5 motivi che rendono Sputa tre volte un capolavoro


Sputa tre volteSputa tre volte, ultima fatica di Davide Reviati, è indiscutibilmente un capolavoro. L’autore ravennate aveva già dimostrato il suo talento di narratore e illustratore con il precedente Morti di sonno, successo pubblicato da Coconino nel 2009, e con questo graphic novel, uscito a inizio anno per lo stesso editore, supera anche le migliori aspettative.

Sintetizzare la trama di un libro di quasi 600 pagine è arduo: Sputa tre volte racconta la vita di adolescenti di periferia, tema portante anche di Morti di sonno, concentrandosi sui rapporti tra persone di gruppi sociali diversi, spesso in contrasto tra loro. Guido e i suoi compagni di (dis)avventure convivono e si scontrano con le famiglie di rom che abitano la provincia e divengono faticosamente adulti, cozzando contro la difficile questione dell’integrazione.

Ho incontrato Davide Reviati, persona riservata e di estrema sensibilità, ad una presentazione nella sua Ravenna: alcune sue frasi hanno chiarito le ragioni per cui Sputa tre volte mi ha totalmente stregato.

Sputa tre volte1) «Quello che mi guida in ciò che faccio è l’empatia». Una frase che mi ha decisamente colpito riguarda il suo metodo di lavoro: alla domanda «come crei una storia come Sputa tre volte?» Reviati risponde chiamando in causa l’istinto. L’autore non costruisce l’opera a tavolino, ma segue un flusso creativo innato, che lo porta a scrivere microstorie non ancora concatenate.

Questo perché «la storia ha in definitiva poca importanza, conta quello che ci sta intorno» e in effetti dal testo si evince come a Reviati stia molto a cuore l’argomento delle vicende, le dinamiche delle relazioni sociali tra i personaggi, i sentimenti che trasudano dalla pagina e che avvolgono inesorabilmente il lettore. «Il tema del libro prevarica la storia»: siamo di fronte ad un autore che ama visceralmente il suo lavoro e vive in simbiosi con esso per tutto il periodo di gestazione del romanzo.

Sputa tre volte2) I personaggi assumono un ruolo fondamentale nell’opera, maggiore delle azioni che compiono, funzionali alla crescita dei protagonisti e alla formazione del loro carattere. I giovani scapestrati che popolano le tavole di Sputa tre volte sono materia grezza che si evolve lungo il racconto, una vera e propria formazione vissuta sulla loro pelle tramite esperienze entusiasmanti o drammatiche.

Il lettore sente ogni personaggio vicino, lo percepisce come vero, perché un altro grande pregio dell’autore è quello di descrivere una realtà che conosce di persona con una sincerità tale da lasciare sbalorditi. Reviati è così immerso nel mondo dei suoi protagonisti da identificarli con epiteti singolari perché «il soprannome stabilisce un’identità maggiore rispetto al nome proprio».

Sputa tre volte3) Lo spazio fisico resta un attore essenziale della storia. Se in Morti di sonno la sagoma imponente del petrolchimico incombeva sui giovani, influenzandone l’esistenza, in Sputa tre volte la campagna di periferia accoglie i nostri eroi e le loro vicende. Poco coinvolta la città di provincia, luogo deputato alla triste esperienza scolastica, gli adolescenti di Reviati preferiscono correre in prati, campi coltivati e boschi, dove sporadicamente appaiono segni di civiltà come poderi, chiese o piccoli bar di paesi sonnolenti.

Importante è definire l’ambiente ideale nel quale i protagonisti agiscono, non conferirgli un carattere di specificità: «non esiste nessuna collocazione precisa per i luoghi del libro, ma c’è un ibrido tra la provincia di Ravenna e Parma». Lo si nota anche nel linguaggio adottato: a volte un dialetto romagnolo stretto, altre volte infarcito di termini emiliani. Ancora una volta l’esperienza autobiografica dell’autore, nato a Ravenna ma con parenti parmensi, si manifesta prepotentemente, donando credibilità all’opera.

Sputa tre volte4) La mutevolezza della chiave di lettura contraddistingue in modo particolare Sputa tre volte. Reviati stesso non sembra a suo agio nel dare spiegazioni specifiche sulle sue scelte e idee, tanto meno è disposto a dare un significato preciso ai simboli e alle visioni che appaiono nelle tavole, prima fra tutte la splendida pantera che apre e chiude il testo.

L’attaccamento al suo lavoro determina un rapporto intimo e viscerale con la storia, ed è ragionevole aspettarsi che tale rapporto si instauri in qualsiasi lettore. «Nel momento in cui va in stampa il libro si consuma un lutto, un distacco, perché non è più tuo, ma di tutti. E ognuno potrà darne una sua lettura lecita».

Sputa tre volte5) «Il filo diretto con la vita è ciò che a me interessa nei miei lavori». La frase topica, il senso di tutto, l’unica cosa che occorre sapere per leggere Sputa tre volte e le altre opere di Reviati. La vita quotidiana è il cuore del libro, che sia di Guido e i suoi compagni o dei sinti che con difficoltà cercano d’integrarsi. È un’esistenza che pare essere vitale solo nell’adolescenza, mentre l’età adulta è contraddistinta da una serietà, un rigore e un senso di responsabilità che la rendono oppressa e prigioniera dei doveri.

A voi il piacere di leggere Sputa tre volte e darne una vostra interpretazione, seguendo il vostro personale filo diretto.

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