Jared Leto in Morbius – C’è della trama in questo buco (e neanche tanta, in realtà)


Con l’uscita del film omonimo con Jared Leto, qualcuno di voi si sarà chiesto chi sia Morbius, il personaggio al centro dell’ultimo tassello del Sony’s Spider-Man Universe. Ma come “Chi è?”? È quel nemico di Spider-man che nasce da una sperimentazione andata per il verso sbagliato.

No, non il Green Goblin: questo è uno scienziato che all’inizio è buono ma poi l’esperimento lo cambia.

No, quello è il dottor Octopus: anche lui è un nemico di Spider-man nato da una sperimentazione andata per il verso sbagliato che diventa cattivo in seguito e che è uno scienziato, certo, ma quello di cui parliamo stava lavorando per curare la propria condizione fisica mescolando il Dna umano con quello animale. Ora avete capito, sì?

No, quello è Lizard.

Morbius e una origin story non proprio originale

Intendiamoci: il Michael Morbius dei fumetti non ha un’origine tanto diversa da quella che vediamo nel film.

Brillante scienziato, cerca di curare la malattia che lo affligge creando una cura a base di sangue di pipistrelli vampiro, trasformandosi però in un mostro. Una origin story simile a quella di tanti cattivi ed eroi dei comics, niente di che. Ci siamo abituati.

Matt Smith in Morbius è Milo

Matt Smith nei panni di Milo in Morbius. Per la verità il suo personaggio si chiamerebbe Lucien, ma gli viene imposto di farsi chiamare Milo da chiunque per motivi discutibili. Ci credo che poi sbrocca. In mancanza di altri motivi ci faremo bastare questo (Credits: Sony)

Al cinema di sicuro l’effetto “già visto” si fa sentire maggiormente, ma come dimostrano parecchi film del Marvel Cinematic Universe (molto, ma molto simili tra loro), puoi provare a non far percepire questa somiglianza lavorando sui rapporti tra i personaggi, sulla loro costruzione, sull’immedesimazione dello spettatore nella vicenda e su un’azione divertente e ben girata.

Ecco: per il Morbius con Jared Leto, la Sony decide di affrontare queste questioni facendo scrivere la sceneggiatura al cugino di uno dei produttori, puntando sul fatto che sia davvero molto promettente e maturo nonostante abbia solo nove anni.

Poi però ci ripensa e affida il tutto a Matt Sazama e Burk Sharpless, già autori di scempi inenarrabili come Dracula Untold.

Realizzando troppo tardi che era meglio lasciar lavorare il bambino di nove anni.

Jared Leto torna al cinema dopo i Razzie 2022

Protagonista di Morbius, dicevamo, è Jared Leto, fresco vincitore del Razzie 2022 per l’agghiacciante interpretazione di Paolo Gucci in House of Gucci. Tra l’altro, buona fortuna a togliervi dalla testa il suo ormai famigerato intercalare, “Boof”.

Neppure sul nostro profilo TikTok qualcuno è riuscito a spiegarci cosa dovrebbe significare.

In realtà Jared Leto è, insieme a Matt Smith, uno dei pochi elementi di Morbius a raggiungere la sufficienza. Resta però notevole come un attore premio Oscar del suo calibro abbia letto una sceneggiatura del genere e abbia deciso di accettare.

Forse l’ha fatto perché Morbius rivoluziona il concetto di Show, don’t tell, ovvero il principio secondo cui è meglio che siano le scene a parlare piuttosto che mettere noiosi spiegoni in bocca ai personaggi.

Il problema è come lo rivoluziona.

Morbius e il principio Show, don’t tell

Matt Sazama e Burk Sharpless hanno tenuto davvero in considerazione lo Show, don’t tell. Peccato che non abbiano capito in cosa consista, riuscendo nell’impresa di mostrare un sacco di cose senza che sia possibile trovare una motivazione, e al tempo stesso abbondare di spiegoni per alludere a scenari che dovremmo conoscere già, ma che nessuno ci ha mai fatto vedere.

Il nostro protagonista rifiuta un premio Nobel in maniera memorabile? Il suo migliore amico Milo lo ammira molto, anche in virtù delle tante avventure vissute assieme? Però al tempo stesso lo invidia perché il loro mentore ha sempre preferito Morbius a lui? Benissimo: affidiamo queste cose che sarebbe interessante vedere a un paio di dialoghi. E via, avanti con la prossima scena senza senso.

Jared Leto è Morbius nel film Sony's Spider-man Universe

Lo strepitoso Morbius in versione vampiro in Cgi. Se vi sembra bruttino così, dovreste vederlo in azione: peggiora (Credits: Sony)

Oppure: Michael Morbius ha calcolato che dal giorno successivo non sarà in grado di tenere sotto controllo il mostro che è diventato, ma decide comunque di non suicidarsi come aveva detto dieci minuti prima? Il suo antagonista lo ha visto quasi morire a causa di ciò che si è iniettato, ma assume comunque lo stesso siero? E come ha fatto a scoprire che andava iniettato nella spina dorsale e a farsi da solo l’iniezione?

Ecco: questo invece non spieghiamolo: allo spettatore sicuramente non interessa capire come e perché i personaggi fanno le cose che fanno. Che cosa credono, di star guardando un film?

La sperimentazione scientifica secondo il Morbius di Jared Leto

Morbius ha una strana idea di come dovrebbe funzionare la sperimentazione scientifica.

Michael crea il siero, lo testa una volta sola (e su un singolo topo da laboratorio, che evidentemente basta e avanza) e dieci minuti dopo decide che è il caso di iniettarsi la stessa sostanza. Cosa potrebbe mai andare storto, dopotutto?

Al che tra l’altro ci si aspetterebbe la classica scena da film anni Novanta in cui il topo su cui è stato testato il siero manifesta dei sintomi strani, preludio al fatto che anche il protagonista subirà qualcosa di orribile.

Invece niente. Di questo topo non si saprà mai più nulla. Se ha acquisito gli stessi poteri di Michael, è probabilmente ferocissimo, mostruoso, praticamente invulnerabile e in grado di volare.

Insomma, è lo Scaratopo di How I met your mother.

E voglio uno spin-off solo su di lui.

Evitate questo film

Morbius con Jared Leto non è neanche un film così brutto da fare il giro e diventare un classico del trash.

Nonostante i buchi di trama clamorosi, i personaggi inconsistenti e la prevedibilità assoluta, persino gli amanti dei film brutti come il sottoscritto avranno ben poca voglia di rivederlo o di consigliarlo ad altri appassionati di immondizia cinematografica.

Eviterò di commentare quanto poco senso abbiano le due scene post credits, collegate a Spider-man – No way home con lo sputo e in un modo che contraddice quel minimo di spiegazione raffazzonata che ci è stata data sui multiversi.

Preferisco consigliarvi di spendere meglio il vostro tempo, facendo letteralmente qualunque altra cosa. Persino guardare Non è l’arena, il talk show condotto da Massimo Giletti.

Da cui probabilmente proviene la consulenza scientifica del film.

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