorpresa: perché allargando l’analisi dall’economia alla politica, Cunnigham aggiunge ulteriori motivi d’interesse alla lettura di Supercrash.

Sì perché citando numerose ricerche universitarie con la precisione del divulgatore, l’autore spiega con i fatti la differenza tra conservatori e progressisti. Ricordandoci che nonostante la cosiddetta “fine delle ideologie” – comunque tutta da verificare – tra destra e sinistra permangono profonde differenze nella visione del mondo.

La chiave di lettura resta naturalmente quella economica, che si rivela comunque la più importante per interpetare in modo coerente lo scenario politico contemporaneo. Al punto da prevedere con esattezza quasi matematica sviluppi come la Brexit e l’elezione di Donald Trump, ancora di là da venire al momento dell’uscita del volume negli Stati Uniti.

Supercrash - La crisi dei mutui

«La non-fiction grafica è uno strumento di incredibile potenza per trattare materie complesse rendendole inquietantemente chiare e Supercrash lo dimostra a pieno». Non servirebbe aggiungere altro al giudizio del Publishers Weekly riportato in quarta di copertina.

Vale soltanto la pena sottolineare, soprattutto a beneficio di chi vive il disagio quotidiano di trovarsi davvero nell’età dell’egoismo così ben descritta dall’autore, che nonostante tutto il volume si conclude con un messaggio di speranza.

Un messaggio che è bene non svelare per non rovinare la lettura, ma che parte da un presupposto preciso: non si possono pretendere soluzioni semplici a problemi complessi. Per cambiare la realtà bisogna prima di tutto conoscerla, e in questo Supercrash può dare una bella mano.

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