Game of Thrones 8×06 – il finale – recensione


Game of Thrones

(Credits: Hbo)

Sto scrivendo questo articolo sull’ultimo episodio di Game of Thrones qualche minuto dopo aver spento la tv. Non ho ancora avuto modo di mettere in ordine i miei pensieri, è stata una ottava stagione dal ritmo molto incalzante, spesso frettoloso. Finita tanto velocemente quanto lentamente abbiamo aspettato quasi due anni la sua uscita.
Penso che Game of Thrones sarà l’ultima serie del suo genere, quella che ci traghetta dallo stile pre-Netflix fatto di puntate settimanali, grandi produzioni, cura dei dettagli, costruzione della trama a show televisivi che ben più si adattano al binge-watching. Una transizione (naturale) come dalle musicassette siamo passati ai CD, agli mp3, alla musica in streaming.
Come ben saprete l’ottava stagione è stata ampiamente criticata, alcuni hanno addirittura iniziato una petizione per chiedere di girarla nuovamente, con un finale diverso. Penso faccia parte del sentimento di sconforto per vedere finire uno show che è entrato di diritto nell’immaginario pubblico, con una eco enorme sui social. Ci ha fatto soffrire, emozionare, ridere, piangere, rimanere di sasso, ma Game of Thrones non è ha mai voluto essere una serie mainstream, o accomodante, nè dalle scelte popolari. E lo è rimasta coerentemente fino alla fine.
Ci siamo scandalizzati quando ci siamo accorti che Daenerys non era una regina migliore di Cersei, ma era solo un’altra regnante accecata dal potere. Quando ha messo a ferro e fuoco Approdo del Re ci siamo accorti che il fantasy standard è un’altra cosa.

Attenzione agli spoiler

Daenerys si trova a comandare su una città distrutta e ancora in fiamme, dove la neve si mischia con la cenere. Fedeli a lei sono rimasti soltanto gli Immacolati e i Dothraki. Jon trova il coraggio di affrontarla e uccide, la sua amata conficcandole un pugnale nel petto. Viene fatto prigioniero, come lo è Tyrion dopo essersi tolto la spilla di primo cavaliere e averla gettata.
Dopo uno stacco temporale troppo netto vediamo riuniti i lord dei regni che devono decidere del destino del Trono. Tyron, portato per essere giustiziato da Verme Grigio propone di eleggere Bran come prossimo Re. La scelta è motivata dal fatto che non potrà avere figli. Sarà il primo re eletto. Sansa, il personaggio che è maturato di più in tutta la serie, determinata e vera Stark proclama l’indipendenza del Nord.
I tre fratelli Stark, ritrovatisi dopo anni di peripezie, consapevoli del loro destino e della strada fatta, sono pronti a separarsi di nuovo: Jon viene esiliato tra i Guardiani della Notte e Arya parte alla scoperta di ciò che è più a Ovest dell’Occidente.
“Quello che ci unisce sono le storie” ci ricorda Tyrion prima di incoronare Bran. E Game of Thrones è stata veramente una bella storia, un viaggio che è durato a lungo, ci ha unito, diviso, ci ha fatto discutere e scrivere. E nonostante il retrogusto di incompiutezza o ingiustizia che rimane quando si avviano i titoli di coda  – ripeto: ma quando mai Game of Thrones è stata giusta o popolare nelle sue scelte?? -, non possiamo che ripensare a tutte le puntate viste e accennare un sorriso.
Chiedimelo di nuovo tra dieci anni” afferma ancora l’ultimo Lannister rimasto. Sono sicuro che rimarranno solo i bei ricordi di un vero capolavoro. Grazie.

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