I film d’autore presentati alla Festa del Cinema di Roma – Sguardi femminili, attualità e metacinema


Nel vasto programma dell’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma sono stati presentati anche molti film d’autore. Storie lontane ambientate in tempi e luoghi lontani che raccontano, a volte senza filtri, l’emancipazione.

Dopo aver preso in esame i film più attesi e quelli indipendenti in questo gruppo troviamo storie complesse e piene d’umanità, di cui abbiamo bisogno oggi più che mai

Coupez! – Un film d’autore dissacrante alla Festa del Cinema di Roma

A quasi dieci anni dal trionfo a Hollywood con The artist, Michel Hanzavicius torna dietro la macchina da presa e dirige un film dissacrante, scelto per aprire l’ultima edizione del festival di Cannes.

Coupez! è un film nel film, il tutto e il niente: un’apocalisse zombie, raccontata in una sorta di mockumentary. Un film diviso, ma assolutamente da vedere. Hanzavicius ribalta la prospettiva sulla storia principale e ci racconta che essenzialmente servono due cose per fare cinema: passione e amore.

Una scena del film

I protagonisti di Copuez! film presentato alla Festa del cinema di Roma (Credits: France 2 CInéma)

Colpisce anche il messaggio del cercare uno scopo comune, nonostante le diversità e che alla fine solo insieme ci possiamo (letteralmente) salvare. Uno dei più intraprendenti film d’autore presentati alla Festa del Cinema di Roma.

Houria – L’emancipazione femminile passa attraverso la danza

La regista algerina Monia Meddour propone il suo secondo lungometraggio dopo Papicha, film che ha conquistato la critica. Anche Houria è un grande film. Necessario, oserei dire.

In un periodo in cui il corpo delle donne e i loro diritti sono minacciati letteralmente in tutto il mondo, Houria racconta la storia di una giovane ragazza subisce un infortunio. In seguito a questo evento, si riconnette con se stessa, e il suo corpo diventa un luogo di resistenza contro la violenza – sia individuale che collettiva.

Lyna Khoudr, protagonista di Houria, uno dei film d'autore presentati alla Festa del Cinema di Roma

Lyna Khoudr, protagonista di Houria (Credits: France 2 Cinéma)

Lyna Khoudri (vista recentemente nell’ultimo film di Wes Anderson, The French Dispatch) ci propone un’interpretazione sublime. Evidenti anche i legami con il Bel Paese con la scelta, nella colonna di sonora, di due pezzi che hanno fatto la storia della nostra canzone.

L’envol – Il realismo magico di Pietro Marcello

Dopo il successo di Martin Eden, il regista italiano Pietro Marcello torna con il suo secondo lungometraggio, ispirato al racconto Le vele scarlatte di Aleksandr Grin. Anche questo film viene da Cannes, essendo stato scelto come apertura per la Quinzaine des Réalisateurs.

L’envol (che significa Le vele) ci trasporta nella provincia francese dilaniata dalla fine della Prima guerra mondiale, dove seguiamo le avventure di Juliette e di suo padre Raphael.

Una scena del film

La protagonista di L’envol, ultimo film di Pietro Marcello presentato alla Festa del Cinema di Roma (Credits: CG Cinéma)

Pietro Marcello ci riporta alle atmosfere di realismo magico di Martin Eden, mischiando musica, storia e tradizioni. L’envol è un film trascendentale (forse troppo) a discapito di una trama interessante che però viene oscurata dall’estetica del film.

Il rimando a Pinocchio è evidente con la figura del padre di Juliette: consumato dalla guerra e dal suo lavoro, conserva tuttavia la sua umanità, nel bene e nel male.

L’innocent – Il ritorno alla regia di Louis Garrell

Louis Garrell dirige e recita ne L’innocent, presentato fuori concorso all’ultimo festival di Cannes.

Una sorta di romcom rocambolesca che racconta la storia di Abel (interpretato dallo stesso Garrell) e della sua problematica mamma, che decide di sposare un galeotto in procinto di uscire di prigione. Il film cresce fino ad arrivare ad un’epilogo finale piuttosto banale.

Una scena del film

Louis Garrell (a destra) protagonista e regista del suo ultimo film L’innocent (Credits: Les Films des Tournelles)

Tutto rimane in superficie, decidendo di puntare di più sul lato ironico. Louis Garrell dimostra però di saper maneggiare bene la macchina da presa.

Un film per tutte le età, che gioca con i generi (evidente anche il richiamo alla commedia all’italiana). Da vedere insieme con gli amici il sabato sera.

Klondike – Gli orrori della guerra in Ucraina

Siamo in Ucraina al confine con la Russia, precisamente nella regione del Donetsk, dove due futuri genitori si ritrovano a dover convivere con i primi segnali della guerra. La regista Maryna  Er Gorbach dirige un film potente, più attuale che mai risalendo alle origini del conflitto odierno.

La protagonista è una donna in dolce attesa, particolare fortemente indicativo. Klondike è un film che osserva e ci fa osservare con estrema chiarezza le conseguenze dell’occupazione. Possiamo sostenere che il film inizia nel finale, dove il corpo della donna resiste e diventa più forte della guerra e della distruzione.

Klondike è un film sugli sguardi, sulla riconciliazione, con scelte di regia quasi claustrofobiche che mostrano allo stesso tempo l’umanità e la brutalità. Il film sarà il candidato ufficiale dell’Ucraina per i prossimi Oscar e ha vinto il premio come miglior regia all’ultimo Sundance Film Festival.

Un film contro la guerra dedicato alle donne, necessario ora più che mai.

Boy from heaven – Un thriller politico che mostra i conflitti islamici

Boy from heaven arriva tra i film d’autore alla Festa del Cinema di Roma forte del premio per la miglior sceneggiatura all’ultimo festival di Cannes. Il regista svedese Tarik Saleh dirige una storia ambientata in Egitto, in cui un ragazzo lascia la provincia per studiare nell’università islamica più prestigiosa del Cairo. Qui si ritroverà al centro di una lotta di potere fra lo Stato e la comunità religiosa.

Se da un lato la sceneggiatura regge, le scelte di regia sbilanciano la valutazione finale di un film che non riesce a prendere il volo.

Un primo piano del protagonista di Boy from heaven, film d'autore presentato alla Festa del Cinema di Roma

Un primo piano del protagonista di Boy from heaven, thriller politico presentato alla Festa del Cinema di Roma (Credits: Amo)

Anche la scelta degli attori a mio avviso non è risultata convincente. Boy from heaven rimane un buon film, un thriller politico che esplora le dinamiche sulla società islamiche, spesso sono poco conosciute al grande pubblico. Anche Boy from heaven punta ad arrivare agli Oscar, essendo il candidato ufficiale della Svezia.

Corsage – I turbamenti di un’imperatrice nel miglior film d’autore della Festa del Cinema di Roma

Corsage è al primo posto nella rassegna dei film d’autore che ho visto alla Festa del Cinema di Roma. Marie Kreutzer racconta la storia dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, meglio conosciuta come Sissi.

Corsage in italiano significa Corsetto, metafora della morsa stringente del patriarcato che usa le donne e poi le getta nella loro disperazione.

Sissi è sempre stata un’icona di stile e si ritrova in una profonda crisi alla soglia dei quarant’anni, relegata ad accessorio al fianco del marito. In realtà Sissi non vuole reprimere la sua femminilità, ma vivere appieno la sua vita mentre tutta la sua famiglia tenta di rimetterla sulla “retta via”.

Vicky Kripes (vista in Bergman Island e in Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson) ci regala una performance intensa, dolceamara, piena di sfumature. Meritatissimo il premio come miglior attrice nella sessione Un Certain Regard a Cannes. Brillante l’uso della colonna sonora in uno dei più bei film dell’anno.

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