
Zombie – Dalla tv alla realtà, tra The walking dead e i parassiti delle lumache
Gli zombie sono tra di noi! Pensate a quanti film, serie tv, libri, canzoni e fumetti ne parlano: troppi per poter essere elencati tutti. Queste creature sono ben presenti nell’immaginario di noi tutti: corpi dilaniati con brandelli di carne penzolanti, lo sguardo vacuo, movimenti lenti e scoordinati. Tutti con un unico obiettivo: addentare un bel pezzo di carne fresca.
I morti viventi simboleggiano il lato diabolico del concetto cristiano di resurrezione finale. Attraverso il loro morso privano la vittima della loro energia vitale e – in senso lato – della loro anima. La paura ancestrale che instillano nell’uomo è uno dei motivi per il quale li troviamo così spaventosamente interessanti.
Ma oltre ad aver ispirato tanti artisti, gli zombie hanno destato l’interesse di tanti scienziati come medici, fisici, biologi, sociologi e via dicendo.
Origine del termine zombie
L´origine del termine zombie – o zombi – deriva dal creolo haitiano zonbi e indica le persone che sono sotto un particolare sortilegio vudù.
A Haiti si crede infatti che alcuni sacerdoti malvagi, detti bokor, sarebbero in grado di risucchiare parte dell’anima da una persona per serbarla in una piccola boccetta. La persona stregata cade in uno stato di morte apparente e dichiarata deceduta. Dopo la sepoltura il sacerdote può appropriarsi del corpo e farlo tornare in vita sotto forma di schiavo senza volontà per essere destinato a lavori manuali, come si dice accadde a un certo Clairvius Narcisse.
Nella stessa Haiti, l’articolo 246 del codice penale (nella versione del 2011, perlomeno) considera come tentato omicidio l’utilizzo di sostanze in grado di indurre morte apparente e che portino la vittima a un coma letargico prolungato. Se poi il malcapitato viene anche sepolto, a prescindere da come vada a finire, l’atto verrà considerato direttamente come omicidio.
Un fondo di verità, per quanto spiegabile scientificamente, pare dunque esserci.

(Credits: Fox)
Ma tornando a noi: il film che ha consacrato l’immaginario zombie così come lo conosciamo è stato La notte dei morti viventi, di George Romero, del 1968. Oltre a essere stato di ispirazione per il fumetto The walking dead, si parla per la prima volta di apocalisse zombie.
Questi esseri deceduti, resuscitati e, soprattutto, cannibali segnano la fine della civiltà.
I non morti sul piccolo schermo
Partendo da queste premesse e dall’omonimo fumetto di Robert Kirkman, la serie tv americana The walking dead é riuscita in 10 anni a creare una fan base di tutto rispetto e continua ancora a tenere il pubblico di tutto il mondo con il fiato sospeso. La rappresentazione degli zombie nella serie tv è una delle più realistiche degli ultimi anni, tanto da aver vinto diversi premi per il make-up.

Faccia a faccia con uno zombie (Credits: Fox)
La sua forza sta proprio nel raccontare le reazioni delle persone davanti a un evento così catastrofico. Tanto è vero che – alla fine – gli zombie diventano una sorta di contorno, quando la vera storia riguarda più il cambiamento che affrontano gli essere umani davanti a un’apocalisse.
Tutto ciò senza che venga mai pronunciata in tutta la serie la parola zombie: walker, roamer, lurker, lamebrain o biter (rispettivamente: vaganti, vagabondi, appostati, scervellati o quelli che mordono) sono tutte valide alternative.
Se invece volete uscire un po’ dagli schemi e vedere il ritorno dei morti viventi sotto un altro aspetto non dovete perdervi questa mini serie Netflix: Kingdom.
Uscita nel 2019, è la seconda serie coreana originale della piattaforma streaming. Da guardare assolutamente in lingua originale con i sottotitoli, è uno show molto ben riuscito che mescola filosofia, folklore e atmosfere tipiche coreane con un elemento dirompente e associato spesso solo al mondo occidentale – gli zombie, appunto.
Recitazione e messa in scena valgono da sole la visione.
Gli zombie esistono davvero!
Probabilmente non nell’accezione che intendiamo noi, ma gli zombie esistono sul serio.
Un patogeno – virus, batterio o parassita – che riesca a uccidere un essere umano, resuscitarlo, cancellandone la coscienza e facendolo diventare cannibale, che si sappia, non esiste. Ma esistono altri organismi che possano controllare facilmente la nostra mente.
Se prendiamo in esame il nostro microbioma, ovvero i milioni di batteri e funghi che popolano il nostro corpo, potremmo rimanere sopresi degli effetti che hanno su di noi. Alcuni di essi infatti possono produrre composti chimici in grado di influenzare il nostro cervello.

(Credits: Fox)
Un dodicenne americano di nome Sammy Maloney comincia improvvisamente a comportarsi stranamente. Utilizza solo la porta del retro per entrare e uscire di casa, indossa sempre e solo alcuni vestiti e non vuole che si accenda nessuna luce.
Inizialmente gli fu diagnosticata la sindrome di Tourette, ma poco dopo venne fatta un’ulteriore scoperta: Sammy aveva un’infiammazione da un particolare ceppo di streptococco che gli ha causato un disturbo della personalità.
Gli anticorpi che cercavano di combattere l’infezione stavano influenzando alcune aree del cervello deputate al controllo dei movimenti, rilasciando della dopamina – un neurotrasmettitore legato a problemi comportamentali. Grazie a una cura antibiotica tutto tornò alla normalità.
Mai sentito parlare di lumache zombie?
Anche il regno animale non è esente da queste stranezze. L’esempio più spaventoso é sicuramente quello delle lumache zombie.
Queste chiocciole del genere Succinea possono ingerire per sbaglio le uova di un piccolo verme parassita che si trova negli escrementi degli uccelli. L’uovo si schiude all’interno del corpo della lumaca e piano piano si espande.
Quando raggiunge le antenne dell´ospite per quest’ultimo c’è poco da fare. Prima di tutto il parassita prende il controllo trasformando le antenne in maniera radicale. Queste si gonfiano, pulsano e si colorano diventando in tutto e per tutto simili a un piccolo vermicello, molto appetibile per gli uccelli. Sotto il controllo del parassita la lumaca si spinge verso gli strati più alti delle vegetazione dove ha più probabilità di essere predata.
I predatori non si fanno attendere e beccheranno il corpo della lumaca, mangiando anche il parassita che finirà il suo ciclo vitale nel corpo del volatile. Che, a quel punto, ne espellerà le uova attraverso le feci. La lumaca priva di volontà si disidraterà probabilmente sotto il sole, fino a morire.
Se quindi la prossima volta vi diranno che gli zombie non esistono, voi sapete come rispondere.
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