Il Wham episode, ovvero l’episodio che scoppia come una bomba a orologeria


Zap, crash, bam, pow, Zzzzzz, bang, boom, puff, wham! Confusi? Niente paura: il Wham episode di cui parliamo oggi ha a che fare proprio con queste “parole-suono” dei fumetti.

L’espressione Wham episode è proprio quella di cui andiamo a parlare oggi nella nostra mini-rubrica sul lessico televisivo. Nelle settimane precedenti abbiamo già affrontato (se vi interessa un veloce recap): il Bottle episode, il Monster of the week, il Very special episode.

A scopo di non fraintendimento

L’etimologia del termine Wham episode deriva dunque dalla figura retorica dell’onomatopea nel fumetto. I fumetti si servono di queste “parole-suono”, “parole-rumore”, per donare alla loro narrazione un’acustica. In tal modo le azioni disegnate sulle strisce delle vignette acquisiscono più dinamicità; dalla bidimensionalità della carta il fumetto passa a essere percepito come una forma narrativa multimediale, che utilizza più canali di comunicazione.

geore michael non c'entra con il wham episode

George Michael in tutto il suo splendore anni Ottanta, nel suo periodo Wham! (Credits: giphy.com)

Il testo fumettistico si arricchisce e si stratifica su più piani espressivi. La parola-suono Wham solitamente indica nella vignetta qualcosa che succede/arriva all’improvviso, per esempio: una porta si apre violentemente e colpisce in faccia un personaggio? Quella porta sicuramente ha fatto Wham!

Il Wham episode quindi non è riferito in alcun modo a qualche episodio, vicessitudine che riguardi il duo artistico pop inglese di inizio anni Ottanta: gli Wham! George Michael, nostro malgrado, non rientra in questa storia.

Di cosa parliamo quando parliamo del Wham episode

Nella serialità televisiva dicesi Wham episode quell’episodio che ti arriva con la potenza di una porta in faccia.

In una definizione meno “fumettistica” è quell’episodio che scardina l’arco narrativo di una stagione, se non addirittura dell’intera serie. È l’episodio bomba, quello che non ti aspettavi e che si ripercuote su personaggi e storia con risvolti drammatici, dai quali non si può più tornare indietro.

La nostra copertina per questo capitolo del glossario televisivo, dedicato al Wham episode

(Credits: Elisa Tomasi)

Per risvolti drammatici qui intendiamo non solo il dramma come esperienza traumatica piena di pathos – il territorio fertile delle drama queen e il loro stile di vita. Qui intendiamo “drammatico” anche, con riferimento alla struttura narrativa su cui poggia il testo per la creazione del suo immaginario, della sua rappresentazione. Il dramma inteso come narrazione basata sul conflitto, che si sviluppa attorno al concatenamento di varie conflittualità che portano avanti la trama dell’opera.

Il Wham episode è quindi il punto della narrazione che funge come catalizzatore del conflitto; è la miccia per far esplodere la trama, che può così riconfigurarsi su ulteriori altri scenari o entrare ancor più in profondità all’interno del suo cratere.

L’esperienza di Babylon 5

Il Wham episode è quindi più che un archetipo narrativo (un trope): è uno strumento narratologico, che serve a far progredire la trama con un cambio d’angolazione. La terminologia viene fatta risalire al creatore della serie Sci-fi Babylon 5, J. Michael Straczynski.

La sua formazione e carriera è strettamente legata ai fumetti: Straczynski infatti ha collaborato sia con Marvel che Dc Comics. La sua serie tv fantascientifica è stata pioniera nel definirsi con un arco narrativo già finalizzato.

Una locandina di Babylon 5, che abbiamo preso come esempio di Wham episode

Babylon 5 (Credits: Babylonian Productions)

Babylon 5, andata in onda dal 1994 al 1998, è una serie molto particolare per il suo tempo. Infatti è stata concepita come un romanzo. L’inizio, lo sviluppo e la fine, Straczynski li ha delineati ben prima della messa in onda, e ogni episodio era concepito come un capitolo di un romanzo durato cinque anni.

In questa prospettiva risultava molto più facile, avendo previsione di quello che doveva accadere, immettere dei Wham episode, che per loro stessa natura acceleravano gli eventi a seguire.

L’autore definiva questi episodi attraverso l’esperienza dello spettatore: la puntata comincia come un episodio ad ampio respiro (breather episode), senza reali ripercussioni sulla trama generale. Ma arrivati a poco più della metà della sua visione, ecco che… WHAM! l’intera linea narrativa della serie riceveva una scossa drammatica!

Esempi illustri di Wham episode: Lost e Buffy

Il meccanismo del Wham episode è quindi quello di far detonare una bomba narrativa nel bel mezzo della visione e di lasciare a farci i conti siano sia gli spettatori, sia i personaggi della serie. Per la natura esplosiva di questo tipo di episodi, sono da considerare tutti gli esempi che seguono “spolierizzanti”!

john locke gif

L’enigmatico sorriso alla buccia d’arancia di John Locke (Credits: gifer.com)

Lost è un esempio perfetto di utilizzo del Wham episode. Lost è una serie che si è basata sul gioco con il proprio pubblico, sulla creazione di sempre nuovi enigmi da sottoporre all’attenzione dei suoi spettatori.

La narrazione della serie ha sempre cercato di immettere e sradicare congetture, cospirazioni e quant’altro. Fondamentale per Lost era tenere alta la tensione e la curiosità del suo pubblico, in un gioco continuo di mettere e togliere indizi – ma soprattutto donare sempre nuove riletture a quello che fino allora si era visto.

Un esempio dalla prima stagione è il Wham episode Deus ex machina. Qui accade che Locke e Boone riescono ad avere un contatto radio con l’esterno e scoprono che nell’incidente aereo non ci sono stati superstiti. Boone rimane ferito mortalmente mentre i due cercano di tornare al campo base; con lui se ne va la speranza di dare questa importante informazione agli altri superstiti sull’isola.

wham episode buffy: la comparsa di Dawn

Le sorelle Summers, l’invenzione dell’arco narrativo della quinta stagione di Buffy l’Ammazzavampiri (Credits: Wb)

Un esempio meno drammatico di Wham episode , quanto meno senza morte al suo interno, è il primo episodio della quinta stagione di Buffy l’Ammazzavampiri. Qui viene presentato il personaggio di Dawn, la sorella di Buffy.

Il problema è che la cacciatrice fino alla conclusione della quarta stagione era sempre stata figlia unica. La quinta stagione si apre invece come se Dawn fosse sempre esistita.

Il Red wedding di GoT: il Wham! per eccellenza

Ritornando alla morte come esempio Wham, Game of thrones ci ha abituato fin da subito al suo Valar morghulis, ovvero “Tutti gli uomini devono morire”. George R.R. Martin ci ha addestrato a soffrire fin da subito, da quando Bran è stato lanciato già da una torre dopo aver visto gli ospiti di suo padre copulare amabilmente e incestuosamente.

Game of thrones ha arricchito di stagione in stagione la sua schiera di morti celebri. Tutta la vicenda di Ned Stark andrebbe riconsiderata come un enorme Wham episode, in cui uno dei personaggi principali della serie viene decapitato alla fine dei suoi primi nove episodi.

il red wedding : wham episode di Game of thrones

Il Red wedding, il Wham episode come esperienza indelebile (Credits: Hbo)

Dopo la decapitazione di una delle voci narranti dell’opera di George R.R. Martin, cosa aspettarsi se non una carneficina dove si fa morire il figlio erede della discendenza Stark?

Il Red wedding è stato per i fan un evento scioccante, sia per chi l’ha letto per la prima volta sia per chi l’ha visto sul piccolo schermo. Un Wham episode ben riuscito, quello della terza stagione di Il trono di spade, in primo luogo perché giocato su delle concezioni che inconsciamente ci appartengono, e che Martin ha utilizzato per sradicarle.

red wedding gif

Fine del gioco per il trono per Robb e Catelyn Stark (Credits: giphy.com)

Non si uccide a tavola: è maleducazione

Il fatto che l’ambientazione del Red wedding sia un banchetto, un convivio celebrativo, non è una scelta casuale per decidere di estirpare l’esercito del Nord. Tradizione millenaria vuole che si cessino le ostilità tra gli ospiti quando si è a tavola. Il riunirsi a tavola è considerato tanto sacro quanto entrare in chiesa, tant’è che in entrambe le circostanze è ritenuto sacrilego compiere violenza.

La portata rivoluzionaria del Red wedding è quindi quella di far coincidere questa istanza inconscia con quella narrativa di sviluppo della trama. Robb e Catelyn Stark con il loro esercito del Nord vengono violentemente rimossi come pedine dalla scacchiera del gioco per il trono.

La cruda realtà del fan

Il Wham episode è dunque sia uno strumento che un archetipo narrativo. Da una parte sviluppa ulteriormente la trama. D’altra parte utilizza le nostre conoscenze acquisite per farci sprofondare assieme ai personaggi in sempre nuovi conflitti del dramma, ancora inesplorati. L’esperienza di un Wham episode può essere traumatica, ma anche esaltante.

Come quando in Doctor Who si scopre che il professor Yana altri non è che il Master, un personaggio che i fan non vedevano da decenni sul piccolo schermo.

Ancor più esaltante scoprilo grazie all’acronimo del nome Yana: You Are Not Alone (non sei solo). In riferimento al fatto che il Dottore pensava di essere l’ultimo superstite della sua specie. E questo accade alla fine di un episodio (Utopia) per il quale seguito bisognava attendere una settimana.

La vita da fan è una cruda realtà, piena di attese, traumi ed esperienze esaltanti.

Proprio come un Wham episode.

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