Una vita tra i margini di Yoshihiro Tatsumi – Le origini del gekiga


Un'immagine da Una vita tra i marginiUna vita tra i margini è un gekiga: un tipo di fumetto al quale tutti dovrebbero, prima o poi, avvicinarsi per scoprire un punto di vista alternativo al manga classico.

E di scoprire Yoshihiro Tatsumi, capostipite di questa corrente che ha portato un’opera sensazionale agli occhi dei lettori più informati.

Purtroppo, infatti, il gekiga non viene considerato molto dal grande pubblico, essendo etichettato come prodotto elitario, destinato a pochi.

In effetti, venne creato verso la fine degli anni ’50 proprio per distaccarsi dagli stilemi del manga commerciale, che mirava quasi esclusivamente al divertimento dei più piccoli.

Yoshihiro Tatsumi – l’inventore del gekiga – un po’ come Will Eisner con il graphic novel si sentì in dovere di raccontare qualcosa in più con le proprie opere.

Una nuova idea di manga iniziava a formarsi nella sua testa,  a partire da una serie di domande: «Per quale motivo il manga deve intrattenere a tutti i costi?» e ancora «È possibile raccontare eventi drammatici e tematiche più profonde con il fumetto?».

Queste e molte altre domande continuarono a invadere creativamente la mente dell’autore, domande che per tutta la durata della sua carriera lo stimolarono a fare sempre di più.

Una vita tra i margini è il risultato, un pezzo di storia del fumetto internazionale che ci viene svelato tramite il potente mezzo dell’autobiografia.

L’autore si confida, parla del rapporto con il fratello e di come abbia iniziato a guadagnarsi da vivere con i suoi primi manga.

Parla dei rischi, degli investimenti buoni e di quelli cattivi, dei primissimi buchi nell’acqua dettati dall’inesperienza e degli autori alle prese con un tipo di fumetto neonato al quale nemmeno loro stessi sapevano dare un nome.

Racconta la nascita del genere, i nomi coinvolti e fornisce un quadro personale e romantico sul fenomeno manga di quegli anni.

È eccezionale sfogliare quest’opera, ed è oltremodo destabilizzante ammirare gli elementari ma efficacissimi disegni di Tatsumi ritrarre l’espressione delusa del suo alter ego davanti al fallimento delle riviste alle quali lavorava.

Una ita tra i margini - L'incontro tra Tatsumi e il maestro Osamu Tezuka

L’incontro tra Tatsumi e il maestro Osamu Tezuka

Riviste che spesso ospitavano le più innovative storie delle nuove generazioni di mangaka.

E poi c’è lo stupore misto a riverenza del protagonista che si trova difronte al suo mentore artistico, Osamu Tezuka.

Ogni singolo avvenimento è estremamente ben orchestrato e leggere questo fumetto fa provare emozioni simili a quelle che proviamo nella vita di tutti i giorni.

Emozioni che spalancano le porte all’ammirazione verso un autore al quale è impossibile non affezionarsi e che vive notte e giorno solo per raccontare la propria anima e imprimerla in un’ opera d’arte.

Tatsumi vede il gekiga come una forma di trasposizione della realtà per poter raccontare ciò che vuole senza mai sottomettersi alla richiesta della massa.

Per far valere sul mercato questa scelta stilistica si mossero in molti, Tatsumi compreso, al fine di cambiare pian piano la mentalità del pubblico, che andava via via stancandosi dei soliti manga di sempre.

Il Giappone e i giapponesi iniziarono allora a prendere sul serio i propri fumetti, grazie agli sforzi di questi autori.

La copertina del gekiga "Una vita tra i margini" di Yoshihiro Tatsumi

La copertina del gekiga “Una vita tra i margini” di Yoshihiro Tatsumi

Il boom del gekiga influenzò tanti autori da lì in avanti: per esempio Golgo 13 di Takao Sato o Lone wolf and cub di Koike e Kojima (opera ispiratrice di Ronin di Frank Miller, uno dei migliori fumetti di sempre secondo Discorsivo).

O anche molti lavori di Jiro Taniguchi e addirittura La storia di tre Adolf di Osamu Tezuka.

Il retaggio di Tatsumi è tanto imponente che lo stesso gran Maestro del manga nonché ispiratore dell’attività di Tatsumi, Osamu Tezuka, venne conquistato da questo genere fumettistico, che sfruttò per donarci capolavori come La Fenice.

Questa generazione di artisti ha fatto pensare e sognare centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo, spiegando a molti di loro che l’idea di omologarsi diventanto individui totalmente uguali l’uno all’altro non può essere considerata il punto d’arrivo di una vita.

E che anche solo lottare e lavorare sulle proprie passioni può cambiare il pensiero di un’intera società.

Facendo tesoro della propria unicità.

Una splendida doppia facciata del Gekiga "Una vita tra i margini

Una splendida doppia facciata del Gekiga “Una vita tra i margini

 

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