Bologna a fumetti: La giusta mezura di Flavia Biondi


La giusta mezura - CopertinaA volte passi mesi interi senza leggere niente di notevole. Poi nel giro di poche settimane arrivano uno dietro l’altro due titoli che ti entusiasmano a tal punto che vorresti farli leggere a chiunque: partner, amici, parenti, colleghi, conoscenti, passanti. La giusta mezura mi ha fatto questo effetto.

Dopo Macerie prime di Zerocalcare non avrei mai sperato in niente di altrettanto valido a così breve distanza di tempo. E invece ecco servito un fumetto intenso, delicato, che racconta le difficoltà quotidiane della vita e della coppia con autenticità e lucidità disarmanti.

Se poi lo scenario è Bologna, era destino che questa recensione entrasse a far parte della trilogia di articoli cominciata una settimana fa con Un anno senza te di Vanzella e Giopota. Capita infatti che all’ultimo Lucca Comics ci si ritrova con Enrico Cantarelli, si beve una birra insieme e nasce l’idea di questo trittico bolognese, che si concluderà tra sette giorni con Gli anni che restano di Freschi e Aurilia.

Proprio a Bologna – e non poteva essere altrimenti – Flavia Biondi ha presentato La giusta mezura in anteprima assoluta a fine ottobre. La città infatti non si limita a essere scenario neutro delle vicende, ma cambia insieme ai protagonisti testimoniando il tempo che passa.

La giusta mezura - Tavola 3«La giusta mezura racconta la relazione di due persone completamente differenti l’una dall’altra, Manuel e Mia, che vivono una storia d’amore da diversi anni», ha spiegato Flavia Biondi durante la presentazione. «Il loro modo diverso di vedere il mondo è inizialmente motivo di attrazione, ma poi diventa distanza».

Accade così che la coppia si ritrova a fare i conti con una sensazione di vuoto mai sperimentata prima, in una fase della vita – il passaggio dallo studio al lavoro – che mette a dura prova sia i personaggi come singoli individui che la loro relazione.

In questo Mia e Manuel sono due millennials a tutti gli effetti, costretti a barcamenarsi tra lavori sgradevoli e mal pagati pur di avvicinarsi al futuro che sognano insieme. Il problema nasce quando la fatica quotidiana arriva ad affogare il sogno, quando lo sforzo sembra vanificare l’obiettivo.

Anche da questo punto di vista, la scelta dell’ambientazione non è casuale. «Bologna è un luogo di passaggio, racconta una fase della vita» spiega ancora Flavia Biondi. «È una città accogliente con gli studenti, meno quando si tratta di trovare lavoro».

La giusta mezura - Tavola 5La giusta mezura racconta una Bologna vera e tangibile, che ricorda quotidianamente ai protagonisti i giorni spensierati degli studi universitari mettendoli di fronte a un presente che non li soddisfa, anzi li rende addirittura infelici.

«Bologna non è raccontata dando per scontata la sua conoscenza, ma dipingendola nella sua realtà fatta di differenze» aggiunge l’autrice, che nel suo graphic novel restituisce effettivamente l’immagine di una città sfaccettata e non stereotipata.

Quanto invece al processo creativo, da autrice completa Flavia Biondi considera «più ostica fase la iniziale, la scelta del taglio da dare alla storia e l’individuazione dei momenti chiave». Di contro, è più naturale la «stesura dello storyboard, la scrittura delle singole scene» e «meccanica la realizzazione del disegno, con l’impostazione della tavola».

La giusta mezura - Tavola 11E il formato? Come nasce il blu della copertina telata e delle pagine a fumetti? «Il blu è una scelta di cambiamento, volevo cambiare rispetto alla tradizionale scala di grigi per addolcire il nero, ma non mi sentivo ancora pronta per il colore. L’atipico “vestito” esterno del volume è venuto di conseguenza».

Pur adorando la sfida di sintesi imposta dalle storie brevi, Flavia Biondi si dichiara più a suo agio con le storie lunghe. C’è da crederle: con le sue 158 pagine, La giusta mezura scorre piacevolmente verso un finale che è impossibile indovinare prima di arrivarci. E vorresti quasi che non finisse mai.

Ma proprio qui sta il punto. Cambiare o continuare? Aggiustare la rotta per proseguire o ricominciare da zero? La giusta mezura dà la sua risposta, che è quella dei protagonisti e dell’autrice. Una risposta certamente non valida per tutti, ma che di sicuro può aiutare a trovare la propria strada.

2 Comments

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  1. Giada

    L’ho letto pure io, e ne ho regalate due copie a degli amici! E’ descritto in pochi tratti e delicati quello che Bologna mi sta restituendo in questo periodo della mia vita. Non trovavo le parole, e le ho trovate tra queste pagine. Bello, bello, bello. E bella recensione!

    • Luca Rasponi

      Anch’io uguale: letto, regalato e consigliato a chiunque!

      In effetti Bologna ha questa caratteristica, soprattutto se sei di passaggio: prima fa da cornice agli anni più spensierati, poi a quelli più impegnativi.

      Io sto vivendo la stessa situazione, per questo ho apprezzato moltissimo il fumetto e raccolgo con grande piacere i tuoi complimenti 🙂

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