Doctor Who – La scienza dei viaggi nel tempo


A partire dagli anni Dieci del Duemila hanno cominciato a fare capolino serie tv di successo prodotte nel Regno Unito. Sherlock, Misfits, Luther, The Office, Peaky Blinders solo per citarne alcune. E ovviamente Doctor Who!

Quest’ultima è quella che sicuramente ha avuto più impatto in termini di fandom e la sua produzione è abbastanza articolata. La serie nasce infatti nel 1963, per arrestarsi dopo 25 anni di trasmissioni ininterrotte nel 1989. Bisognerà aspettare il 2005 e un film tv di scarso successo per farla ripartire. Sotto la guida di Russel T. Davis (Queer as folk) la storia viene infatti ripresa. Per poi non fermarsi più.

Detto ciò, ad ogni modo, la domanda che sicuramente prima o poi è balenata nella testa di un fan di questa serie – e a cui proveremo a rispondere oggi – è la seguente: è possibile viaggiare nel tempo?

Ma prima, un passo indietro.

Una serie tv senza soluzione di continuità

Con il nono dottore la serie riparte da dove era stata lasciata nel 1989. L’espediente narrativo che permette tutto ciò è quello della natura propria del Dottore.

Egli infatti è un alieno, proveniente dal pianeta Gallifrey. I suoi abitanti – i Signori del tempo – hanno la capacità di rigenerarsi al termine del loro ciclo vitale cambiando le loro sembianze e la loro personalità. Grazie a ciò Doctor Who ha – potenzialmente – la capacità di essere uno show infinito: nuovo Dottore, nuovo attore, nuova storia, nuove stagioni. L’unico limite è la fantasia degli autori, ma soprattutto la capacità di attrarre sempre nuovo pubblico.

David Tennant e Peter Davison in una scena di uno speciale di doctor who

David Tennant e Peter Davison (Decimo e Quinto Dottore) in uno Speciale della serie. (Credits: Bbc)

L’ultima stagione, dal titolo Flux, è la tredicesima e vede protagonista il tredicesimo dottore, interpretato per la prima volta da una donna, ovvero l’attrice Jodie Whittaker. Gli ultimi episodi sono andati in onda nello scorso autunno, seguiti da un episodio speciale andato in onda il 1 gennaio di quest’anno.

Cosa ci aspetterà nella quattordicesima stagione?

Doctor Who è la serie più longeva al mondo

Come potrete immaginare Doctor Who ha il primato di essere la serie tv più longeva al mondo. I tanti sceneggiatori e attori che si sono succeduti negli anni sono riusciti a tenere incollati allo schermo migliaia di spettatori.

Questo perché in ogni episodio  non si sa mai cosa aspettarsi: essere in una stazione spaziale alla deriva, o durante la fine del mondo, o ancora incontrare personaggi storici, come Van Gogh. Insomma, si riesce a far sognare e a emozionare grazie ad avventure che non hanno confini.

Si può viaggiare nel tempo?

Le avventure del Dottore sono così sbalorditive soprattutto grazie alla sua capacità di viaggiare nel tempo. Con una macchina alquanto particolare, chiamata Tardis (Time and relative dimension in space) è possibile esplorare i meandri dello spazio-tempo in un lampo. Ma, come ci chiedevamo in apertura (e in altre occasioni), i viaggi nel tempo sono fisicamente possibili?

doctor who - una rappresentazione di un wormhole

Una rappresentazione di come potrebbe essere un wormhole (Credits: Pixabay)

Per rispondere a questa domanda dobbiamo scomodare Albert Einstein e la sua teoria della relatività ristretta. In questa teoria, lo scienziato di Ulma afferma che lo spazio e il tempo non devono essere viste come due unità distinte, ma come una unica struttura a quattro dimensioni (lunghezza, larghezza, profondità e tempo).

Il secondo punto della teoria è la velocità della luce nel vuoto – pari a 299.792.458 m/s – che rimane sempre costante indipendentemente dal moto della sorgente o dell’osservatore. Questo implica che, ad esempio, la luce emessa in questo istante dalla nostra stella, il Sole, non arrivi sulla Terra istantaneamente, ma impiegherà circa 8 minuti e 20 secondi.

Il matematico Albert Einstein (Credits: Pixabay)

Un’altra delle conseguenze di questa teoria si può spiegare con l’esempio dei gemelli. Prendiamo due gemelli: uno di loro resta sulla Terra, mentre il secondo parte per lo spazio su una navicella che può viaggiare all’80% delle velocità della luce. Il gemello cosmonauta se ne va in giro per tre anni e poi ritorna sulla Terra, scoprendo che saranno passati sei anni per il computer di bordo, ma dieci sulla Terra. Questo perché gli orologi in movimento battono il tempo più lentamente, fino a fermarsi completamente quando viaggiano alla velocità della luce. Ipotizzando che il viaggio del gemello cosmonauta inizi nel 2020, al suo ritorno sulla Terra sarà per lui il 2026, per il fratello il 2030.

Quindi come il Doctor Who è possibile – teoricamente – viaggiare nel futuro. Ma è possibile invece viaggiare nel passato?

In questo caso ci viene in aiuto la teoria della relatività generale di Einstein. Se immaginiamo il tessuto dello spazio-tempo come un grande lenzuolo sopra il quale è appoggiato un peso, questo si incurverà attraendo i corpi nelle vicinanze. Le masse quindi sono capaci di “influenzare” anche tutto il tessuto spazio temporale e il tempo scorrerà più lentamente nelle prossimità di queste e più velocemente man mano che ci si allontana.

Come Doctor Who riesce a curvare lo spazio-tempo

Se quindi è possibile “curvare” lo spazio tempo, perché non si possono creare delle curve così strette che permettano di creare una sorta di percorso dove andare avanti e indietro a piacimento nel tempo? A livello teorico è possibile, come dimostrato già dal matematico Kurt Gödel nel 1949.

Ma all’atto pratico è assai difficile.

doctor who - il Tardis

Il Tardis non è altro che un cabina del telefono blu usata dalla polizia britannica negli anni sessanta (Credits: Pixabay)

Le condizioni fisiche che andrebbero a verificarsi sarebbero alquanto estreme e improbabili e per di più è necessaria una quantità enorme di massa (quindi energia) che renda stabile la curvatura.

Sarà per questo che il Tardis ha un bagaglio così ampio? Oppure sarà grazie all’Occhio dell’Armonia, il cuore della macchina del tempo del Doctor Who? Questo infatti non è che una stella congelata nel tempo poco prima di trasformarsi in un buco nero e dalla quale il Dottore ricava l’energia per i suoi viaggi temporali.

Ma credo che per un bel pezzo tutto ciò rimarrà solo un sogno possibile nella fantascienza.

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