La mitologia egizia in Moon Knight – Quanto c’è di reale nella nuova serie Marvel?


Che la Marvel prenda a volte spunto dalla mitologia non è un mistero: la saga di Thor pesca liberamente dalla mitologia norrena, dopotutto. Non ci stupisce, perciò, che con Moon Knight – la nuova serie tv in onda su Disney+ – abbia sfruttato un’altra affascinantissima mitologia: quella egizia.

Uno dei simboli più famosi della mitologia egizia: l'Ankh, il simbolo della vita

Uno dei simboli più famosi della mitologia egizia: l’Ankh, il simbolo della vita (Credits: Pixabay)

L’Egitto è da sempre patria di fascino e di mistero e la sua mitologia è estremamente sfruttabile nella letteratura e nel grande schermo. Basti pensare a tutta la letteratura di Christian Jacq o alla sola figura di Cleopatra, che è fonte di fascino ancora oggi dopo migliaia di anni.

Se avete visto la prima puntata di Moon Knight, uscita il 30 marzo su Disney+, sicuramente sarete rimasti affascinati e un po’ confusi. Il pilot della serie – benché sia il più lungo di sempre nei prodotti Marvel, con i suoi cinquanta minuti – apre migliaia di porte e dà ben poche risposte. Chi non conosce il personaggio o la mitologia da cui è tratto potrebbe aver avuto la sensazione di essere uscito da una centrifuga.

E dunque, chi sono i personaggi che abbiamo visto nel pilot? E soprattutto quanto c’è di autentico nella mitologia egizia vista in Moon Knight?

Moon Knight – La trama della nuova serie tv targata Marvel

Steven Grant (un Oscar Isaacs fortemente entusiasta del ruolo) è un commesso del British Museum. È una persona insicura, timida e pacifica. Un piccolo nerd appassionato di mitologia egizia che sogna di fare la guida in museo, con un pesce rosso con una sola pinna (anche io ho sempre voluto un piccolo Nemo per compagno) e un rapporto molto tenero con la madre.

Ma è anche una persona con grandi difficoltà, dettate in particolar modo dal suo sonnambulismo.

Lo vediamo già dai primi minuti, in cui si sveglia legato a un letto circondato di sabbia e con la porta piena di scotch. Nessun rapimento o roba simile: si tratta di un tentativo di verificare se si è mosso durante la notte.

Una delle locandine di Moon Knight, con Oscar Isaac

(Credits: Disney)

Non solo. Sente anche delle voci nella sua testa – che per lo più lo insultano e gli danno dello smidollato o che parlano di lui come se non fosse presente. Follia? Possessione? Di certo non lo sa Steven, che si trova a perdere pezzetti delle sue azioni e della sua memoria.

Ha un appuntamento con una ragazza ma non ricorda nemmeno di averglielo chiesto (e di per certo sa di non averlo fatto lui perché mai avrebbe avuto il coraggio di mirare così in alto). Si sveglia sporco di terra in una città che non è la sua. Perde il senso della realtà e lo riacquista coperto di sangue con gente stesa accanto a lui. Si alza convinto che sia domenica e scopre che invece è già martedì.

Già, perché Steven è anche Mark. E Mark è un mercenario cazzuto e pieno di misteri. 

Mark, tra le altre cose, ha rubato uno scarabeo d’oro ad Arthur Harrow (Ethan Hawke), un fedele seguace della dea Ammit con uno strano tatuaggio bastone con testa di uccello e un altrettanto strano tatuaggio a forma di bilancia, capace di decretare la vita e la morte delle persone.

Chi sono gli dei dell’Enneade e Ammit nella mitologia egizia in Moon Knight?

L’Enneade, come viene specificato da Steven criticando il lavoro dell’ufficio marketing del British Museum, era un gruppo di nove divinità egizie venerate a Eliopoli. Comprendeva Atum (il dio del sole), suo figlio Shu (dio dell’aria e della luce primordiale) e la sorella gemella Tefnut (dea dell’umidità), i loro figli Geb e Nut (dei rispettivamente della terra e del cielo) e poi Oriside (il giudice dei morti), Iside (dea della vita), Seth (dio del caos e della violenza) e Nefti (dea dell’Oltretomba).

In realtà occorre specificare che quella che intendiamo con Enneade è, in realtà, l’Enneade più importante, ma non l’unica. Nel processo di unificazione del regno, infatti, anche l’Enneade ha cambiato aspetto e composizione, creando la grande Enneade, la piccola Enneade, l’Enneade duale e le sette Enneadi. 

Nel culto Egizio, alla propria morte, si viene mummificati togliendo tutti gli organi a eccezione del cuore. Questo perché il cuore è il simbolo stesso della nostra anima ed esso deve essere giudicato al cospetto di Anubi (protettore delle necropoli) in modo che possiamo essere eventualmente traghettati al cospetto di Osiride.

Anubi pesava il cuore su un piatto della bilancia: da un lato il cuore, dall’altro la famosa piuma di Maat (la Dea del giudizio). Se il cuore pesava meno della piuma, voleva dire che eravamo stati buoni in vita. In questo caso, Thot, dio della saggezza, prendeva nota dell’esito e saremmo andati al cospetto di Osiride. Se però il nostro cuore era più pesante della piuma, saremmo finiti in pasto ad Ammit, senza poter raggiungere i nostri cari nell’aldilà.

Rappresentazione del giudizio di Anubi

Rappresentazione del giudizio di Anubi (Credits: Pixabay)

In un certo senso è ciò che fa Arthur Harrow, che tocca le persone e controlla il suo tatuaggio a forma di bilancia. Se il tatuaggio – inizialmente nero – diventa verde, la persona è salva. Ma se diventa rosso, allora il suo cuore è pesante e la persona muore all’istante.

Le differenze della mitologia egizia in Moon Knight: Ammit e Anubi

La rappresentazione di Ammit della mitologia egizia in Moon Knight nei fumetti è abbastanza coerente – graficamente – con quanto possiamo trovare sui libri. La dea è rappresentata con la testa di un coccodrillo, il torso di un leone e il resto del corpo di un ippopotamo, andando a raffigurare tutte le paure più grandi degli antichi Egizi.

Vedremo nel proseguo della serie tv se anche qui è rappresentata allo stesso modo.

Rappresentazione di Ammit nei fumetti di Moon Knight (Credits: Marvel)

Per quanto invece riguarda il carattere e il ruolo, viste le azioni di Arthur e il fatto che si dichiari seguace di Ammit – e non di Anubi – sono presenti delle grosse differenze.

Il potere di Ammit sembra infatti essere slegato agli altri dei. Inoltre, non vede solo ciò che una persona ha fatto in vita sua, ma anche quello che farà in futuro.

In un confronto con Steven dichiara inoltre che la dea Ammit è stata tradita dagli altri dei e dal suo precedente avatar (ovvero l’ospite umano della dea). Potrebbe essere che Arthur Harrow e Ammit stiano operando indipendentemente dagli altri dei a causa di questo tradimento. Tuttavia, la dea è stata anche “sottomessa”, altrimenti avrebbe liberato la terra da uomini come Hitler.

Ma se Ammit ha preso il ruolo di Anubi, quest’ultimo è in realtà stato rappresentato prendendo il posto della stessa Ammit.

Quando Steven viene attaccato la seconda volta dal cane fantasma esclama: “Lo sciacallo egizio”. Questa era infatti la rappresentazione fisica del dio Anubi.

Lo sciacallo insegue Mark nella seconda puntata di Moon Knight. Una delle differenze della mitologia egizia in moon knight

La rappresentazione fisica dello sciacallo ricorda molto quella del dio Anubi, andandone però a stravolgere il ruolo (Credits: Disney)

La dea Ammit ha perciò preso il ruolo del giudice, lasciando ad Anubi quello di bestia carnefice.

Arthur Harrow, Ammit e Khonshu – Il triangolo etico di Moon Knight

Come abbiamo già detto, in Moon Knight Arthur Harrow è un servo fedele di Ammit e vuole risvegliare la dea. Per questa ragione ricerca lo scarabeo d’oro che, come abbiamo visto nella seconda puntata, si è dimostrato essere una specie di bussola per il luogo in cui si trova Ammit.

Questo spiega inoltre perché Khonshu faccia di tutto per impedire al nostro protagonista di consegnarglielo.

L’intenzione di liberare Ammit è al centro di un dibattito etico tra Steven e Arthur, in cui il primo ritiene che non si possa giudicare qualcuno da qualcosa che “potrebbe fare” ma che ancora non ha fatto. Lui stesso ha sognato spesso di uccidere il suo capo, ma non per questo lo farebbe davvero.

Allo stesso tempo Arthur aveva già citato il classico esempio di Hitler: se noi avessimo una macchina del tempo e potessimo tornare da Hitler bambino, sapendo già cosa farà, non lo uccideremmo? E ucciderlo sarebbe etico o non etico?

Se dovessimo basarci esclusivamente sulle due puntate viste, staremmo quasi dalla parte di Arthur e di Ammit. Khonshu, infatti, ci viene rappresentato come un dio senza scrupoli e violento.

Khonshu nella rappresentazione dell'MCU

Il dio Khonshu nella prima puntata di Moon Knight (Credits: Disney)

Questo coincide con la mitologia egizia, dove in età arcaica il dio della luna era considerato una terrificante entità che trucidava i nemici del faraone per poi estrarne le viscere. Non bisogna, tuttavia, pensare che fosse solo rappresentato in modo negativo. Egli era infatti anche il dio guaritore e protettore delle mandrie.

Se caratterialmente la mitologia egizia in Moon Knight sembra coerente, fisicamente Khonshu è quello che è stato maggiormente stravolto.

Nella mitologia, infatti, Khonshu era rappresentato come un fanciullo mummificato, o stretto in un sudario. Solo talvolta viene raffigurato con una testa di falco o di aquila – uccello comunque differente da quello presente nell’Mcu, dove è un uomo con in testa il teschio di un corvo.

Il trailer di Moon Knight

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Nel frattempo, se ancora non l’aveste visto o voleste rivederlo, vi lasciamo con il trailer.

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