8 marzo e 8 film di registe donne che dominano il 2020


“Volevo dare un riconoscimento alle registe donne che quest’anno non sono state riconosciute per il loro incredibile lavoro”

 Così – sulle pagine del Los Angeles Times – Natalie Portman ha descritto il proprio abito per la notte degli Oscar 2020.

Sull’outfit Dior, l’attrice ha fatto ricamare otto nomi di donne registe che sono state snobbate agli Academy Awards: Greta Gerwig (Piccole donne), Lulu Wang (The Farewell – Una bugia buona), Céline Sciamma (Ritratto di una ragazza in fiamme), Lorene Scafaria (Le ragazze di Wall Street), Melina Matsoukas (Queen & Slim), Alma Har ‘el (Honey boy), Mati Diop (Atlantics), Marielle Heller (Un amico straordinario).

Sono anni che, durante la stagione degli award, piovono polemiche e commenti taglienti rispetto al sessismo istituzionalizzato di Hollywood (e non solo).

Oscars gender parity best director

8 Marzo 2020: la festa delle registe donne?

Quale giorno migliore per riflettere anche su questo aspetto della nostra cultura e quotidianità se non l’8 marzo? In realtà, tutti i giorni sono perfetti per rifletterci, ma non #benaltrizziamo troppo. Dal 2007 al 2019, il numero di registe donne attive ad Hollywood ha avuto un andamento incostante. In tutto, solo cinque donne sono entrate in lista per gli Oscar come Miglior regista, tra cui Sofia Coppola, Greta Gerwig e Kathryn Bigelow, l’unica ad ottenere la statuetta con The Hurt Locker nel 2010…sono passati 10 anni!

Si possono solo ipotizzare le ragioni di questo andamento incostante, possibilmente aiutati – negli ultimi anni – da movimenti mondiali come il #MeToo. Nel 2019 si è rilevato un picco di attività che ha raggiunto quasi l’11% di registe donne nella top 100 del panorama cinematografico: ci rendiamo conto del fatto che 11% rappresenta una cifra irrisoria, ma in otto anni questo tasso non è mai salito sopra l’8%.

Tuttavia, secondo un sondaggio di Fandango, i film più attesi del 2020 sono diretti proprio da donne! Ve ne suggeriamo otto, tra i nostri preferiti!

1) Mulan

Nelle sale cinematografiche il prossimo 26 marzo, Mulan è l’ultimo adattamento live action di un classico Disney. La regia sarà in mano a Niki Caro e vedrà diverse modifiche alla trama originale: per esempio, sull’onda del #MeToo, Li Shang verrà declassato da comandante a soldato semplice. Una decisione controversa che divide gli animi, specialmente in una storia femminista come quella di Mulan.

2) Wonder Woman 1984

A giugno, Gal Gadot tornerà nelle sale cinematografiche nel ruolo di Wonder Woman, simbolo di quanto potente sia, anche se in quote rosa, la rappresentazione femminile nell’universo Dc. La regia sarà nuovamente affidata a Patty Jenkins.

Gal Gadot schiva il patriarcato

3) The turning

Questo film horror di Floria Sigismondi ci sta aspettando pazientemente al cinema (o almeno in quelli che sono rimasti aperti). Siamo molto curiosi di vederlo, specialmente dopo aver conosciuto la bravura di questa regista italiana (naturalizzata canadese) con i videoclip: vi citiamo, per esempio, The Next Day di David Bowie, ma potete trovare la lista completa qui.

4) Ritratto di una ragazza in fiamme

Anche se tecnicamente è uscito nel 2019, il dramma storico di Céline Sciamma ha deciso di arrivare nei cinema solo a San Valentino – lo conserveremo per la fine della quarantena!

5) Black Widow

Finalmente Natasha Romanoff ottiene un titolo tutto suo: dopo quel colpo al cuore che è stato Endgame, la regista Cate Shortland ci porta a scoprire il misterioso passato della Vedova nera. Dopo la Dc, anche l’Mcu ci porta al cinema per aprire la Fase quattro con un film diretto da una donna. Magari scopriremo anche cosa accadde a Budapest!

6) The Assistant

Più che per il rapporto tra Li Shang e Mulan, sono certa che sia questo il film che più dovrebbe attirare l’attenzione del movimento #metoo. Kitty Green porta sullo schermo proprio gli abusi e le molestie che vivono quotidianamente nel mondo di Hollywood. Vi ricorda qualcosa? Tipo un certo produttore cinematografico che si muove in questi giorni verso il carcere. La regista ha raccolto numerose testimonianze – per quasi un anno – per costruire in modo realistico la vita della protagonista e gli abusi da lei subiti. Il risultato, secondo la più che positiva recensione del Chicago Sun-Times, “senza sangue o corpi rivoltati, è quello di un agghiacciante monster movie”.

7) First cow

Kelly Reichardt porta sullo schermo un toccante ritratto dell’amicizia in quello che si prospetta essere un Buddy movie minimalista. Un cuoco americano, un immigrato cinese e una mucca da latte in un viaggio nell’Oregon del 1800: sono questi gli elementi di una pellicola indie dal sapore western.

8) L’altra metà

Non solo cinema, ma anche Netflix! Ellie Chiu, una studentessa americana di origini asiatiche, aiuta il coetaneo Paul a scrivere lettere d’amore per Aster, una ragazza di cui… sono entrambi innamorati!
Film a sfondo adolescenziale diretto da Alice Wu, arriverà su Netflix nei prossimi mesi. Da quel poco che sappiamo della trama, sembra fortemente ispirato al Cyrano di Bergerac (“che sarebbe anche l’autore”)

Il 2020 sembra un anno fortunato per queste donne registe. Possiamo dire che il mondo del cinema stia ingranando la giusta via verso il raggiungimento della parità di genere anche dietro le quinte dei capolavori su pellicola.
Vogliamo augurarvi un buon 8 marzo così, con delle donne registe straordinarie a prescindere dal loro genere di appartenenza!

quanto hai ragione, Jane

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