Spider-man – No way home senza spoiler – Fan dell’Uomo ragno, questo film è per voi


Uscire dalla prima proiezione di Spider-man – No way home, ultimo tassello del Marvel cinematic universe, è come uscire dallo stadio dopo una partita della tua squadra del cuore.

Per tutta la durata sei sulle spine, ti diverti, ti rabbui, fai smaccatamente il tifo per il tuo beniamino, sostieni persino chi entra dalla panchina e arrivi al fischio finale comunque soddisfatto per lo spettacolo. Ma con la sensazione che se fossi un tifoso neutrale ti saresti goduto molto, ma molto meno il tutto.

Iniziamo a parlarne senza spoiler, per poi andare progressivamente a trattare punti più specifici.

Spider-man – No way home: una recensione senza spoiler (per un po’)

Trattiamo dunque Spider-man – No way home in maniera graduale.

Cominceremo con una breve analisi con spoiler a livello trailer, ovvero senza citare nulla che non si sia visto nella campagna promozionale ufficiale. Ci sposteremo poi sul livello leak, includendo gli elementi più importanti tra quelli accidentalmente (?) usciti senza l’approvazione di Sony o dei Marvel Studios, e infine chiuderemo in libertà, commentando finale e post credit.

Quando siete pronti, cominciamo.

Livello trailer: un fanservice soddisfacente

Il primo livello di questa recensione di Spider-man – No way home senza spoiler non andrà oltre le cose che abbiamo visto nel trailer del film di Jon Watts. Vi state chiedendo se i cattivi che abbiamo visto, provenienti dai tre film di Sam Raimi sull’Arrampicamuri e dai due con Andrew Garfield, sono stati gestiti bene? Se la sceneggiatura è solida? Se il film nel complesso funziona anche per chi non è un fan di Peter Parker?

Zendaya e Tom Holland (MJ e Peter Parker) in Spider-man No way home

Zendaya e Tom Holland nei panni di MJ e Peter Parker in una scena di Spider-man – No way home, che analizziamo senza spoiler (Credits: Sony)

La risposta a tutte e tre le domande è: abbastanza, ma si poteva fare meglio.

Nel complesso, Spider-man – No way home è quasi due ore e mezza di fanservice sufficientemente ben costruito da lasciare addosso una sensazione piacevole, anche se con qualche scricchiolio di troppo nella scrittura e villain ben misurati quanto a minutaggio, ma non sempre sfruttati benissimo. Conoscere i film originali non è indispensabile, ma averli saltati rende l’esperienza decisamente troppo incompleta.

Se si è fan dell’Uomo ragno da tempo e anche solo a livello cinematografico, si piange, si esulta, ci si emoziona. Se non lo si è, probabilmente si avrà la sensazione di aver visto un film che spreca un bel po’ di potenziale per concentrarsi su un aspetto soltanto, che sarà chiaro solo verso la fase di risoluzione finale.

Livello leak: oltre i trailer di Spider-man – No way home

Se siete riusciti a evitare i leak fino a questo momento, ho due cose da dirvi.

La prima è “Bravi!”. La seconda è “Non usate molto i social, vero?”.

Doctor Strange e Peter Parker durante l'incantesimo che dà il via agli eventi di Spider-man no way home (senza spoiler, tranquilli)

Doctor Strange e Peter Parker durante l’incantesimo che dà il via agli eventi di Spider-man no way home (Credits: Sony)

Chi avrà visto le immagini leakate saprà dunque che nel film ci sono sia Matt Murdock, interpretato dallo stesso Charlie Cox di Daredevil, che i Peter Parker di Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Se siete arrivati a questo punto con una domanda simile a quella di prima, ossia capire se sono stati gestiti bene, la risposta è la stessa: si poteva fare di più, ma nel complesso è ok.

Ognuno di loro sta sullo schermo il tempo necessario per lo scopo del proprio personaggio, e tutto è funzionale a raggiungere quello che è il vero punto del film. Che non è la maxi-scazzottata.

Livello so già tutto/non temo spoiler: un’analisi più precisa

Hic sunt spoilerones, come avrebbe detto Seneca. Credo. In ogni caso, da qui proseguite la lettura a vostro rischio e pericolo.

Un dettaglio della locandina del film di Jon Watts con Tom Holland

Un dettaglio della locandina del film di Jon Watts con Tom Holland (Credits: Sony)

La verità è che (se avete visto il film lo saprete già) non c’è molto da spoilerare. Le cose vanno più o meno come ci si aspettava che andassero, e al netto di quanto sia possibile emozionarsi per quello che accade, se si è fan, niente sorprende mai davvero.

Ci sono persino i riferimenti al meme degli Spider-man che si indicano a vicenda, o a quello di Norman Osborn che dice “You know, I’m something of scientist myself”, e muore chi si intuiva sarebbe morto. Come immaginavamo in live sul nostro canale Twitch, non manca neppure il sacrificio di Peter, anche se in una forma decisamente più blanda e interessante.

Perché come lasciavo intendere nei paragrafi precedenti, tutto il film è al servizio di una cosa sola: il percorso di crescita del Peter Parker dell’Mcu.

Ogni villain, ogni Spider-man, ogni cosa che lo colpisca ha il solo scopo di portarlo a una maturazione, a comprendere davvero che “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. A renderlo un ibrido ben bilanciato tra gli Spider-man cinematografici visti fin qui e la versione fumettistica, a spogliarlo dei gadget troppo hi-tech, a infilarlo dentro un costume cucito a macchina in uno squallido appartamento da single, e a lanciarlo un po’ più goffamente verso avventure tutte nuove. E decisamente più piccole, senza Titani falciauniversi e droni killer.

Magari insieme a quell’avvocato cieco con i riflessi stranamente sviluppati, chi può dirlo.

Spider-man – No way home: le scene post-credit

Se nel complesso Spider-man – No way home è un film molto piacevole nonostante i suoi difetti, sulle scene post-credit il discorso cambia.

Sì, perché probabilmente ci troviamo di fronte alle più deludenti di tutto il Marvel cinematic universe, e non in un modo giocoso come nella famosa post-credit di Capitan America alla fine di Homecoming.

La seconda, da sempre la più attesa, è solo un trailer del secondo capitolo di Doctor Strange diretto da Sam Raimi. Per quanto io stesso attenda tantissimo il film, e quegli elementi che legano WandaVision e What if…? siano estremamente stuzzicanti, è la prima volta che ci troviamo di fronte a una post-credit che… non è pensata come una post-credit.

Ma è sulla prima che delusione e perplessità, mitigate solo dal sollievo e dal potenziale narrativo, raggiungono il loro apice.

La post-credit di Venom in Spider-man – No way home

Nella prima post-credit, il seguito naturale di quella del secondo Venom con Tom Hardy, vediamo Eddie Brock al bancone di un bar, intento a farsi spiegare la lore del Marvel cinematic universe.

Parliamo di Spider-man - No way home senza spoiler, ok, ma Venom e Eddie possiamo mostrarli

Non ho ancora capito chi ha deciso che Venom debba essere la linea comica, ma non ha il mio appoggio (Credits: Sony)

Ma non se ne farà granché, perché dopo aver preso appunti “disturbato” dal simbionte-linea comica insopportabile dei due film Sony, tornerà immediatamente nel proprio universo. Lasciando però un pezzettino di Venom in giro, pronto per cambiare le sorti dei prossimi film con Tom Holland.

Da un lato il senso di inutilità è palpabile: la post-credit era a detta di molti l’unica cosa a salvarsi di Venom – La furia di Carnage, e sapere che è servita solo a preparare un’altra post-credit e nulla più lascia l’amaro in bocca. Ma anche il sollievo di sapere che il Venom che girerà per l’Mcu non sarà un Nando Martellone dallo spazio profondo. Si spera, almeno.

Il problema della post-credit con Venom

Non tutti potrebbero averci pensato subito (e sono tra quelli), ma Eddie Brock non ha alcun motivo di trovarsi lì, perché ci viene detto chiaramente che solo chi ha combattuto contro Spider-man è finito nel nostro universo di riferimento dopo l’incantesimo di Strange. Avrebbe avuto più senso allora vedere il Venom di Spider-man 3, quello di Topher Grace.

Ok: non sarebbe stato tanto meglio, avrebbe detto qualcuno che magari, in fondo, ha pure gradito questo cameo. Sarà, ma (scialo di personaggi di altri universi a parte) resta una scena non particolarmente soddisfacente. Serve giusto a lasciarci intendere che un pezzetto di Venom è rimasto nel nostro mondo, tipo mancia sul bancone, e che a breve potrà trovarsi faccia a faccia con questo nuovo, analogico Spider-man. Come mai si sia staccata e perché su quella porzione di simbionte l’incantesimo di Strange non abbia fatto effetto, buio totale.

Le potenzialità narrative sono enormi, ad ogni modo, ma il fatto che da un grande potere derivino grandi responsabilità non è valido solo per i protagonisti dei film di supereroi, ma anche per chi li realizza. E non è sempre possibile trovare soluzioni pigre sperando di cavarsela con la benevolenza dei fan.

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