The Umbrella Academy 3 è su Netflix- Il loop funziona?


Quando era uscita la prima stagione di The Umbrella Academy su Netflix, tratta dal fumetto omonimo di Gerard Way e Gabriel Ba, aveva lasciato quasi tutti senza parole.

La trama partiva da subito con il botto: a otto giorni da un’apocalisse che spazzerà via l’intera umanità, un gruppo di supereroi improbabili potrebbe (forse) salvarci tutti. Si tratta dell’Umbrella Academy, l’accademia fondata nel 1989 dal ricco eccentrico Reginald Hargreaves dopo aver adottato sette dei dodici bambini nati contemporaneamente (e misteriosamente) con dei poteri incredibili.

Di questi sette ragazzi, nel presente, ne sono rimasti solo cinque (o forse sei, ma anche sette). E alla difficoltà di salvare il mondo si aggiunge quella di avere a che fare gli uni con gli altri. E questo già forse eviterebbe di creare l’apocalisse stessa.

Una scena di The Umbrella Academy con Klaus e 5

(Credits: Netflix)

La prima stagione – stravagante, a tratti insensata ma anche profonda – era stata in grado di piacere a quasi tutti. La seconda stagione riproponeva parzialmente i presupposti della prima: i nostri strampalati fratelli si ritrovano negli anni Cinquanta e devono affrontare e impedire una seconda apocalisse.

Ci riescono, ma tornando nel presente si trovano davanti a qualcosa di imprevisto: al posto dell’Umbrella Academy esiste la Sparrow Academy, e la loro presenza non è contemplata.

La trama di The Umbrella Academy 3

Dopo aver salvato il mondo dall’Apocalisse del 1963, i nostri strampalati fratelli tornano nel presente  e si trovano davanti agli Sparrow. Intelligenti, venerati dalla folla e freddi come il ghiaccio, i componenti della Sparrow academy sembrano la versione migliore degli Umbrella.

Ciò che ha condotto a questa nuova squadra è molto semplice: dopo averli conosciuti nel 1963, Hargreaves ha deciso di avere davanti una massa di imbecilli e – nel 1989 – ha pensato bene di adottare altri sei ragazzi per non aver a che fare con loro.

Locandina di The umbrella academy 3 uscita il 22 giugno su netflix

Locandina di The umbrella academy 3 (Credits: Netflix)

Non solo: nonostante loro siano in quella linea temporale, nessuna delle loro vite è come quella precedente. In particolare quella di Allison (Emmy Raver-Lampman) che non ha più né un marito né una figlia, e farà di tutto per riottenere la sua vecchia vita.

E così, se inizialmente le due Academy pensano di essere l’una il problema dell’altra, ben presto scopriranno che c’è qualcosa di più grosso che crea scompiglio nell’Universo. E dovranno rimediare a ciò che loro stessi hanno reso “sbagliato”.

Riusciranno a risolvere la situazione e riavere indietro le loro vecchie vite?

L’anima e le origini dell’Umbrella Academy

Pur riportando – per la terza volta – il tema dell’apocalisse, la terza stagione di The Umbrella Academy si concentra molto più su un’esplorazione profonda delle origini dei personaggi e dei loro poteri.

I nostri amati fratelli, pur avendo sempre momenti di scontro e di conciliazione, sono molto più uniti già in partenza e questo permette di puntare verso una direzione più matura rispetto al passato. L’evoluzione dei personaggi è palese rispetto alla prima stagione, e anche quelli che sembravano più marginali ottengono finalmente una storyline tutta loro.

A parte Cinque (interpretato da Aidan Gallagher) – che come al solito è impegnato a salvare il mondo – gli altri fratelli si concentrano maggiormente su se stessi, i propri demoni e i propri desideri.

Così finalmente Luther (Tom Hopper) lascia da parte il muso per trovare l’amore e il romanticismo. Diego (David Castañeda) si concentra sui suoi sentimenti per Lila (Ritu Arya) e impara cosa vuol dire essere un padre. Klaus (interpretato da Robert Sheehan, e che è probabilmente il personaggio migliore di tutta la serie) affronta il suo passato e i suoi poteri.

Unica nota stonata Allison, che invece di maturare affronta nel modo sbagliato il proprio dolore, sembrando più una Dark Phoenix alla X-Men che il personaggio a cui siamo abituati.

Elliot Page e Viktor – Quando la realtà entra magistralmente in una serie tv

Occorre fare una menzione d’onore a Elliot Page e al suo Viktor.

Già da tempo, infatti, sapevamo che la trasformazione di Elliot Page avrebbe portato a uno stravolgimento del suo personaggio, Vanya. Il timore che potessero trasformare il tutto in una predica buonista poteva esserci, ma è stato da subito stroncato. Bisogna infatti ammettere che in questo i creatori della serie sono stati magistrali, creando un percorso coerente, senza fonzoli, e gestendolo alla maniera degli Umbrella.

Nessun cliché, nessun appesantimento. Semplicemente Vanya che – con tutto quello che ha vissuto negli anni Sessanta – finalmente ha ora il coraggio di guardarsi dentro e di accettarsi per chi è: Viktor.

Elliot Page diventa Viktor in The umbrella academy 3

Il Viktor di Elliot Page (Credits: Netflix)

Le reazioni dei fratelli sono semplicemente come dovevano essere: “Ah okay, buon per te fratello!” prima di concentrarsi di nuovo su se stessi. Solo Allison ha avuto bisogno di approfondire. Non per appesantire la storia, ma perché il legame tra i due era molto saldo, e il dispiacere di non essere stata di supporto al fratello e di non aver capito come si sentiva aveva bisogno di essere espresso.

Due minuti scarsi di dialogo, che rendono giustizia all’importanza di questa transizione e al tempo stesso mostrano come dovrebbe essere anche nella realtà.

Il troppo può stroppiare?

Ogni episodio è costellato di indizi e richiami che si collegano alle due stagioni precedenti. Per chi le ha viste da poco sarà un valore aggiunto; per gli altri potrebbe nascere la sensazione di perdersi qualche pezzo per strada.

C’è così tanto – in questa stagione e nelle precedenti – che ci vuole molta attenzione per digerire il tutto. E talvolta avere il piede sempre sull’acceleratore può dare l’impressione che ci sia qualche buco.

Al tempo stesso, il pregio di questa terza stagione di The Umbrella Academy è anche quello di essere più complessa e gratificante e di concludersi con un cliffhanger meno palese. Il tempo (e gli ascolti?) ci dirà se sceglieranno di fermarsi qui o preparare tante direzioni future.

Per il momento possiamo però tranquillizzarvi: nonostante il loop infinito di apocalissi, con una famiglia così è davvero impossibile stufarsi.

Vi lasciamo con il trailer della terza stagione di The Umbrella Academy.

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