Sfida al presidente – Le elezioni americane nelle serie tv, in attesa di Usa 2020


Cominciano oggi le elezioni Usa per la carica presidenziale. A mezzogiorno, ora italiana, apriranno i seggi sulla East Coast degli Stati Uniti; tre ore dopo, sarà la volta della costa occidentale del Paese. Tutto il mondo è in attesa.

Il candidato repubblicano e presidente uscente Donald Trump in questo Usa 2020 viene sfidato dal candidato democratico Joe Biden, ma già nello scorso mese di settembre c’era stata un’altra sfida al presidente. Infatti negli ultimi giorni settembrini era uscita su Showtime The Comey Rule, un political drama in due episodi, trasmesso a metà ottobre in Italia da Sky Atlantic – con l’ulteriore aggiunta al titolo: Sfida al Presidente.

The Comey Rule – Sfida al Presidente: il primo assaggio di Usa 2020

La miniserie è incentrata sulla figura dell’ex capo dell’Fbi, Jim Comey, e su come questo sia stato centro nevralgico dello scandalo pre-elettorale del 2016 riguardo le famose email di Hillary Clinton (quando era Segretario di Stato sotto la presidenza Obama). Una presenza dunque percepita dall’allora neoeletta amministrazione Trump come favorevole al nuovo cambio di regime, ma che poi è stata prontamente cacciata dall’Olimpo del potere statunitense quando Comey si è reso “reo” di aprire un’indagine sulle relazioni tra Trump e la Russia.

elezioni Usa 2020 Trump vs Biden, serie tv che pongono la sfida al presidente

Elezioni Usa 2020: Biden sfida al presidente Trump; un ottimo duello da vedere anche con la lente d’ingrandimento delle serie tv (Credits: Elisa Tomasi)

Sfida al Presidente è una delle tante serie tv a rientrare nel macrogenere del dramma politico. Questi prodotti per la televisione sono tendenzialmente suddivisi in due correnti: quelli che propendono alla commedia e quelli che sono più propriamente dei veri drama.

L’ambientazione nel mondo della politica offre innumerevoli spunti alla fantapolitica che viene creata per la narrazione sul piccolo schermo. In particolar modo l’ambito statunitense si presta molto alla resa in prosa delle sue vicissitudini politiche; questo anche grazie alla forte propensione alla spettacolarizzazione che hanno gli americani verso l’evento politico. Basta pensare a come i grandi convegni elettorali assumano le dimensioni di mastodontiche parate.

Le elezioni Usa nel contesto della prospettiva della produzione televisiva di serie risultano un elemento catalizzante per la narrazione, che a quel punto può divenire tragicomica o puramente drammatica.

Della “fantapolitica” e dei i suoi esemplari

Esempio eccellente per la trasposizione ridicola dei meccanismi del potere è una serie come Veep (2012-2019) che segue le sventure e le gaffe di una vicepresidente e del suo entourage. Il creatore è Armando Iannucci (non fatevi ingannare dal nome: è scozzese), rapito in quegli anni dalla Hbo per ricreare in territorio statunitense il successo che aveva realizzato per la Bbc con The thick of it (2005-2012). La serie britannica era un capolavoro: una tragicommedia shakespeariana infarcita di un elegante sproloquio di fuck! che sbucavano da ogni parte e con ogni possibile declinazione e coniugazione: qui un affascinate “affresco” dei dialoghi.

House of cards

Sul filone shakespeariano della tragedia pura è invece House of cards (2013-2018) nella sua versione più propriamente macbethiana con Lady Macbeth incarnata da una brevissima regina di ghiaccio Robin Wright. Qui l’intrigo di potere si fa a tinte sempre più oscure e di grigiore morale.

The West Wing

Una pietra miliare del political drama televisivo è The West Wing (1999-2006). Ideata da Aaron Sorkin, la serie si posiziona a metà strada tra la commedia e il drama, gode di brillanti dialoghi e tratta argomenti spinosi. A volte però, nella sua visione, si soffre dell’idealismo fin troppo ottimista del suo autore e della sua noncuranza per alcuni temi socioculturali oggi di estremo rilievo.

The good fight

Una serie degli ultimi anni che si incontra e scontra con l’amministrazione Trump è invece The good fight (2017-) , fortemente schierata a sfavore di quest’ultimo (ne avevamo già parlato qui). La vicenda è quella di Diane Lockheart (donna bianca, borghese e liberal) e del suo studio di avvocati – quasi tutti afroamericani. Qui i personaggi si trovano a districarsi nelle politiche statunitensi di oggi e a problematizzare i vari aspetti contraddittori della società statunitense.

E ora, concentriamoci su Usa 2020

La sfida al Presidente sul piccolo schermo è già ingranata e pronta a proseguire quali che siano i risultati di queste elezioni Usa 2020.

elezioni usa 2020 le serie tv hanno posto una sfida al presidente

(Credits: Showtime/Sky)

Il filone delle serie tv incentrate sulla vita politica di un Paese rimane un laboratorio eccellente sul quale sperimentare ed evidenziare l’agire politico di una società. Questo è uno strumento utile per guardare a come una comunità legge e si legge in alcuni atteggiamenti, comportamenti che vede e scruta nella sua classe dirigente.

Il political drama rimane un genere affascinate e una lente di ingrandimento interessante per andare a indagare una determinata società. Ammetto che una buona parte del mio conoscere gli aspetti più intricati del sistema legislativo statunitense derivano dalla visione di questi prodotti.

Sarà interessante vedere come questi interpreteranno queste elezioni Usa 2020 e in generale la gestione politica di questo turbolento anno.

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