The White Lotus 2 – La bellezza decadente siciliana nella seconda stagione della serie Hbo


La seconda stagione di The White Lotus non ha fatto in tempo a terminare (lo scorso dicembre) che questo gennaio ha già fatto un figurone ai Golden Globe, trionfando come miglior miniserie e miglior attrice non protagonista!

Memorabile il discorso fatto alla premiazione da Jennifer Coolidge: una vera Tanya (la sua controparte in The White Lotus) sempre più caothic queen e gay icon!

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Tanya che sfoggia la sua borsa di Valentino nel caldo di un’estate siciliana in The White Lotus 2 (Credits: Hbo)

Ma come si passa da un’ambientazione hawaiana a Taormina? Vediamolo insieme!

Come nasce The White Lotus 2

The White Lotus era stata pensata come una limited series della Hbo, ma il successo della prima stagione ha portato il suo creatore, Mike White, a scriverne una seconda.

La decisione produttiva e narrativa per rendere possibile la serializzazione di questo prodotto – diventato in breve tempo un cult della black comedy – è stata quella di rendere The White Lotus una catena di resort esclusivi. Questo con l’intento di poter trasporre il concetto della serie originale in differenti contesti e con sempre nuovi personaggi.

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Ricchi americani che cercano di rivivere la dolce vita italiana come l’hanno sempre vista sugli schermi (Credits: Hbo)

E così nasce The White Lotus 2, ambientata nel White Lotus Resort di Taormina.

Questa esclusiva location siciliana accoglierà i drammi psicologici e disumani di quell’1% della popolazione mondiale che può permettersi quel tipo di vacanza.

La fascinazione per il fiore bianco di loto

Il punto forza di The White Lotus è stato fin dall’inizio la sua sottile e sofisticata critica sociale. La serie si sviluppa su un cast corale di ricconi che vivono fuori dal mondo dei comuni mortali, le cui disavventure ci appaiono capricci di bambini mai cresciuti e cullati in un limbo di agi e allori inaccessibili.

In contrasto a ciò, l’altra metà dello show: il personale del resort che li deve accogliere e accontentare.

La dicotomia tra privilegio e disagio messa in scena in The White Lotus viene poi condita con colonialismo, razzismo, paternalismo, classismo e chi più ne ha più ne metta.

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The white lotus (Credits Hbo, rielaborazione Elisa Tomasi)

La bellezza della serie è che non è mai esplicita nella sua critica: vive di una delicatezza e sottigliezza nell’andare a toccare le sue tematiche, infarcendole col dramma umano e la natura grottesca e comica dell’essere umani.

Questo dona alla narrazione una patina di brillante superficialità e frivolezza che racchiude dialoghi estremamente profondi sull’umanità disumana che ci appartiene.

The White Lotus 2 – All’opera!

Il senso del grottesco in The White Lotus 2 è ancora più accentuato dal decadente barocco siciliano, dallo splendore di palazzi in disuso e pieni di una ricchezza opulenta nel suo mostrarsi così rococò.

L’ambientazione è quasi teatrale, di quel teatro di fine Settecento dove i nuovi ricchi entravano per guardarsi, studiarsi, criticarsi, da palchetti lucidati in oro.

Il pathos e il melodramma di questa seconda stagione si sposa perfettamente con il tema operistico scelto: quello della tragedia pucciniana. E considerando che il buon Puccini l’unica protagonista che non ha ucciso in una sua opera è Turandot (perchè è morto lui prima di scrivere la sua fine) le premesse per il finale di The White Lotus 2 sembrano abbastanza scontate!

Da vedere, se non l’avete già fatto.

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