The end of the fucking world, viaggio in un’adolescenza sbagliata
Devo essere sincero, prima della serie Netflix The end of the fucking world, Charles Forsman non l’avevo neanche mai sentito nominare. La serie l’ho guardata tutta d’un fiato, andando avanti di puntata in puntata con un po’ di rammarico e senso di colpa, perché si sa, tanto il libro è sempre più bello. Ecco, qui mi sbagliavo profondamente. Sia chiaro, questo graphic novel mi è piaciuto, e tanto. Ma non è più bello della serie. È diverso, quasi complementare.
La serie dura quasi 3 ore, per leggere questo libro sono necessari non più di 20 minuti, la durata di una puntata. Si potrebbe quasi dire che quest’opera sia stata lo scheletro della serie tv, uno scheletro che ad ogni pagina ti colpisce incessantemente con una serie infinita di jab, inflitti con quelle sue adamantine dita ossute che ti stordiscono fino ad arrivare all’inesorabile uppercut finale. Che ti manda al tappeto, e mentre sei stordito a terra a contemplare il soffitto, senti in bocca quel sapore metallico che ti fa rivivere tutto ciò che hai appena letto. Ripercorri il viaggio di James e Alyssa alla ricerca di un loro posto nel mondo, o al di fuori da esso.
Forsman ci racconta il tutto con una semplicità spiazzante ma che non cade mai nella banalità, gli eventi su quelle tavole all’apparenza così statiche si succedono ad un ritmo incalzante, raccontati con un tratto essenziale e con vignette libere per la maggior parte da qualsiasi tipo di sfondo che lasciano la narrazione ariosa ed allo stesso tempo soffocante. Nulla di meglio per raccontare la strada di James e Alyssa, due freak, due emarginati. Lui al limite della psicosi, lei ribelle verso quel mondo degli adulti che l’ha delusa e allontanata.
Però The end of the fucking world non è il solito fumetto adolescenziale americano. Fin dalle prime pagine si rivela infatti qualcosa di insolito e disturbante, una concatenazione di eventi ora illogici ora morbosi che evolvono incontrollabili seguendo la psiche disturbata di James. Alyssa è di volta in volta protagonista e spettatrice di questo spettacolo surreale, divisa tra l’amore per il ragazzo e l’istinto di fuggire lontano.
Insolite sono anche le modalità produttive e distributive del graphic novel, nato come serie di mini-comics lunghi 8 pagine distribuita tra settembre 2011 e febbraio 2013 da Oily Comics, etichetta indipendente fondata e alimentata dallo stesso Forsman.
Non molte nemmeno le edizioni tradizionali, in parte arrivate dopo l’uscita della serie Netflix: oltre a quelle americane di Fantagraphics (cartacea) e Comixology (digitale), il graphic novel è uscito solo in Francia e in Italia, dove 001 Edizioni ha scelto un formato originale quasi quanto l’opera (volume tascabile con copertina cartonata).
Ma quello che più conta nell’esperienza di lettura di questo fumetto è la sensazione straniante che provoca. The end of the fucking world è un libro da leggere, lasciar decantare e leggere un’altra volta. Un tormentato viaggio attraverso un’adolescenza sbagliata in questo tremendo e maledetto fucking world.
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