Serie tv anni 2000 – Il piacere di un tuffo nel passato


Rivedere serie tv degli anni 2000 è stato il mio piacere “proibito” di questa estate. Sono sicuro che molti di voi ricordano ancora, e con nostalgia,alcune delle serie tv che guardavano da adolescenti come Friends, Beverly Hills 90210, Dawson’s Creek, The OC, Buffy l’ammazza vampiri, Streghe, Una mamma per amica e tante altre ancora.

Quasi fosse un cioccolatino dopo cena, mi sono concesso di vedere e rivedere due serie ormai datate come Lost e Glee. Queste le ho riscoperte in due modi diversi, ma ugualmente interessanti.

serie tv anni 2000

Alcune delle serie della nostra adolescenza (Elaborazione di Luca Leardini)

Non è però tutto frutto del caso. È infatti un trend degli ultimi quello di proporre da parte di autori e produttori reunion, live action di cartoni animati, nuove puntate di vecchie serie, comprese quelle tanto amate nelle nostra adolescenza. Eliminando d’altronde un ostacolo non di poco conto. Ricordate quanto era faticoso solo qualche anno fa seguire per intero una serie tv? Dover essere davanti al televisore alla stessa ora tutti i giorni o lo stesso giorno di ogni settimana richiedeva uno sforzo e una costanza che solo in pochi avevano. Ora con Netflix & co. tutto ciò rimane un ricordo.

Ma in particolare ci sono due le questioni che vorrei analizzare in questo articolo: la prima è il perché rimaniamo “in fissa” con le serie tv della nostra adolescenza e la seconda se il rivederle da adulti sia sempre soddisfacente.

Perché restiamo in fissa con le serie tv che guardavamo da adolescenti

Ho parafrasato il titolo di un articolo che ho letto qualche giorno fa che non parlava di serie tv, bensì di musica. Ma il concetto rimane valido anche per gli show televisivi che hanno segnato la nostra adolescenza. Gli studi sembrano dimostrare infatti che durante questa età della vita si è molto ricettivi verso le altre persone e le idee e che queste tendono a restare anche da adulti. Per quello abbiamo ancora nel cuore le storie, le immagini, la colonna sonora e le battute degli show che più ci hanno fatto emozionare da giovani.

serie tv anni 2000 - cofanetto

Piccoli tesori (Credits: Erika Biggio)

Spiegato quindi il mistero? Anche se la tesi non è definitivamente comprovata, mi pare che per i fini di questo articolo sia una risposta abbastanza soddisfacente.

 

Reunion, grandi ritorni e (grandi) delusioni

Come dicevamo sopra a intervalli regolari si sente parlare, anche su Discorsivo,  di un “grande ritorno” di qualche serie tv. Come ad esempio le nuove puntate di Una mamma per amica, qualche anno fa. Non ho mai seguito la serie, ma ricordo che qualche amica fan accanita rimase totalmente delusa. Dovremo aspettare ancora invece per la reunion di Friends, continuamente rimandata anche a causa del Covid. Anche qua però non sono molto fiducioso.

Oltre ad avere un certo effetto proprio in base a “quando” vediamo certe serie tv, nel tempo il nostro ricordo si cristallizza, rimane nella nostra mente perfetto, levigato e ripulito dai brutti momenti. Esperienza paragonabile all’incontro personale con il nostro idolo (musicale, televisivo o di internet) e che si scopre totalmente diverso – in negativo – da come credevamo. Immaginate solo la delusione.

Non bisognerebbe mai incontrare i propri miti. Visti da vicino ti accorgi che hanno i foruncoli.
Rischi di scoprire che le grandi opere che ti hanno fatto sognare tanto le hanno pensate stando seduti sul cesso, aspettando una scarica di diarrea!

[dal film Una pura formalità, di Giuseppe Tornatore]

Una seconda occasione per le serie tv anni 2000

Nell’estate tra la seconda e la terza superiore la professoressa di letteratura ci diede una lista con i libri da leggere durante le vacanze. Tra questi c’era I pilastri della terra di Ken Follett. Lessi solamente il prologo e abbandonai il libro su uno scaffale: decisi che non faceva per me.

Per quasi sette anni ho continuato a vedere quel libro nella libreria di casa finché un giorno decisi di riprenderlo in mano e dargli una seconda possibilità. Lo divorai in meno di una settimana.

Questo è quello che mi è successo all’incirca con la serie Glee. Quando uscì nel 2009 ebbe parecchio successo e tutti ne parlavano. Io provai a vedere alcune puntate, ma la sua natura intrinsecamente legata al musical non riuscii ad appassionarmi. Quando invece è stata resa disponibile su Netflix ho provato a rivederla e ho scoperto – con una punta di piacere – che non era affatto male.

Mi sono interrogato sui motivi di questo piacere e, pur non avendo una risposta definitiva, ripeto che si possa prendere per buona la filosofia del “ogni cosa a suo tempo e ogni tempo ha la sua cosa”. Particolarmente piacevole trovo inoltre poter confrontare serie di qualche anno fa con serie odierne, per vedere come sono cambiati i tempi, la fotografia, gli effetti speciali o i temi trattati. E come alcuni elementi di molte serie tv facciano parte di quello che potremmo chiamare un background culturale comune. 

Perché non riguardare una serie tv che ci era tanto piaciuta?

Se invece avete già visto tutte le serie tv anni 2000 possibili ed immaginabili potete sempre riguardarne qualcuna che, al tempo, vi aveva particolarmente colpito. Grazie ai servizi di streaming che ripropongono sempre più spesso show televisivi già andati in onda, ma di grande successo, non c’è niente di più semplice.

Come ad esempio Lost, ritrovato su Amazon Prime. E rivedere una serie così complicata per una seconda volta è un ottimo modo per scoprire e riscoprire cose che si erano date per dimenticate o, addirittura, che in una prima visione non erano state notate o capite – rendendo l´esperienza molto soddisfacente.

Se quindi siete delusi dal catalogo del vostro servizio di streaming preferito, date una nuova occasione a quella serie che avete sempre avuto voglia di vedere per intero e non ci siete mai riusciti.

Oppure riguardatene una con occhi nuovi. Sono sicuro che non ne rimarrete delusi!

+ Non ci sono commenti

Aggiungi