Festa del Cinema di Roma – I film più attesi, dalla Palma d’Oro a The Fabelmans


Si è conclusa da qualche giorno la diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Come ogni anno il programma è stato vastissimo, fra grandi anteprime e film d’autore, Cannes e Sundance, cinema italiano e documentari. Nei prossimi articoli (tra oggi e giovedì) vi racconterò dei film che ho visto in questi giorni, sperando di accendere in voi la lampadina della curiosità. Partiamo con alcuni dei film più attesi della stagione e che usciranno in sala a breve.

Triangle of Sadness – La Palma d’Oro 2022 arriva in sala

Il film che ha vinto la Palma d’Oro all’ultima edizione di Cannes, che è andata per la seconda volta a Ruben Östlund. Per chi non conoscesse il regista svedese, il suo The Square si trova su Prime Video. Triangle of sadness è un film che personalmente ha parzialmente deluso le mie aspettative – che erano altissime. Rimane comunque un film molto efficace.

Östlund compone una satira sulla polarizzazione della società e sulla lotta di classe. Il naufragio della nave di lusso è la metafora del nostro collasso sociale.

Una scena di Triangle of sadness, vincitore della Palma d'Oro 2022 al Festival di Cannes

Una scena di Triangle of sadness, vincitore della Palma d’Oro 2022 al Festival di Cannes e (giustamente) uno dei film più attesi della Festa del Cinema di Roma (Credits: Neon)

Tra i film che sicuramente hanno ispirato Triangle of Sadness c’è Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, di Lina Wertmüller. Allo stesso modo, Östlund inverte i ruoli di classe, creando un corto circuito fra i personaggi molto interessante.

Un film che non lascia indifferenti, e che dimostra il grande talento del regista come uno degli osservatori più acuti del nostro tempo.

In sala dal 27 ottobre.

Amsterdam – Promosso per il cast, bocciato per tutto il resto

Arriva alla Festa del cinema di Roma uno dei film più controversi dell’anno, soprattutto per quanto riguarda le storie oscure che circondano il regista David O. Russell e che sono riemerse quando è stato annunciato il film.

Il cast è un tripudio di star, da Robert De Niro a Christian Bale, passando per Margot Robbie e Anya Taylor-Joy. Nonostante ciò, è un disastro.

Una storia non proprio così originale che manca completamente di una costruzione sensata. Non c’è tensione, la sceneggiatura risulta pesante e alcune scene sembrano girate in fretta e furia.

Christian Bale oscura tutti e questo penalizza lo sviluppo degli altri personaggi. La risoluzione finale della storia risulta confusa per un film decisamente troppo lungo. Un vero peccato.

In sala dal 27 ottobre

Bros – Pro e contro di una romcom queer comunque da vedere

La cosa che sto per scrivere sembra assurda, ma Bros è la prima romcom gay prodotta da uno dei maggiori studios americani (la Universal) e che comprende un cast apertamente Lgbtq+.

Nicholas Stoller dirige una pellicola deliziosa, dove si incontrano e scontrano due mondi diversi, due esperienze diverse.

Bros ha tutte le caratteristiche tipiche del genere romantico, diverte e intrattiene e fa un riflessione sull’inclusività della comunità queer molto importante. Questo perché spesso la comunità stessa tende a discriminare persone che vengono da background differenti.

È bene ricordare però che Bros è il racconto di un’esperienza che non deve essere presa per universale: è vero che può essere rivoluzionario vedere due ragazzi gay come protagonisti a tutti gli effetti, è vero che c’è un lieto fine, ma è pur sempre la visione dell’essere gay di due uomini bianchi, cisgender e privilegiati. E questo dobbiamo ricordarcelo.

A mio avviso è un film che comunque cerca in qualche modo di strizzare l’occhio a un pubblico eteronormativo: la vera rivoluzione per me sarebbe stata quella di vedere Bros girato da un regista omosessuale.

In conclusione, una commedia divertente, piena di sarcasmo e battute taglienti che dimostrano il talento di Billy Eichner (protagonista e sceneggiatore) e che sicuramente lascia un impatto positivo sul pubblico gay.

Piccolo consiglio: se un po’ vi è piaciuto il personaggio di Bobby, recuperate Billy on The Street. Non ve ne pentirete.

In sala dal 3 novembre

The menu – Non per tutti, sospeso tra satira e thriller

Dopo l’acclamazione dovuta alla serie tv Succession, Mark Mylod dirige un lungometraggio con protagonisti Anya Taylor-Joy (acclamata grazie alla serie Netflix The Queen’s Gambit, ovvero La regina degli scacchi) e Ralph Fiennes (Voldemort nella saga di Harry Potter).

La trama è semplice: una serie di coppie si ritrovano all’interno di una famoso ristorante di lusso per degustare una cena preparata da uno degli chef più accreditati al mondo, ma le cose prendono una brutta piega. The menu è un film che riprende le atmosfere di Midsomar, in un crescendo di tensione che lancia un chiaro messaggio riguardo la società contemporanea.

Il cast corale rappresenta tutte le falle del sistema. The menu è complicato da definire (una satira? Un thriller? Un dramma?) ma questo non è uno svantaggio. Anzi: è il suo punto di forza.

Una visione non per i deboli di cuore e che non lascia sicuramente indifferenti.

In sala dal 17 novembre

The Fabelmans – Steven Spielberg ancora da Oscar

Tra i film più attesi della Festa del cinema di Roma il primo posto se lo aggiudica The Fabelmans. Dopo West Side Story, Steven Spielberg cambia completamente impostazione e ci regala un film fortemente autobiografico. E che molti critici danno già per favorito ai prossimi Oscar.

Il regista fa un riflessione potentissima sul significato di fare cinema, di come l’arte non sia un vizio e di come anche le persone più scettiche a un certo punto della propria vita dovranno confrontarsi con essa, capendone così l’importanza.

Paul Dano e Michelle Williams interpretano i protagonisti di The Fabelmans, l'ultimo film di Steven Spielberg

In quello che è forse il migliore tra i film più attesi della Festa del Cinema di Roma vediamo Paul Dano (a sinistra) e Michelle Williams (a sinistra) nei panni dei protagonisti di The Fabelmans, di Steven Spielberg (Credits: Amblin Entertaiment)

La passione che muove il giovane Fabelman è contagiosa, pura e onesta. The Fabelmans è un film comico, ma anche pieno di nostalgia, quella vera; racconta con grande naturalezza le dinamiche familiari che hanno avuto un impatto sul regista, senza però condannare nessuno. Anche se all’inizio tutti e tutte sembrano felici, ci accorgiamo che in realtà questa felicità non funziona, che i genitori perfetti non esistono e che va bene così.

Ho apprezzato moltissimo il casting che vede protagonisti due attori “indie” (Paul Dano e Michelle Williams) che meritano il successo del grande pubblico. Michelle Williams è straordinaria. Il finale è la ciliegina sulla torta di un film meraviglioso, sicuramente uno dei migliori dell’anno.

In sala dal 15 dicembre.

Armageddon Time – Una famiglia negli Usa pre-Reagan

Riprendendo (involontariamente) il filo di The Fabelmans, il programma della Festa del Cinema di Roma ci propone un altro film a tema familiare, anche questo fortemente autobiografico.

Siamo a New York degli anni Ottanta e sta per cominciare l’ascesa di Ronald Reagan alla Presidenza degli Stati Uniti. Quello a cui assistiamo è un ritratto intimo della vita del piccolo Paul Graff e del suo ecosistema familiare.

Un coming of age classico (forse anche troppo) in cui viene affrontata la piaga del razzismo, con una figura paterna ingombrante la cui complessità viene in qualche modo bilanciata dalla figura del nonno.

 

Una scena del film

Anthony Hopkins (a destra) in una scena del film (Credits: MadRiver Features)

James Gray dirige un cast stellare, composto da Anne Hathaway, Jeremy Strong (Succession vi dice qualcosa?) e il premio Oscar Anthony Hopkins che fa da traino al film che risulta come una cartolina nostalgica del passato.

Armageddon Time è un film un po’ sfuggente – come il regista, d’altronde, che oscilla fra il cinema d’autore e il racconto americano. 

In sala dal 2 marzo 2023.

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