Amore e menzogna protagoniste di Nausicaa. L’altra Odissea


Nausicaa. L'altra OdisseaDi recente è tornata in fumetteria un’opera di cui da tempo attendevo la ristampa, dato che mi era difficile recuperarla. Si tratta del notevole Nausicaa. L’altra Odissea fumetto datato 2012 originariamente pubblicato da Vittorio Pavesio Editore, dal quale nel 2017 è stato tratto anche un pregevole cortometraggio di 20 minuti. La casa editrice Kleiner Flug ha riproposto il libro nel febbraio scorso sulla sua collana Narrativa fra le nuvole.

Nausicaa. L’altra Odissea è un lavoro del fumettista, scrittore e regista Bepi Vigna, attivo con Sergio Bonelli Editore (Nathan Nevere, Legs Weaver), coadiuvato ai disegni dall’illustratore Andrea Serio, docente alla Scuola Internazionale di Comics di Torino. Il libro brossurato, con pagine di ampie dimensioni, caratteristica dei formati di Kleiner Flug, racconta una versione alternativa della storia di Odisseo e Nausicaa.

Le forme allungate e sinuose di Serio sono un chiaro omaggio a Lorenzo Mattotti, come afferma egli stesso nella prefazione. I disegni evocano alla perfezione l’atmosfera “ellenica” del racconto e i colori sfumati e tenui riportano alla mente dipinti di De Chirico e Modigliani.

L’incipit è quello classico: l’eroe greco Odisseo naufraga sulle coste del regno di Alcinoo e viene salvato dalla principessa Nausicaa. L’ospitalità sincera dei Feaci viene contraccambiata dallo straniero coi racconti drammatici dei suoi viaggi e delle sue peripezie, di ritorno dalla guerra di Troia. Il fascino misterioso del naufrago conquista immediatamente la giovane figlia del re, un’anima inquieta visibilmente attratta dall’ignoto.

Nel racconto a fumetti vengono descritte alcune delle maggiori gesta di Odisseo: la presa di Troia col famoso cavallo di legno, l’accecamento di Polifemo, la maga Circe e il superamento delle fatali colonne d’Ercole e delle sirene. A queste tavole che raffigurano l’epos glorioso del protagonista, si alternano scene che mostrano l’attrazione prima e l’amore poi tra il re di Itaca e la principessa dei Feaci.

Nausicaa. L'altra OdisseaMa Nausicaa. L’altra Odissea come detto non è una trasposizione tradizionale del mito, ma una rilettura originale e a mio parere brillante delle vicende di Odisseo. Fino ad oltre metà della storia l’eroe di Itaca appare lo scaltro uomo che ha ingannato guerrieri, mostri e dei, colui che rappresenta la vittoria dell’astuzia sulla forza bruta. Ma in ogni suo racconto è ben chiaro come sia il raggiro il punto di forza di Odisseo: le sue peripezie sono una sorta di elogio della menzogna, apparentemente presentata come necessaria al superamento delle difficoltà.

Nausicaa però teme che la bugia sia insita nell’animo dell’eroe, non crede alle manifestazioni d’amore dello straniero e comprende prima di tutti come l’intelligenza di quest’ultimo sia spesso al servizio della frode. «Come faccio a sapere se il vostro amore è sincero o se vi state prendendo gioco di me?» dice la fanciulla. La risposta di Odisseo è salomonica: «Dell’amore nessuno può parlare con certezza… il cuore degli uomini è facile alla confusione… bisogna attendere.»

Nausicaa. L'altra OdisseaDunque Odisseo è un bugiardo per necessità – necessità che lo rende infine eroe – o è un bugiardo cronico, dedito alla falsità per convenienza? Lo stesso Bepi Vigna, nella prefazione di Nausicaa. L’altra Odissea, lo chiama mascalzone e afferma che è un furbo, ma nel senso meno nobile della parola. Quando il condottiero greco se ne va dalla reggia di Alcinoo, tradendo di fatto Nausicaa come ella stessa aveva indistintamente previsto, tutto il peso del dramma ricade sulla principessa.

La protagonista tragica della storia diviene padrona incontrastata della scena nella seconda parte del fumetto: Nausicaa non si arrende al destino sfortunato in cui è incappata. Dopo aver atteso invano il ritorno del suo amato decide di partire alla volta di Itaca per ritrovarlo: saranno i racconti di Odisseo a guidare la sua rotta. Se il dolore dell’abbandono è forte, la ferisce di più non sapere perché il suo amato l’ha lasciata. Meglio comprendere il motivo di quel gesto, piuttosto che sfiorire nel rimpianto.

Giunta ad Itaca Nausicaa capisce molte cose sulla vera natura di Odisseo e si rende conto che l’amore l’ha spinta a credere nelle proprie illusioni. Riaffiora alla mente un’altra frase che l’eroe ha detto alla fanciulla: «Non giudicare mai frettolosamente, dolce Nausicaa. Ricorda queste mie parole.» In effetti sia Nausicaa che Penelope, moglie del re di Itaca, hanno giudicato vere troppo in fretta le parole di Odisseo, credendo alle vicende da lui raccontate, reputando vere le avventure fantastiche frutto di una mistificazione sapiente della realtà ben più prosaica.

Le tavole finali sono il piccolo capolavoro di Nausicaa. L’altra Odissea. La giovane ragazza è determinata a seguire i suoi sogni, anche se Penelope le regala una perla di saggezza: «Non lasciarti confondere dai sogni, perché i sogni non sono la vita». Ma ormai il viaggio di scoperta di Nausicaa è inarrestabile, è un percorso iniziatico alla ricerca della sua vera identità di donna.

Troverà infine un Odisseo profondamente cambiato, in una interpretazione geniale dell’autore del fumetto che mescola storia e finzione. La giovane principessa di fronte all’oggetto del suo patimento non giudicherà in modo avventato, non si farà vincere dal dolore e dalla rabbia. La trasformazione da fanciulla in donna è completa, e l’amore, in fin dei conti, può anche trascendere la menzogna.

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