Il finale di The Falcon and the Winter soldier non avrà grosse conseguenze sull’Mcu?


Ci siamo: la serie tv di Disney Plus The Falcon and the Winter soldier ha avuto il suo finale. Un finale curato, ben scritto e in fin dei conti soddisfacente, ma che porta con sé una domanda: davvero le conseguenze di questa serie sul Marvel Cinematic Universe saranno pesanti come molti di noi pensano?

Vediamolo assieme. Con spoiler, si intende.

Cosa ci lascia il finale di The Falcon and the Winter soldier

La serie creata da Malcolm Spellman ha portato a un approfondimento davvero notevole di Sam Wilson e Bucky Barnes. Due personaggi che – come Wanda e Visione – sono stati spesso marginali nelle vicende degli Avengers. Ottime spalle, fantastici per dare una svolta alle trame, certo, ma poco approfonditi sul piano psicologico.

Ma un merito ancora più grande di The Falcon and the winter soldier è stato quello di mettere sotto i riflettori non solo questi due eroi, ma soprattutto le conseguenze che le azioni dei Vendicatori hanno avuto sulla gente comune nel corso degli anni.

Sam Wilson osserva lo scudo di Capitan America nel primo episodio di The Falcon and the Winter soldier

Sam Wilson osserva lo scudo di Capitan America nel primo episodio di The Falcon and the Winter soldier (Credits: Disney Plus)

Fino a questo momento, l’Mcu aveva affrontato la questione solo in Captain America – Civil war, introducendo gli Accordi di Sokovia per la regolamentazione delle azioni dei supereroi. Ma, a ben guardare, gli Accordi non sono mai andati molto oltre il ruolo di un MacGuffin, ovvero di un qualcosa di centrale per le vicende dei personaggi, ma piuttosto marginale per il pubblico. Tant’è che dopo la loro introduzione non hanno avuto praticamente più alcun peso nei film successivi.

Il Blip e il Grc, invece, sembrano essere qualcosa di diverso.

Il mondo di The Falcon and the winter soldier, ossia il nostro

Far tornare le persone “schioccate” da Thanos in Avengers – Infinity War (ritorno che in Spider-man – Far from home scopriamo essere stato chiamato Blip) è stato sicuramente un atto eroico. Dopo cinque anni, nell’Mcu, le persone comuni e gli eroi che amiamo hanno potuto riabbracciare i loro cari, e certamente nessuno avrebbe preferito che l’universo andasse avanti nelle condizioni in cui lo aveva lasciato il Titano pazzo al termine della Saga dell’Infinito.

Ma WandaVision prima e (soprattutto) The Falcon and the Winter soldier poi hanno contribuito ad analizzare un aspetto interessante, pieno di potenzialità e anche parecchio inquietante: quali sarebbero le conseguenze se, senza preavviso, quasi quattro miliardi di persone ricomparissero contemporaneamente, cinque anni dopo essere state ridotte in cenere?

Sam Wilson e Karli Morgenthau nel loro ultimo incontro prima del finale di The The Falcon and the Winter soldier

Sam Wilson e Karli Morgenthau nel loro ultimo incontro prima del finale di The The Falcon and the Winter soldier (Credits: Disney Plus)

La cosa più sorprendente di The Falcon and the Winter soldier è che il Grc – l’ente che si occupa dei profughi ritornati in vita – non è solo un pretesto di trama, come lo erano gli Accordi di Sokovia: tutto ciò che deriva dal dopo-Blip è anzi un elemento che va a dare una grande profondità all’ambientazione.

Quello che si delinea dunque non è più un generico pianeta Terra, scenario assolutamente intercambiabile per battaglie aeree e scontri a colpi di scudo, ragnatele o frecce hi-tech: è un mondo con un suo trascorso, con tante tragedie sulle spalle, sollevato dall’aver riabbracciato metà dei suoi abitanti ma incarognito dai problemi colossali (e più che mai globali) che sono nati in seguito al loro ritorno.

Insomma, è un mondo segnato da eventi implausibili, ma che reagisce in un modo che possiamo facilmente riconoscere. Perché è come avrebbero reagito davvero i governanti che conosciamo nella vita reale.

Black lives matter e l’America di oggi

E non finisce qui. Fin dai primi episodi capiamo che neppure Thanos ha cambiato gli Usa più di tanto: l’America è ancora un Paese razzista e ingiusto nei confronti delle minoranze e dei meno abbienti, e le cose non sono affatto facili neppure per un eroe come Sam Wilson.

The Falcon and the Winter soldier è una presa di coscienza da parte del mondo dei cinecomic. È un breve viaggio nella storia dell’aperta oppressione dei neri d’America di ieri, del razzismo ipocrita di oggi e della probabile discriminazione che persisterà anche domani.

Ma c’è anche una speranza, che parte dal movimento di Black lives matter (mai nominato davvero, ma spiritualmente sempre presente per tutta la serie) per arrivare a Sam che sfoggia lo scudo, i colori e il nome di Capitan America in un Paese che, forse, non accetterà mai un Cap nero. Ma che non potrà più ignorarlo.

Isaiah Bradley in una scena della serie

Isaiah Bradley, personaggio tragico, affascinante e tremendamente realistico (Credits: Disney Plus)

Soprattutto, quella conclusa con il finale di The Falcon and the Winter soldier è una storia di tre generazioni. Parla dell’anziano Isaiah Bradley – con il siero del supersoldato nelle vene tanto quanto il Cap originale, Steve Rogers – che ha vissuto decenni di prigionia e clandestinità per azioni identiche a quelle che a Steve sono valse medaglie e onori; di Sam Wilson, che deve bilanciare il razzismo che subisce con gli ideali per cui ha sempre combattuto; e infine Eli Bradley, nipote di Isaiah, che ha un futuro ancora tutto da scrivere. Probabilmente, un futuro eroico.

Le conseguenze di The Falcon and the Winter soldier sull’Mcu

I messaggi che The Falcon and the Winter soldier lascia, insomma, sono tanti, pesantissimi, e in grado di dare una profondità inaspettata al mondo degli eroi dei Marvel Studios. Per questo, probabilmente, può sorprendere realizzare che le conseguenze che questi eventi avranno sul Marvel cinematic universe non sono poi così clamorose.

Sam e Bucky si allenano per il gran finale di The Falcon and the winter soldier, che però non riteniamo abbia grosse conseguenze sul Marvel Cinematic Universe

Sam e Bucky si allenano per il gran finale di The Falcon and the winter soldier (Credits: Disney Plus)

Pensateci: in fondo alla fine di Avengers – Endgame abbiamo lasciato Sam con lo scudo di Cap, e sarà così che lo ritroveremo, anche senza aver visto la serie. Bucky non sarà più il Soldato d’inverno, ma lo sapevamo già dal 2018, dalla post-credits di Black Panther. E anche Zemo sarà dove ce lo ricordiamo, cioè richiuso al Raft, la prigione che ha ospitato per un po’ anche i reietti della Civil war.

Il destino di John Walker e di Sharon Carter

Ci sono però due eccezioni parziali: la prima è John Walker, per un breve periodo nuovo Captain America e ora Us Agent – sotto la guida di un altro personaggio nuovo, ovvero Valentina Allegra de la Fontaine. Il suo arco narrativo è probabilmente il più affascinante e meglio scritto, ma al tempo stesso è molto facile da riassumere al cinema, se lo si volesse utilizzare in qualche futuro film.

La seconda eccezione è Sharon Carter. C’è da dire comunque che la stavamo ignorando senza troppi rimpianti dal 2016 in poi, per quanto sia tornata in scena con un grosso segreto: lei è in realtà Power broker, il criminale che controlla l’isola di Madripoor. Un segreto che però anche Sam e Bucky ignorano, dunque chi si è perso la serie potrà semplicemente scoprirlo assieme a loro. E anche qui, dunque, rimettersi in pari senza aver visto il finale di The Falcon and the Winter soldier non sembra molto complicato.

Insomma: narrativamente, sia questa serie che WandaVision non aggiungono moltissimo alla trama orizzontale dell’Mcu. Lo spettatore occasionale può tranquillamente saltarle e riallacciarsi alla continuity dopo una breve spiegazione.

Eppure…

Perché le serie Marvel di Disney Plus sono importanti

Eppure saltare la visione di The Falcon and the Winter soldier e di WandaVision è una cosa che non mi sentirei mai di consigliare a chi apprezza il genere.

È vero: entrambe sono meno incentrate sul portare avanti la trama orizzontale del Marvel cinematic universe e più sull’approfondire personaggi e situazioni che fino a quel momento non avevano avuto grosso spazio.

Ma è proprio questo il bello. Seguire WandaVision e The Falcon and the Winter soldier permette di dare una consistenza maggiore al mondo in cui si sviluppano le battaglie degli Avengers, andando a scavare nelle motivazioni che animano Wanda, Sam, Bucky e la politica mondiale di questo universo narrativo.

Se l’intento è quello di mettersi in pari con i film per andare a vedere Black Widow, il nuovo Doctor Strange di Sam Raimi, il terzo Spider-man con Tom Holland o perfino l’appena annunciato quarto film di Captain America, allora le serie non sono poi così importanti. Rassicurate pure gli amici e le amiche che vorranno accompagnarvi al cinema: possono acconterarsi di farsi riassumere cos’è successo da voi, recuperarsi un riassunto su YouTube, oppure affidarsi agli spiegoni che certamente verranno inseriti nei futuri film. Senza problemi.

Informateli però di una cosa: non sanno davvero cosa si stanno perdendo.

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