I morti non muoiono – Il film di zombie che stavamo aspettando
I morti non muoiono è un film del 2019 di Jim Jarmusch, con musiche di Jim Jarmusch e interpretato da Jim Jarmusch
dagli amici di Jim Jarmusch
da Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Steve Buscemi e tanti altri, con un cast stellare che include anche il mondo della musica, da Tom Waits e Iggy Pop a Selena Gomez.
Vi consiglio di ascoltare questo brano mentre leggete, è il tema principale. E praticamente l’unico! La colonna sonora, per il resto del film, non è stata decisamente memorabile. La regia, invece, mi è piaciuta molto – come nello stile di Jarmusch, inquadrature statiche e regolari, a tratti lente, niente che possa far salire hype o ansia da film zombie.
Perché, nel caso in cui il titolo non fosse auto-evidente, questo è un film sugli zombie – ma non quelli che credete voi.
Se da un lato la sceneggiatura riprende tutti – e dico tutti – i cliché dei grandi film di zombie della storia del Cinema, rendendoli divertenti ma non ridicoli (sottilissime differenze che determinano lo stile!), dall’altro il messaggio dietro questo umorismo dark e molto posato è quasi degno di Black Mirror.
La trama è molto semplice, ma volutamente semplice per poter curare e notare meglio i dettagli: “il mondo è perfetto, apprezza i dettagli” è la perla di saggezza che ci viene donata all’inizio del film. Centerville è “davvero un bel posto” abitato da 738 persone (probabilmente in Ohio o Pennsylvania), metà dei quali viene presentato nella prima parte del film. I personaggi sono distribuiti inizialmente a gruppi: i poliziotti (Bill Murray, Adam Driver e Chloë Sevigny), i paesanotti (capitanati da uno splendido Steve Buscemi con il cappellino rosso “keep America white again”), i nerd e la nuova e stranissima responsabile delle pompe funebri (Tilda Swinton) e pian piano si entra negli outsider, i veri protagonisti. Da un irriconoscibile Tom Waits imbruttito nelle vesti di eremita-barbone-sciamano, alle truppe degli underdog si uniscono tre giovanissimi del riformatorio giovanile.
In molti dei suoi lavori, Jermusch si concentra sull’alienamento di persone che non si inquadrano nelle categorie sociali predefinite (mi verrebbe da dire, nei prefabbricati che lasciano entrare facilmente gli zombie) e che non sono effettivamente in grado di dominare il proprio destino ma che, non entrando nella forza centripeta della società ne sono in qualche modo immuni. Gli invisibili.
Per far permeare questo messaggio allarmistico, Jarmusch utilizza vari espedienti.
La voce fuori campo di Tom Waits-sciamano, che da lontano osserva gli accadimenti degli uomini ma – essendo a loro invisibile – non viene mai attaccato.
Le immagini degli zombie che – appena risvegliati – continuano a fare le stesse cose che facevano in vita: bere alcool o caffé, giocare, fare lavori domestici, camminare con il cellulare in mano alla disperata ricerca del wifi.
La rottura della quarta parete da parte di Adam Driver: questa è sicuramente la parte che mi ha divertita di più, sebbene tutto il film sia costellato da un umorismo bilanciato e piacevole, nonché da numerosi easter eggs! Il suo personaggio, Ronnie, inizia sin dal primo minuto a comunicare con il pubblico, mostrando la propria consapevolezza verso la realtà intorno a sé senza, di fatto, mobilitarsi troppo per risolvere.
Molti momenti di questo film mi hanno fatta ridere di gusto, all’inglese, con quell’umorismo che porta un “ahah” ad intervalli regolari sufficienti per non farti sparire il sorriso per troppi minuti.
Ma è stato anche un veicolo di riflessione importante: lo sviluppo della trama avviene secondo tutti i canoni dei film sui non-morti, la selezione delle strategie è sempre quella fallimentare, le tecniche di uccisione sono da manuale. Gli zombie sono mostrati come lo specchio esasperato delle nevrosi tipiche del nostro tempo: la FOMO, la performance, la caffeina. Gli zombie si moltiplicano, i vivi la prendono con molta flemma e gli outsider osservano in silenzio. Con una stasi simile, il pensiero che turba più delle scene splatter è: sono alienati gli outsider o gli zombie? E io, a quale categoria voglio appartenere?
+ Non ci sono commenti
Aggiungi