Dr. House, Scrubs & Co – Variazioni sul tema del medical drama


Dr. House, Scrubs, Grey’s Anatomy, E.R., insieme a tantissimi altri, hanno un minimo comun denominatore alquanto ovvio: sono ambientati in un ospedale e parlano di medicina, dottori e pazienti. Oggi tutte queste serie tv vengono chiamate medical drama. 

Questi si prestano particolarmente bene a una incredibile varietà di situazioni che possono essere declinate in mille modi diversi. L’ambientazione diventa quasi uno sfondo davanti al quale si intrecciano vite di persone comuni con i loro drammi, sfide, relazioni, amicizie, storie di vita e di morte. Dal glamour di Grey’s Anatomy al cinismo del Dr. House non c’è tematica che i medical drama non possano affrontare. E noi spettatori possiamo farci una cultura sulle malattie più strane del mondo, alcune così incredibili che sembrano inventate e particolarmente difficili da individuare.

In principio fu E.R.

Michael Crichton divenne famoso per il suo romanzo Jurassic Park, film reso possibile dalla collaborazione con un regista che non ha bisogno di presentazioni: Steven Spielberg. Ma prima di diventare uno scrittore di successo si è laureato in medicina.

Nel 1970 pubblicò una serie di racconti (Five Patients) tratti dalla sua esperienza presso il pronto soccorso di Boston.

E.R. Medici in prima linea e la sua iconica sigla

Il logo di E.R. (Credits: Warner Bros)

Dopo il successo di Jurassic Park pensa di portare quei racconti sul grande schermo, sempre aiutato da Spielberg. Decidono di comune accordo che la tv è più adatta e il pubblico pronto per questo tipo di prodotto. Nacque così E.R. – Medici in prima linea, una delle serie di più grande successo nella storia della televisione, durata 15 stagioni e con un totale di 331 episodi e 22 Emmy vinti.

Senza contare che ha lanciato attori del calibro di George Clooney.

…dopo poco apparve Scrubs

Totalmente diversa, ma ugualmente di successo è stata Scrubs.

Attraverso il punto di vista del protagonista JD – al secolo John Michael Dorian – vengono raccontate le vicende di un gruppo di specializzandi che muovono i primi passi nel mondo ospedaliero.

Elliot, J.D. e Turk

Da sinistra, Elliot (Sarah Chalke), J.D. (Zach Braff) e Chris Turk (Donald Faison) in uno degli scatti promozionali della serie (Credits: Nbc/Abc)

Più leggero di E.R., ma non meno profondo, Scrubs racconta le difficoltà di diventare adulti attraverso una narrazione talmente reale che sembra quasi surreale. La fervida immaginazione di JD arricchisce il racconto di episodi al limite dell’incredibile, che si trovano solo nella sua testa.

Ma ne parla meglio Marco Frongia in questo articolo che festeggia il ventennale della messa in onda della prima puntata dal titolo Il mio primo giorno.

Dr. House come uno Sherlock Holmes della medicina

Nel 2004 fa capolino Dr. House –  Medical Division. Questo show scombina un po’ le regole viste finora. Infatti si tratta più di un giallo, dove l’investigatore è un dottore e l’omicida una malattia.

Alcuni riferimenti sono evidentemente presi da Sherlock Holmes, come le capacità deduttive dei personaggi o il fatto che entrambi suonino uno strumento e facciano uso di droghe. Senza contare che la spalla di Holmes è John Watson e quella di House è James Wilson: entrambi con le stesse iniziali. In inglese la parola holmes suona come homes, che è il plurale di casa, ovvero house.

Ma la serie prende soprattutto spunto da una famosa rubrica del New York Times Magazine chiamata Diagnosis e curata da Lisa Sanders, medico che diverrà poi consulente dello show, e che presenta periodicamente ai lettori casi di malattie molto difficili da diagnosticare.

Dr. House - uno dei suoi momenti di cinismo con una bambina

Dr. House non smette di essere cinico nemmeno con i bambini (Credits: NBC)

Il compito del dottor House e del suo team è quello infatti di diagnosticare velocemente una malattia, spesso rara o che presenta sintomi abbastanza interessanti da suscitare l’interesse di House stesso. Viene usato il sistema della diagnosi differenziale: si annotano i sintomi e i segni, si escludono le malattie più improbabili per poi – tramite esami diagnostici – cercare di restringere il campo fino ad arrivare alla diagnosi corretta.

Quali sono le malattie più difficili da diagnosticare?

Gregory House è particolarmente ossessionato da una malattia: il lupus. Per essere più precisi il lupus eritematoso sistemico, che compare solo una volta in 177 episodi. Questa patologia è una delle cosiddette malattie autoimmuni, ovvero quando il nostro sistema immunitario attacca parti del nostro corpo, anziché proteggerlo. Cellule e tessuti dei più svariati organi si infiammano velocemente, i sintomi sono inizialmente molto vaghi e riconducibili a diverse, e più probabili, malattie. Se non compare la classica macchia rossa (eritema) a forma di farfalla sul viso del malato, su guance e dorso del naso, la diagnosi può durare anni.

Anche la sclerosi multipla, benché più famosa del lupus, è difficile da diagnosticare.  Anch’essa malattia autoimmune si verifica quando viene attaccata e danneggiata la mielina, la guaina che ricopre gli assoni delle cellule nervose e che provoca sintomi spesso abbinati ad altre malattie neurologiche.

Non esistono ancora esami specifici per diagnosticare la encefalomielite mialgica, della quale non si conoscono nemmeno le cause. Il paziente è perennemente stanco e affaticato, un sintomo comune a tantissime malattie, che vanno prima eliminate per diagnosticare correttamente questa.

Se a tutto ciò aggiungiamo che il mantra del dottor House è “tutti mentono”, riferendosi soprattutto ai pazienti che nascondono volutamente alcune informazioni per paura di essere giudicati, la diagnosi spesso è ancora più difficile.

Pensateci la prossima volta che andate dal dottore. 

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