
L’ascesa delle serie true crime (e un inaspettato studio sul pubblico femminile)
Le serie true crime sono divenute un fenomeno esponenziale in questi ultimi anni nella produzione di serialità televisiva. Il proliferare di questo genere di fiction non-fiction è riconducibile a due fattori: i bassi costi di produzione e la crescita d’interesse del pubblico verso questo tipo di narrazioni.
Prima di arrivare a parlare di questi due elementi scatenanti per il successo di questo fenomeno, e di come il riconoscimento sia giunto anche grazie a questo sketch del Snl…
…ecco, prima di ciò, partiamo dalle fondamenta.
La finzione non-finzione
Il true crime appartiene al macrogenere della fiction non-fiction: quei prodotti culturali la cui struttura narrativa si propone di raccontare una vicenda seguendone l’intreccio da una prospettiva non finzionale.
Qui non avremo personaggi veri e propri che sviluppano una loro azione in base alle proprie esigenze, creando un arco narrativo che racconti la loro storia. Il punto di partenza e di arrivo della fiction non-fiction è di mostrare, osservare, vivisezionare una vicenda, un fatto accaduto a diverse persone e come questo si sia ripercosso sulle loro vite.
La fiction non-fiction è un racconto che si prefigge una narrazione che all’apparenza sembri priva dei suoi strumenti narratologici: l’idea alla base è quella di presentare e non raccontare.
Ovviamente tutto questo ricontestualizzato all’interno di un’ottica che ammette l’impossibilità di una prospettiva di narrazione totalmente neutra.
La complessità del reale non può e non deve essere ricondotta a un’unica linea narrativa. Il racconto del reale è un multiverso di differenti prospettive.
Cos’è il true crime?
Il true crime dunque appartiene alla categoria narrativa della finzione non-finzione, ne è uno dei suoi infiniti percorsi. In particolar modo è il sottogenere che si occupa della narrazione delle testimonianze come atti di ricordo della violenza.
Le serie true crime quindi sono racconti di testimonianze di atti violenti: come questi hanno scosso e rimodellato le realtà in cui si sono sviluppati e le persone che le abitavano.
Modelli narrativi di true crime possono svilupparsi su diverse linee di racconto: le storie possono avere il loro focus su differenti elementi della narrazione della vicenda.

Serie true crime Netflix: la locandina originale di Giù le mani dai gatti (Credits: Netflix)
Si può avere una serie come Making a murder che centra il suo racconto sulla figura del sospettato, oppure Giù le mani dai gatti che invece si focalizza sulle storie e vicissitudini del gruppo di investigazione. The Ripper invece ha un approccio socioculturale, grazie al quale a metà del suo racconto può rovesciare la prospettiva con la quale si guardavano gli atti criminali fino a quel punto.
Serie true crime low budget
Le serie sopra accennate sono true crime di successo di Netflix, che hanno avuto un buon riscontro di pubblico.
Originariamente però, le serie true crime non venivano contestualizzate per portare a casa risultati di tale calibro dalle emittenti che le trasmettevano. Queste erano viste più che altro come un riempitivo da mandare in onda su tv locali che dovevano rimpolpare il loro palinsesto; questo accadeva a cavallo tra gli anni Novanta e gli anni Zero.
Le serie true crime allora erano viste come prodotti a basso costo che potevano affascinare ed essere utili per mantenere un flusso continuo di contenuti sulla propria piccola emittente televisiva.
I costi contenuti di produzione erano dovuti a diversi fattori.

Alta infedeltà un esempio di fiction non-fiction estremamente low budget. Questa è davvero… vero crimine ( Credits: Real Time)
In primis le riprese che potevano essere anche di qualità scadente: avere un girato che non guardava alla qualità delle immagini prodotte – ma alla funzionalità – rendeva la dimensione del racconto del reale ancora più “reale”. Le riprese erano vissute al momento della fruizione come qualcosa che era stato ripreso per un caso fortuito, senza apparente volontà registica.
Nel racconto del true crime, molto di quello che si vede sono immagini già girate, che fanno parte di un repertorio archivistico di un determinato fatto di cronaca, già ripreso e inquadrato dal racconto giornalistico del momento.
Alta infedeltà docet
Gli attori non-attori: in molti casi, il true crime non necessita di qualcuno che reciti al suo interno – se non, forse, una voce narrante, che più volte è uno degli stessi produttori della serie o qualcuno che di fatto già ricopre un altro ruolo nella sua produzione.
Quando vi è necessità di scene di ricostruzione molte volte si ricorre allo schema “Alta infedeltà”, cioè gli attori fanno gli attori di loro stessi: un’unica persona può interpretare diversi ruoli, l’intervistato può essere anche un testimone che può anche essere colui che si vede in scena nel montaggio che ripercorre un particolare momento della vicenda narrato.
Così si abbassano i costi di produzione.
È nato prima il podcast o la serie?
Tutti questi fattori ancora contribuiscono a rendere le serie true crime un prodotto a costi contenuti. Inoltre, vi è il cortocircuito di rimandi che queste vivono con la loro contemporaneità ai podcast true crime.

(Credits: Elisa Tomasi)
È un’interconnessione crossmediale che si alimenta quasi autonomamente e che genera in maniera continuativa nuovi contenuti. E che porta sempre nuovo pubblico alla fruizione di questi prodotti.
Insomma, chi ha visto una serie su determinato atto, vicenda, tema, personalità criminale approfondirà ascoltando un podcast dedicato, e viceversa.
La fascinazione del male: una questione di sopravvivenza
Il grande successo di pubblico delle serie true crime è anche un grande successo di pubblico femminile.
Una ricerca sulle recensioni di libri true crime indica che il 70% di queste è firmata da donne (D. Yates, Women, more than men, choose true crime over other violent non-fiction, Illinois Edu, 2010). Alcune riportano che per loro il true crime è quasi un’ossessione (A. Dorne, Why are women obsessed with true crime, The Harpin, 2017).
Un altro dato di fatto è quello che statisticamente chi subisce una violenza solitamente è una persona che si identifica nel genere femminile.
“Le donne sono particolarmente affascinate da quelle storie in cui c’è un modo per sopravvivere – la vittima che è riuscita a scappare o l’assassino che sceglieva le proprie prede in base a criteri ben determinati. Forse potrebbe voler dire che guardano true crime in cerca di consigli utili”
(A. Marks, How a true crime podcast became a mental health support group, The Atlantic , 2017)
Forse anche questo è uno dei fattori di successo del true crime, forse anche perchè è tristemente un genere di sopravvivenza ancora oggi.
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