Petra – Paola Cortellesi diventa una detective su Sky Italia


Petra è la nuova proposta di Sky Italia per questa stagione autunnale, incominciata il 14 settembre con l’episodio dal titolo Riti di morte.

Paola Cortellesi interpretata Petra Delicato, un’ispettrice della Squadra omicidi di Genova. Il trasformismo dell’attrice romana si sposa bene con l’idea di fondo della nuova serie tv di Sky Italia. Si tratta della seconda versione televisiva di questo personaggio catalano, la prima uscita nel 1999 sulla pay-per-view spagnola.

Petra - Logo della serie Sky con Paola Cortellesi

Petra: ruvida come la pietra e fragile come una barchetta di carta nello scarico merci del grande porto della produzione tv italiana (Credits: Elisa Tomasi)

Il personaggio di Petra nasce dai romanzi della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, la sua saga poliziesca, che ha inizio nel 1996, è incentrata sulla figura di Petra Delicado: un’ispettrice di polizia dalla scorza dura e dalla difficile interpretazione del suo modo di essere.

La Petra di Paola Cortellesi dunque eredita tutto il ruvido di quella donna e lo trasposta nella sua Petra Delicato, un’ex avvocata finita a lavorare nella Polizia di Genova come archivista della Questura.

Petra di Sky: una serie italiana anomala

Petra è una serie tv italiana anomala su diversi fronti. Il formato è più quello del film tv: i suoi quattro episodi, diretti da Maria Sole Tognazzi, hanno una durata che varia dall’ora e venti all’ora e mezza.

Petra non è solamente una serie crime ma anche un noir che ha come protagonista Genova, è un affresco nero della città marittima, che prende il posto della Barcellona dei romanzi. Inoltre la Petra di Paola Cortellesi può a volte rendere la narrazione con delle tinte di black comedy e il fatto di cronaca diventa spunto per una drammatizzazione di un problema sociale, economico e culturale.

Petra è anche una serie che mette in scena una donna, solitaria, senza una famiglia a cui render conto, che vive la sua vita in piena autonomia, che non ha paura di far sentire la sua voce. Questo personaggio non viene immerso in un universo idilliaco, dove non esiste conflitto. Al contrario Petra si posiziona sul nostro piano del reale: dove uomini e donne non vengono messi sullo stesso piano di lettura e interpretazione sociale.

Petra e la voglia di discutere

La Petra di Paola Cortellesi vive nell’Italia del 2020 e con lo stesso savoir faire di uno scaricatore di porto problematizza tutto il contesto che la circonda.

Petra vive in un mondo di uomini ed è ben conscia di ciò; soprattutto, non ha paura di parlarne, di discuterne. La discussione avviene di frequente con il suo sottoposto: il vice ispettore Antonio Monte, un uomo di mezz’età, più vicino alla pensione che a prendere parte attiva all’azione.

Lo scambio di battute tra i due a volte diviene esilarante ma è sempre condito da un’ironia che nel profondo fa riflettere. La bellezza di questo rapporto è quella che lo rende funzionale al commento socio-culturale che la serie si propone: i due personaggi si punzecchiano sulla base di pregiudizi che nella loro discussione vengono puntualmente smantellati come tali.

Petra (Paola Cortellesi) protagonista della nuova serie tv Sky

Petra, interpretata da Paola Cortellesi (Credits: Sky Italia)

L’aiuto a una conversazione ironica, ma sempre puntuale, è dato anche da un’altra bravura attoriale che affianca la Cortellesi, quella di Andrea Pennacchi, formidabile vice ispettore Antonio Monte, versione italiana del personaggio di Fermin Garzón dei romanzi.

Vi confesso che solitamente quando mi metto davanti allo schermo con la consapevolezza di stare per vedere una serie italiana mi scende un brivido giù per la schiena. La paura è tanta, in particolare quella di finire inesorabilmente per guardare una serie di cliché infiniti. Quella che è sempre la solita proposta televisiva sotto mentite spoglie, generalmente quello che viene riproposto è sempre e comunque: la commedia dei buoni sentimenti.

Questo mio pregiudizio solitamente mi rende ipercritica nei confronti del prodotto televisivo italiano. Devo dire però che con Petra, nonostante qualche inciampo nella visione, ho trovato un prodotto ad alta digeribilità.

Per un vostro parere gastrointestinale, qui c’è il trailer:

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