Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumetti: due icone del ‘900 interpretate da Vanna Vinci


Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumettiIcone del ‘900, artiste di rilievo mondiale, rivoluzionarie. Sono due donne ben radicate nell’immaginario collettivo, celebrate da critici ed esposizioni. Vanna Vinci ha deciso di ritrarre Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumetti in due graphic novel editi da 24 Ore Cultura e noi ve li consigliamo.

Frida Kahlo è stata ricordata da una splendida mostra da poco terminata a Bologna e sarà protagonista di una retrospettiva a Milano nella prima metà del 2018. Gli eventi per i 110 anni della sua nascita – il 6 luglio del 1907 – sono numerosi e confermano il grande interesse che questa donna eccezionale suscita ancora oggi.

Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumettiFrida. Operetta amorale a fumetti  si sviluppa con tavole di ampio respiro, vignette che spesso occupano lo spazio intero di due pagine e poco uso dei classici riquadri. L’impressione è di trovarsi di fronte ad una serie di quadri che ritraggono la vita di Frida. In effetti in molti casi l’autrice da una sua personale interpretazione alle opere della Kahlo, rappresentando a fumetti molte figure scaturite dal pennello della pittrice messicana.

Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumettiI colori delle tavole sono accesi, contengono il fuoco che animava Frida. I rossi, i verdi, i gialli intensi contrastano con il rosa tenue del corpo nudo di Frida, che compare spesso senza veli per alludere al suo amore per il sesso ma anche alla sua condanna di donna costantemente martoriata da operazioni chirurgiche.

Il tratto marcato di Vanna Vinci raffigura con verosimiglianza l’artista messicana, la sua fisionomia statuaria ma nello stesso tempo così fragile a causa del tragico incidente che le ha segnato la vita. Le forme androgine della Kahlo emergono con impatto dalle pagine, tutto il libro trasuda della passione che la Vinci prova per questa icona rivoluzionaria e pop allo stesso tempo.

Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumettiLa struttura narrativa del fumetto è basata sul dialogo che Frida intrattiene con la «Pelona», ossia la Morte, quella «cagna spelacchiata» che accompagna di continuo l’esistenza della pittrice. Un lungo colloquio che spesso assume le forme di un monologo riflessivo con la compagna più scomoda che è anche l’unica capace di capire veramente l’animo di Frida. Le immagini grottesche e surreali che si susseguono nelle tavole calzano – è proprio il caso di dirlo – a pennello con questo dialogo irreale.

L’amoralità del titolo si assapora nello spirito di Frida, personalità controversa e mai doma. Le sue avventure Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumettisessuali, il tempestoso rapporto con Diego Rivera, l’impegno politico sul fronte del comunismo sono aspetti di una donna che aveva ben poco rispetto per la moralità e il perbenismo. Nel testo della Vinci pare ben presente un richiamo al monologo teatrale tratto dal libro ¡Viva la vida! di Pino Cacucci, uno dei testi più profondi sulla pittrice.

Il percorso di rappresentazione di Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumetti era iniziato per la Vinci nel marzo 2015, con Tamara de Lempicka. Icona dell’art déco. Ancora una donna dal carattere forte, simbolo dell’aristocrazia e dell’alta borghesia. Anche Tamara è stata ricordata con alcuni dei suoi statuari ritratti esposti alla mostra sull’art déco conclusasi una decina di giorni fa a Forlì.

La struttura di questo fumetto è lineare e classica, con una divisione in vignette di medie dimensioni e un ritmo più sostenuto. Se nell’opera su Frida venivano esaltati gli oggetti, i simboli e le figure presenti nei quadri dell’artista messicana, in questo libro la vera protagonista è Tamara de Lempicka, presente in quasi tutte le illustrazioni. Pochi gli accenni ai quadri, appena abbozzati, costante la figura della pittrice polacca.

Grande risalto nella storia viene dato alle avventure sentimentali di Tamara, che come Frida era amante del sesso con uomini e donne, disinibita e poco incline a falsi moralismi. Diversi nudi raffigurati dalla Vinci ritraggono le tante attrici, modelle o cantanti dipinte dalla Lempicka nei ruggenti anni ’20: il fumetto diviene così intriso di una sensualità accattivante.

Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumettiAltro tema ricorrente nell’opera della Vinci è il rapporto conflittuale di Tamara de Lempicka con sua figlia Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumettiKizette, l’unica persona che, nonostante i continui litigi, l’artista non ha mai abbandonato. Tamara soffriva periodicamente di depressione, ma nonostante questo rimase per sempre capace di affrontare con grande eleganza le avversità. La sua vita fu un alternarsi di successi e crisi: cresciuta in una famiglia agiata, caduta in disgrazia con la rivoluzione russa, tornata in auge tramite un buon matrimonio e la pittura negli anni ’20, poi dimenticata nel dopoguerra ed infine riscoperta negli anni ’70.

La Vinci che usa colori soffici adatti a descrivere l’eleganza e la mondanità nelle quali si muoveva Tamara. Il disegno ha un tratto realistico, preciso, quasi leggiadro e mostra grande attenzione ai dettagli, come le acconciature e gli abiti.

I due libri, usciti in eleganti edizioni cartonate, permettono di scoprire Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumetti: un modo alternativo di conoscere due artiste del ‘900 che mantengono una modernità indiscussa. Un’occasione unica per vedere in immagini le vite di due icone del secolo scorso, che hanno vissuto esistenze degne di una sceneggiatura hollywoodiana.

Frida Kahlo e Tamara de Lempicka a fumetti: scene dal monologo teatrale tratto dal libro ¡Viva la vida! di Pino Cacucci

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