In vacanza su Marte – Cosa c’entra The Mandalorian con questa boiata? (+ il nostro quiz di Natale)


C’è solo una cosa un minimo interessante da dire su In vacanza su Marte, il nuovo, agghiacciante film di Neri Parenti con Christian De Sica e Massimo Boldi: per integrare le riprese con gli scenari del Pianeta rosso è stata utilizzata la stessa tecnologia sfuttata da The Mandalorian. Parola di De Sica.

“Siamo riusciti a inventare Marte dentro Cinecittà”, ha detto l’attore romano al Messaggero, raccontando di aver usato per la prima volta in Italia “il 360 Led Wall, un muro digitale che permette di recitare con una scenografia virtuale”.

Come sarà andata? Scopriamolo!

In vacanza su Marte e The Mandalorian: così vicini, così lontani

Beh, come volete che sia andata? Male.

Ma non malissimo, in realtà: l’effetto finale è brutto, certo, tuttavia poteva andare sicuramente peggio, specie considerando il budget stimato (risicatissimo) di 5 milioni di euro. Per dire: Dracula 3D di Dario Argento ne aveva circa 7 e sul fronte degli effetti è uscito decisamente più brutto.

Certo, sono passati otto anni e la tecnologia da allora si è evoluta, arrivando anche a costare meno con una resa migliore. Ma in ogni caso il problema principale di In vacanza su Marte (oltre a quelli ovvi, come la sciatteria e la volgarità vuota) non sono gli effetti speciali.

Paola Minaccioni, Massimo Boldi e Christian De Sica in una scena di In vacanza su Marte

Paola Minaccioni, Massimo Boldi e Christian De Sica in una scena di In vacanza su Marte (Credits: Warner Bros)

Di che parla In vacanza su Marte?

La trama di In vacanza su Marte è presto detta: nel 2030, De Sica scopre che la sua amante – con cui sta da anni ma a cui non ha mai detto di essere ancora sposato – è diventata ricchissima dopo la morte del padre. Non ha comunque il tempo di divorziare, per paura che l’esuberante suocera nel frattempo si possa trovare un nuovo marito, e dunque decide di andarsi a sposare su Marte. Viene ritrovato per caso dal figlio diciottenne, che però nel corso della storia finisce in un buco nero, uscendone con le fattezze di Massimo Boldi.

Smaltita l’emozione per l’incredibile bellezza della trama (prendetevi pure il tempo che vi serve) vi starete chiedendo: ma com’è la Terra del 2030 secondo Neri Parenti? Come saremo tra dieci anni? Come ci vestiremo? Avremo fatto passi avanti sul piano della tecnologia, o anche solo dei diritti civili? E Marte com’è?

Le risposta le sapete già. Fosse stato un altro film, o avessero almeno provato a farlo sembrare una critica velata alla nostra società, avrei anche accettato che sia tutto esattamente uguale. Ma In vacanza su Marte non ci prova neanche a nascondere i motivi per cui l’Italia del 2030 sia identica a quella del 2020: l’incapacità e la mancanza di immaginazione di chi avrebbe dovuto scrivere una sceneggiatura almeno accettabile.

Tecnologia, questa sconosciuta

Non mi piace molto usare questo termine, ma In vacanza su Marte è un film fatto da boomer con boomer per boomer. È palese che Neri Parenti e Gianluca Bomprezzi, che l’hanno scritto, non abbiano la minima idea di cosa siano gli influencer, le dirette sul web, i cellulari, i bitcoin o semplicemente i diciottenni.

Abbiamo così Massimo Boldi – che interpreta il figlio appena maggiorenne di De Sica, lo ricordiamo – che non è in grado di scattare foto con il cellulare della fidanzata e che dice “Quella app l’ho disdetta” anziché “cancellata”; la sua ragazza che punta a smascherare la finta relazione di due influencer perché così “I loro 20 milioni di follower passeranno a me” (cosa?) e “Faccio partire la registrazione così mando il video in diretta”.

Manca solo “Non do a Facebook o alle entità associate a Facebook il permesso di usare le mie foto, le mie informazioni, i miei messaggi o i miei post, passati e futuri”. Ma confido nelle sezione scene tagliate di un eventuale blue ray.

Il buco nero (della logica)

Cercare un senso in questi film è una perdita di tempo, ma la questione del buco nero merita un approfondimento. Il figlio di De Sica ci finisce dentro, uscendone invecchiato. Ma (a differenza di quanto dovrebbe succedere secondo gli scienziati, come spiega anche Adrian Fartade) per lui il tempo è trascorso normalmente: non ha passato quasi sessant’anni in un buco nero, ma è solo il suo corpo a essere invecchiato di sessant’anni. Non solo: questo procedimento è reversibile. Sentite anche voi Piero Angela che carica il fucile?

Una scena marziana di In vacanza su Marte

La classe di Christian De Sica in una scena di In vacanza su Marte (Credits: Warner Bros)

Insomma, a quanto pare buttare qualcuno dentro un buco nero per riportarne il corpo all’adolescenza è una cosa piuttosto facile da fare. Un po’ come in Avengers – Endgame, oltretutto, in questo film viene inventata la fonte dell’eterna giovinezza, ma nessuno se ne accorge.

Evidentemente sono troppo impegnati a svolgere le tipiche attività che certamente andremmo a fare su Marte: mangiare hamburger terrestri e girare per una ricostruzione dell’Antica Roma o di un suk mediorientale.

Perché è proprio questo che faremmo se avessimo modo di colonizzare il pianeta, no? Non è assolutamente un modo pietoso per sfruttare due set sfitti di Cinecittà senza neanche contestualizzarli decentemente, vero Neri Parenti?

In vacanza su Marte in sintesi

Non è che ci sia molto altro da dire a proposito di In vacanza su Marte. È un cinepanettone come un altro: solita trama, solite volgarità senza costrutto, solita fotografia smarmellata in stile Boris, soliti spiegoni squallidi e solite scene senza senso. Anzi, forse non è esattamente come gli altri: è molto, molto, molto più triste.

È triste soprattutto perché a vederlo sembra un brutto film dei primi anni Novanta, ma è uscito quasi trent’anni dopo. Il disgusto che lascia è secondo solo all’amarezza di quando ci si accorge di quanto Neri Parenti sia incapace di rendersi conto dei tempi che cambiano. Vedere la scena dei due finti omosessuali per credere.

Il quiz di Natale di Discorsivo

Ma basta con la tristezza: dopotutto oggi è il giorno di Natale! E allora perché non approfittare di questo crimine cinematografico chiamato In vacanza su Marte per fare un gioco tutti insieme?

Ecco a voi dieci domande ispirate al film. Provate a rispondere anche se non l’avete ancora visto (ma attenti gli spoiler, eh!).

L'immancabile scena del bagno, una garanzia dei cinepanettoni

L’immancabile scena del bagno, una garanzia dei cinepanettoni (Credits: Warner Bros)

Buon divertimento a tutti!

A cosa serve l’ambientazione marziana?

a) È il fulcro centrale della trama
b) Ad aprire la commedia all’italiana a nuove possibilità
c) Alle nozze di De Sica e a far ringiovanire Boldi. Il resto potevano ambientarlo tutto in un agriturismo a dodici km da Gualdo Tadino (PG) e sarebbe stata la stessa cosa

Quante battute sono basate sul fatto che cul-de-sac contenga la parola cul?

a) Nessuna: chi potrebbe mai essere così infantile?
b) Una
c) Due in quindici secondi

La voglia di Herbert Ballerina di far parte di questo film è:

a) palpabile
b) non particolarmente marcata
c) effettivamente su Marte

L’interpretazione di Massimo Boldi:

a) è modellata su quella della sua controparte diciottenne, Alessandro Bisegna
b) è talmente mastodontica che è stato Alessandro Bisegna a doversi adeguare a Boldi
c) è buttata completamente a caso

Le tute spaziali indossate dai protagonisti hanno i numeri…

a) 217 e 237, doppio omaggio alla stanza di albergo di Shining
b) A114 e A115, in riferimento all’A113 presente nei film Pixar
c) 1313 e 6969, e non fatemi spiegare perché

Le battute a sfondo spaziale sono…

a) una bella novità per il genere
b) velati riferimenti a Stanley Kubrick
c) del calibro di “Tua madre si vuole scopare pure i marziani? Vuole scoprire se ce l’hanno verde?”

Cosa succede quando viene nominato un buco nero?

a) Viene contestualizzata in maniera impeccabile una esaustiva spiegazione scientifica del fenomeno
b) Tra le note della colonna sonora viene citato il tema di Interstellar di Cristopher Nolan
c) Irrompe un riferimento sguaiato ai genitali femminili

La regia di Neri Parenti ricorda quella…

a) di George Lucas e Stanley Kubrick
b) di Christopher Nolan e Ridley Scott
c) di Neri Parenti

Quale di queste scene è assente in In vacanza su Marte?

a) De Sica che fruga tra le proprie feci in cerca di un anello enorme
b) Massimo Boldi che ha problemi a urinare
c) Una riflessione sulla caducità dell’essere umano e sulla sua pochezza in relazione all’immensità del cosmo

L’ultima battuta di In vacanza su Marte è:

a) “Che Dio ci benedica tutti quanti”
b) “Nessuno è perfetto”
c) “Mi scappa anche la cacca, papà!”, “Ma che c’hai dentro la tuta? Una cloaca?”

La luna a forma di culo di In vacanza su Marte

Questa scena non genera assolutamente una battuta raccapricciante completamente a caso (Credits: Warner Bros)

Soluzioni al quiz su In vacanza su Marte

Sarete sorpresi di scoprire che la risposta giusta era sempre la c). Vediamo ora i risultati.

Nessuna risposta corretta

La tua fiducia nell’umanità è notevole, ma malriposta.

Meno di 3 risposte corrette

Qualcosa dentro di te si è incrinato, ma hai ancora speranza di uscirne. Chiudi questo articolo e vai a vedere un film di Kurosawa finché sei in tempo.

Tutte le risposte corrette

Probabilmente hai già guardato anche tu dentro l’abisso, che ti ha restituito il suo sguardo. Sappi che neppure lui è orgoglioso di te.

Qualunque sia stato il vostro risultato… buon Natale da Discorsivo, amici!

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