Corto Maltese / 1: la storia finora


Una ballata del mare salatoCorto Maltese è tante cose. È un avventuriero, ma è anche un gentiluomo. Non ha bandiere, ma è di sani principi. È affascinante e piace alle donne, ma ha donato il suo cuore a una ragazza inglese conosciuta nel 1913 al largo delle isole Salomone.

E le sue storie? Esattamente come lui. Avventure esotiche e avvincenti, ma zeppe di accurati riferimenti storici, geografici, antropologici e letterari. Graphic novel con diversi livelli di lettura, popolari ma allo stesso tempo eleganti e raffinate. Al punto da convincere anche l’Italia conservatrice che il fumetto può essere un’arte. La nona, per la precisione.

Questa definizione arriva dalla Francia. Non è un caso, quindi, che proprio lì le avventure del marinaio con l’orecchino abbiano conosciuto il primo, grande successo. E che tra poche settimane l’editore Casterman pubblicherà un’avventura inedita di Corto Maltese, la prima dopo i vent’anni trascorsi dalla morte del suo creatore, il fumettista veneziano Hugo Pratt.

Corto e PandoraIn attesa del nuovo capitolo firmato da Juan Dìaz Canales e Rubén Pellejero, proviamo a tratteggiare il percorso editoriale e narrativo di Corto Maltese con una panoramica sulle 29 storie che raccontano la vita del marinaio dal 1913 al 1925, a partire da quel luglio 1967 in cui vedeva la luce la prima puntata della sua avventura d’esordio, Una ballata del mare salato.

Coinvolto in un fronte periferico della Prima Guerra Mondiale, tra sommergibili, pirati e contrabbandieri, Corto Maltese è al centro di una vicenda romantica e drammatica con protagonisti eccezionali quanto lui, come il compagno di scorribande Rasputin e l’enigmatico trafficante che si fa chiamare il Monaco.

I Mari del Sud sono lo scenario perfetto in cui guerra, avventura e misteriose vicende familiari si mescolano in un cocktail perfetto. Se cercate ritmi sincopati, storie senza respiro e adrenalina a fiumi, probabilmente Corto Maltese non fa per voi. Ma se rimanete incantati di fronte a una suggestione, a un’atmosfera, ai colori ammalianti del cielo e del mare, la Ballata è la vostra meta ideale.

Corto e Bocca DorataO il vostro punto di partenza, se volete continuare a seguire Corto Maltese nelle sue peregrinazioni. Perché il Nostro non sta fermo un attimo: nato a Malta da madre gitana e padre inglese, dopo la sua prima avventura il marinaio si dirige in America Latina, dove vive una serie di storie brevi scritte da Pratt per la rivista francese Pif Gadget e poi raccolte più volte in vari volumi con titoli sempre diversi.

La guerra ancora lo insegue mentre incrocia il suo destino con cercatori di tesori nascosti, contadini brasiliani in rivolta contro i latifondisti, re e regine del Vudù, pericolose tribù indigene. È  la parte più frenetica della produzione di Pratt, che dà vita a numerose avventure a corto respiro sicuramente avvincenti ma meno ricche di fascino rispetto a storie lunghe come la Ballata.

Quando nel 1917 Corto Maltese torna in Europa, con il ciclo di storie note come Le Celtiche, prima è in Italia, dove fa tappa immancabilmente a Venezia, poi orchestra un complesso piano per trafugare il tesoro appartenuto al re del Montenegro, che riunisce avversari bellici Sotto la bandiera dell’oro, mentre tutto intorno infuria ancora la Grande Guerra.

Corto e BansheeIn questa come in tante altre storie, Corto incrocia sulla sua strada due personaggi realmente esistiti, cioè Ernest Hemingway (in servizio come autista d’ambulanza per l’esercito Usa) e l’armatore greco Onassis, qui all’origine delle sue fortune. Tra i tanti incontri eccellenti del marinaio vale la pena ricordare quelli con Jack London, Herman Hesse e Manfred von Richthofen, il celebre Barone Rosso dell’aviazione tedesca.

Le due storie successive segnano un punto di svolta nella vicenda di Corto: Concerto in O minore per arpa e nitroglicerina lo vede in Irlanda fianco a fianco con i combattenti dell’IRA, prima storia marcatamente politica dopo gli accenni presenti in Samba con Tiro Fisso.

E poi Sogno di un mattino di mezzo inverno, surreale e meraviglioso salvataggio dell’Inghilterra e del comando alleato da un attentato dei tedeschi, sventato da Corto con l’aiuto nientemeno che di Merlino, Morgana, Puck e Oberon: una prima incursione nel fantastico che troverà ampio seguito nelle ultime avventure del marinaio.

Sogno di un mattino di mezzo invernoDopo un passagio in Francia per altre due storie memorabili, Corto si sposta in Africa. Con Le Etiopiche, Pratt racconta il continente nero – dove ha vissuto parte della sua giovinezza – con la consueta magia, tra guerrieri spietati e potenti sciamani, interessi coloniali e guardiani leggendari.

Le storie brevi finiscono qui, perché nel 1974 la rivista Linus propone a Pratt di tornare finalmente a lavorare su una trama di ampio respiro. Nasce così Corte Sconta detta Arcana, che porta il marinaio maltese alla ricerca di un treno carico d’oro al confine tra la Cina e una Russia sconvolta dalla Rivoluzione d’Ottobre, in compagnia del solito Rasputin, tra condottieri folli e donne fatali.

Passano tre anni e questa volta è L’Espresso che permette a Pratt di esprimersi su lunghezze narrative a lui congeniali: il risultato è Favola di Venezia, forse l’opera più riuscita dell’autore insieme alla Ballata, ma per motivi opposti e complementari.

Favola di Venezia

Quest’ultima, esotica e avventurosa, trova il suo complemento con un racconto dove gli enigmi regnano sovrani, nell’Italia del 1921 teatro degli scontri tra massoni, carabinieri e fascisti non ancora al potere, nella frenetica ricerca del prezioso smeraldo noto come Clavicola di Salomone.

Con la storia successiva, La casa dorata di Samarcanda, Pratt approfondisce il legame tra Corto e Rasputin: il marinaio, infatti, intraprende un viaggio denso di pericoli (più del solito) per liberare l’amico dalla terribile prigione che dà il titolo all’avventura, sullo sfondo della guerra tra la Turchia e la neonata Unione Sovietica.

Corto e RasputinÈ un viaggio ancora oggi di estremo interesse e attualità, che porta i protagonisti tra i popoli kurdi e yazidi della Turchia nord-orientale. E non è un caso, perché l’attenzione approfondita e documentata per le genti descritte nei suoi racconti costituisce uno dei tanti motivi d’interesse del fumetto di Hugo Pratt.

Non certo l’unico, comunque, perché il Maestro di Malamocco si dimostra a proprio agio anche con generi meno frequentati, come il poliziesco al limite della spy story che fa capolino in Tango, che segna il ritorno di Corto in Argentina dopo la sua prima visita in giovinezza.

A questa storia, densa di sparatorie e atmosfere noir, segue un’avventura decisamente più onirica: Le Elvetiche porta Corto in una Svizzera che nasconde innumerevoli segreti legati al ciclo arturiano, dalla rosa alchemica al Santo Graal, dal quale il marinaio si abbevera inconsapevole. Per questo atto non autorizzato, il Nostro deve subire un processo per mano del Diavolo in persona, con una giuria d’eccezione e la difesa del compagno d’avventura Klingsor.

Le ElveticheLe avventure di Corto Maltese si concludono nel 1988, che corrisponde al 1925 nella finzione narrativa: con Mū, la città perduta, Pratt riporta il marinaio in uno scenario da avventura classica tipico delle prime storie di Corto, che in effetti aveva già incrociato la ricerca di Mū in Il segreto di Tristan Bantam.

Ma è un ritorno filtrato dalla magia, nello stile inaugurato da Pratt con Le Celtiche e ormai consolidato: il cerchio si chiude da tutti i punti di vista mentre Corto, circondato da tanti amici e compagni di viaggio di lunga data, scopre che il cuore dell’avventura e la città perduta risiedono nei meandri inestricabili del sogno.

Pratt muore nel 1995 lasciando incompiuta La Giovinezza, storia con cui intendeva narrare gli anni della vita di Corto precedenti alla Ballata. Ma di questo parleremo il mese prossimo, commentando l’avventura inedita Sotto il sole di mezzanotte, che uscirà in Italia il prossimo ottobre… restate sintonizzati!

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