Il disturbante mondo a fumetti di Nicolò Pellizzon


Nicolò PellizzonLa potenza visiva di un fumetto di Nicolò Pellizzon è tale da suscitare spesso emozioni contrastanti, impossibili da ignorare con leggerezza. Il giovane autore veronese, classe ’85, ha all’attivo un passato da grafico, fotografo e illustratore e utilizza al meglio internet per far conoscere la sua arte con siti e blog.

Entrare nell’universo di Nicolò Pellizzon significa abbandonare ogni pregiudizio, lasciarsi trasportare dalle immagini e non ricercare un andamento lineare ed esplicativo nella narrazione.

Nicolò PellizzonIl primo libro a fumetti di Nicolò Pellizzon esce per GRRRzetic nel 2012, col titolo di Lezioni di anatomia. Edizione in cartonato di eccelsa fattura, impreziosita da una sovracopertina double face. La trama, ambientata tra Torino e la Pianura Padana sul finire dell’800, vede protagonisti due giovani cugini separati da lungo tempo, orfani entrambi a causa del colera e legati ad una zia, unica parente di entrambi rimasta in vita.

Lorenzo, studioso di medicina vive con la zia Giuliana, donna inquietante con evidenti disturbi psichici; Lorena, pittrice dalla personalità indipendente, trascorre una esistenza difficile nella Torino borghese. Incombe su entrambi i giovani un passato taciuto, nascosto e oramai dimenticato in fosche memorie, le quali ritornano attraverso sogni che troppo sovente si tramutano in incubi.

Nicolò PellizzonIl tratto grafico di Nicolò Pellizzon si individua subito nei contorni spessi, curvi e sinuosi, a volte abbozzati. L’uso capace della bicromia e i negativi spesso riempiti a nero rendono le scene cupe ed opprimenti. Solo i grigi dei chiaroscuri si insinuano nella costante altalena tra luce ed oscurità.

Ci troviamo nel campo dell’horror, mediato da dramma e fantastico, che contiene in sé gli elementi che più interessano a Nicolò Pellizzon. Le tavole non raffigurano mai scene truculente, ma la perenne sensazione di inquietudine regna sovrana tra le pagine.

Nicolò PellizzonLa storia si divide in tre capitoli ai quali si aggiungono prologo ed epilogo, ma il ritmo viene interrotto da tre sezioni di illustrazioni che trattano temi mitologici, religiosi, anatomici ed esoterici. Tavole senza testo a tema mistico e magico che ritroviamo anche in Before the Wolves, autoprodotto nel 2013.

Prepotentemente fa il suo ingresso proprio l’esoterismo, una componente fondamentale di ogni libro di Nicolò Pellizzon. Lo si individua quasi in ogni tavola, con simboli di vario genere, dall’alchimia ai tarocchi.

Nel 2014 esce per Bao Publishing il secondo graphic novel di Nicolò Pellizzon, Gli Nicolò Pellizzonamari consigli. Abituati al bianco e nero del libro precedente, i colori giallo e viola accesi che permeano le tavole hanno un effetto stordente. I personaggi sembrano muoversi in un quadro pop.

La stabilità mentale della protagonista Sara, lavoratrice precaria alla ricerca di sicurezza, è minata dalle voci e dalle visioni che ha fin da piccola. Scegliere di smettere con le pillole e assecondare le allucinazioni può determinare la svolta della sua vita.

Il segno ondulato di Nicolò Pellizzon si accentua maggiormente e risaltano ampiamente gli occhi dei personaggi, di una grandezza e rotondità aliena, tali da ricordare vagamente attrici come Christina Ricci o Winona Ryder.

Nicolò PellizzonSiamo ancora nel campo dell’horror, ce lo indicano eventi tragici della storia e appassionate citazioni cinematografiche nel testo. Sara frequenta una rassegna di film dell’orrore, da Profondo Rosso a Phenomena. In quella sala cinematografica farà l’incontro che sconvolgerà la sua esistenza.

La dimensione narrativa vira dal macabro di Lezioni di anatomia a un ambiente decisamente onirico, allucinante, che prefigura una terribile apocalisse. Le creature demoniache (o paradisiache?) che popolano le visioni di Sara annunciano la catastrofe determinata dalle azioni della giovane. Inutili gli ammonimenti degli esseri sovrannaturali, poiché «la fine è scritta nell’inizio».

È possibile che ci si senta persi in mezzo alle immagini disturbanti, e Nicolò Pellizzonalla fine ci si ritrovi senza fiato di fronte ad un finale aperto, che non concede spiegazioni univoche. Straniante in tal senso la scelta voluta di non definire un luogo reale: nelle tavole notiamo rappresentazioni di una città immaginaria, con elementi di Ferrara o di Padova.

Del resto a Nicolò Pellizzon interessa ciò che scuote: «vedo la spinta perturbante come qualcosa che oltre al guardare dentro, va anche all’indietro, nel passato». Per questo i trascorsi oscuri dei protagonisti sono fondamentali nelle sue storie.

Ultima uscita di Nicolò Pellizzon è Abraxas, volume autoprodotto del 2016, che raccoglie storie brevi uscite in riviste come Teiera, KUŠ e Delebile e una storia inedita. Tutto verte attorno al Grande Nulla, entità senziente che sottotraccia si individua anche nei libri precedenti.

Nicolò PellizzonL’autore non si limita a costruire una storia, ma la fa nascere tramite i disegni: «la storia esce in maniera nebulosa, come i personaggi e i dialoghi. Tutto un po’ alla volta come se fosse lì che aspetta di essere sistemato e scritto».

L’esperienza di lettura di Nicolò Pellizzon è qualcosa di accostabile al mistico, senza catarsi finale. Ogni trama apre ad innumerevoli vie d’uscita: per questo può, a volte, aprire la mente a nuovi orizzonti.

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