
Recuperare How I met your mother nel 2021 – Com’è invecchiata a 7 anni dal finale?
Ci ho messo sedici anni a cominciare How I met your mother, ma nel corso di questo 2021 ce l’ho fatta, correndo il più possibile per arrivare al discusso finale. Di cui non parleremo, però.
La serie creata da Carter Bays e Craig Thomas – che oggi sono impegnati come produttori in uno spin off con protagonista Hilary Duff – è andata avanti per quasi un decennio, raccogliendo un grande successo praticamente da subito.
Ma oggi, nel 2021, sedici anni dopo il primo episodio e sette dopo il finale, com’è invecchiata How I met your mother?
Wait for it…
How I met your mother vs la Cancel culture?
I tempi sono cambiati, c’è poco da fare. Oggi ci siamo accorti che molte cose che una volta non ritenevamo problematiche possono essere, invece, parecchio offensive per qualcuno. Ne abbiamo parlato in tante occasioni (a cominciare da questo articolo) e nel 2021 è difficile vedere How I met your mother senza porsi qualche interrogativo.
O almeno, penso che debba essere così.

Ho dovuto attendere il 2021 per scoprire How I met your mother, i suoi personaggi e… i suoi problemi (Credits: Cbs)
Mentre scrivo si discute tantissimo di Cancel culture, che nei temi e nei modi descritti dalla maggior parte dei media italiani, semplicemente, non esiste. Non entrerò nel dettaglio di quanto rivendicazioni giuste ed esagerazioni clamorose vengano mescolate tutte insieme in un unico calderone, per poi venire ulteriormente estremizzate. Il tutto, a uso e consumo di una retorica che abbatte le sfumature per far credere che chi combatte per i diritti di tutti abbia “perso la testa”.
E che quindi poco ha di utile per chi ha voglia di far progredire il dibattito pubblico. C’è chi ne ha già parlato meglio di quanto potrei fare io, ad ogni modo.
Il mio sogno segreto è che questa piccola riflessione venga ripresa da Repubblica o da Open e gonfiata a dismisura per diventare “Stanno per distruggere anche How I met your mother in nome del politicamente corretto”. Praticamente impossibile, eh, ma se è successo a due opinioniste su un giornale di San Francisco che in Italia nessuno conosceva fino a qualche settimana fa, c’è speranza anche per Discorsivo.
Il mondo ai tempi della prima puntata di How I met your mother
Andiamo con ordine, però. How I met your mother, anche nel 2021, è una serie spassosissima, scritta benissimo e con personaggi a cui è impossibile non affezionarsi.
È una serie figlia del suo tempo, che mescola elementi di Friends e di Scrubs e ne fa qualcosa di brillante, molto intelligente e avanti con i tempi. Per l’epoca, si intende.
Già, perché con “figlia del suo tempo” intendo che non bisogna dimenticare un particolare: stiamo parlando di un prodotto del 2005. Quando è uscito il primo episodio di How I met your mother, che andrà a delineare tematiche e tratti distintivi dei personaggi, il mondo era molto diverso da com’è oggi.

Il celebre Playbook di Barney Stinson, che man mano che ci avviciniamo al finale di How I met your mother viene problematizzato e infine distrutto (Credits: Cbs)
YouTube esisteva da circa cinque mesi, mancava poco meno di un anno al rigore con cui Fabio Grosso ha cucito la quarta stella sulla maglia dell’Italia ai mondiali di calcio tedeschi, e Dafne Keen – l’attrice di Logan e della serie His dark materials – stava per compiere appena dieci mesi.
Quello era il mondo quando sono nati Ted, Robin, Barney, Marshall e Lily, e le loro caratteristiche e l’umorismo della serie riflettono gli Usa di sedici anni fa. Com’è normale, dunque, a rivederlo oggi ci sono un po’ di cose che non passano certo inosservate.
I personaggi di How I met your mother, nel 2021, sono problematici
Innanzitutto, i personaggi sono tutti problematici. È una cosa che nella serie scivola un po’ in sordina, all’inizio.
Per citare i più evidenti: Ted riflette le caratteristiche dell’adorkable (crasi di adorable, adorabile, e dork, ovvero stupido), e quindi il suo fascino è basato anche sul suo essere tutto sommato un po’ ingenuo e disadattato, cosa che sembra giustificare comportamenti praticamente da stalker; Barney è un playboy che per perseguire la sua ossessione per il sesso si pone pochissimi limiti morali. Per esempio, scopriamo sempre di più quanto sia scientificamente manipolatorio, e che registra tutte le proprie performance amorose all’insaputa delle sue amanti.
Insomma, si ride, e si ride tanto. Ma spesso How I met your mother prova a far ridere su cose che oggi non troviamo più così divertenti. A rivederla nel 2021, How I met your mother presenta anche scene razziste, transfobiche o che normalizzano lo stalking e gli atteggiamenti manipolatori in nome del “vero amore”.
Insomma, un buon motivo per astenersi dall’intraprenderne la visione, oggi. Oppure no?
How I met you mother dall’inizio fino al finale
Il cambiamento che oggi si sta compiendo è il frutto di un lungo percorso. Quella che in questi giorni certi opinionisti retrogradi invocano come un’immaginaria dittatura del politicamente corretto non è altro che un’evoluzione della sensibilità, di cui How I met your mother (non sorprenda) è stata in parte portatrice.
Man mano che le tante stagioni si susseguono, il tiro su certe cose si riaggiusta. Certo, non abbastanza per il punto di vista di qualcuno che, per la prima volta, guarda How I met your mother nel 2021, ma a un livello piuttosto accettabile per l’epoca.
Nella settima stagione, quindi quasi verso la fine, questa cosa è evidente. Viene introdotto il personaggio di Kevin, psicologo di origine indiana, che aiuta noi spettatori a problematizzare un minimo i nostri eroi. Che diventano sempre più “rotti” e trattati da tali in modo esplicito: Barney ha un’idea della mascolinità distorta e alla fine ne abbraccerà una diversa, Lily vuole controllare le vite di tutti e dovrà imparare a convivere con gli amici che se ne vanno, Robin ha paura di impegnarsi, cosa che invece ossessiona Ted, e Marshall non sa gestire i conflitti.
Non si arriva al punto da sconfessare completamente il percorso svolto fino a qui, ma precludersi la visione di How I met your mother per via di scene invecchiate veramente malissimo sarebbe uno sbaglio.
Una complessità difficile da riconoscere
How I met your mother è ancora, nel 2021, una serie incredibilmente valida, divertente e ben scritta. Va solo contestualizzata.
Ed è una cosa che stiamo già iniziando a fare in molti campi: chi grida alla censura di Via col vento, Peter Pan e quant’altro pensa che le piattaforme che ne possiedono i diritti abbiano rimosso questi titoli, ma non è così. Semplicemente, prima della visione compare un messaggio in cui Hbo o Disney riconoscono che, al giorno d’oggi, molte delle situazioni rappresentate non sono rispettose di determinate minoranze. Cioè di persone, per dirla in altri termini.
Tutto qui. Nessuno che abbia un minimo di buon senso vuole distruggere davvero capolavori della storia del cinema (o anche solo opere minori) perché riflettono una visione del mondo che oggi non ci rappresenta più. Si chiede solo di guardare un prodotto con occhio critico, distinguendo in cosa ci siamo evoluti rispetto a quando è stato scritto, e salvando ciò che invece è ancora valido.
Anche nel 2021, How I met your mother è un buon racconto di una generazione
Questo esercizio mentale di cui parlo è sicuramente più facile da fare su un film di svariati decenni fa, siamo d’accordo. Con prodotti conclusi da sette anni diventa certamente più complicato.
Ma How I met your mother, anche nel 2021, è testimone di un’evoluzione che c’è stata, che è ancora in corso e che ci permetterà di essere una società sempre migliore, e sempre più giusta con le persone che fino a questo momento ne erano tagliate fuori.

Il cast della serie How I met your mother, il cui finale è ambientato nel 2021 (Credits: Cbs)
How I met your mother racconta una generazione, la nostra, in modo parecchio fedele – per quanto volutamente caricaturale.
C’è tutto: la difficoltà di adattare l’idea dei rapporti amorosi con cui siamo stati cresciuti alla realtà pratica, il dubbio se seguire i propri sogni o “sistemarsi”, rivedere il rapporto con i propri genitori, e persino confrontarsi con l’idea di ciò che è maschile e ciò che è femminile. Marshall non a caso sembra il più equilibrato della gang: è quello che ha una relazione più serena con il suo lato femminile – che invece rappresenta un nervo scoperto per Barney e Ted.
Insomma, nessuna Cancel culture
How I met your mother, Peter Pan e Via col vento – o qualunque altro prodotto possa contenere qualcosa che oggi sappiamo essere sbagliato o problematico – sono e saranno sempre meritevoli di una visione.
Sono lì a testimoniare quante cose brutte si nascondano dentro a prodotti ottimi di venti, settanta, ottant’anni fa, ma anche quanto siamo migliorati da allora. È un modo per verificare che certe battaglie, con il tempo, portano davvero a qualche risultato positivo per tutti. E anche per guardarci in faccia, per come eravamo e per come siamo.
Fraintendere i messaggi, certo, è facile. Ne sa qualcosa Stanley Kubrick per il destino del suo Arancia meccanica, ma basta pensare anche ai vari Gomorra o Romanzo criminale, accusati di nobilitare e normalizzare un po’ troppo il crimine.
Persino BoJack Horseman ha basato la sua penultima stagione su quanto molti fan non avessero compreso il messaggio della serie, che è un inno a riprendersi in mano la propria vita e non a trovare giustificazioni per restare come si è sempre stati, come se fosse troppo tardi per cambiare.
Ecco, appunto. Non è mai troppo tardi per cambiare, ed è quello che stiamo facendo. Una cosa che una visione critica e consapevole di una serie come How I met your mother testimonia alla perfezione.
Strappando (cosa da non sottovalutare) parecchie risate.
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