Recensione – The War Il pianeta delle scimmie


The War Il pianeta delle scimmie. Un film di Matt Reeves con Andy Serkis, Woody Harrelson, Steve Zahn, Amiah Miller, Judy Greer, Karin Konoval e Terry Notary.

Locandina orizzontale The war il pianeta delle scimmie

Siamo arrivati al capitolo conclusivo di questa nuova trilogia de Il pianeta delle scimmie. Dopo Rise e Revolution siamo arrivati alla conclusione con The War in cui il regista Matt Reeves trasforma ancora una volta la saga per portarci nelle profondità emotive che la guerra tra umani e primati, e il declino e il rischio di estinzione dei primi suscita in entrambi gli schieramenti.

Ma andiamo al sodo.

 

♠ Vale la pena andare al cinema a vedere The War Il pianeta delle scimmie ? ♠

 

Sì. Totalmente. The War Il pianeta delle scimmie è, all’interno della saga di cui fa parte, Il Padrino parte II. Attenzione, non sto dicendo che sia un capolavoro come Il Padrino parte II, non è un film perfetto, ci mancherebbe, ma, considerandolo all’interno del suo franchise di riferimento, è davvero un gran bel film, ancora meglio del secondo capitolo.  Uno spettacolo per gli occhi, una pugnalata per il cuore, uno spunto di riflessione per il nostro cervello.

Il personaggio del colonnello nel film The War Il pianeta delle ScimmieSe non volete spoiler dovrete accontentarvi di questo. Possiamo aggiungere che la storia inizia quasi esattamente laddove ci aveva lasciato il capitolo precedente, con Cesare alle prese con una guerra con gli umani che non ha mai voluto ma che ormai deve portare avanti per la sopravvivenza della sua specie. In un mondo in cui gli umani sono sempre più “primitivi” e i primati sono sempre più “evoluti“, Cesare (Andy Serkis) trova la sua nemesi in un Colonnello (interpretato in modo magistrale da Woody Harrelson). Dopo i primi due film (che trovate qui in un’unica recensione) in cui scoprivamo perché le scimmie de Il pianeta delle scimmie erano intelligenti, come hanno fatto ad arrivare dove sono arrivate e in cui Cesare si ritrovava a dover scegliere a quale mondo appartiene, nell’ultimo film della nuova trilogia il leader delle scimmie si scontra con sé stesso e i suoi fantasmi, con la maturità, il peso del suo ruolo, la guerra estenuante contro gli umani e il fantasma di Koba che lo perseguita.

 

♠ Date un Oscar a quella scimmia ♠

 

Se Woody Harrelson è uno dei cattivi più riusciti degli ultimi anni, sadico ma coerente, pazzo ma lucido, a reggere gran peso del tutto il film c’è un Andy Serkis fenomenale, che riesce a trasmetterci tutte le emozioni che attraversa il suo Cesare e dimostra, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che puoi anche usare la performing capture per trasformare un uomo in una scimmia, ma è l’attore a fare la differenza.

Già dai tempi de Il Signore degli Anelli, dove Serkis interpretava Gollum, ruolo che gli cambiò totalmente la vita e lo trasformò nel Re della performing capture (non a caso ha anche aperto uno studio di consulenza specializzato in questa tecnologia), molti avevano richiesto che l’attore venisse candidato all’Oscar e, dopo la sua magistrale interpretazione di Cesare in The War Il pianeta delle scimmie, le invocazioni per una candidatura sono aumentate in maniera esponenziale.

Andy Serkis ci mostra la realizzazione del suo Cesare per The War Il pianeta delle ScimmieMa perché, se è davvero così bravo, non ha ancora mai ricevuto alcuna nomination? Perché, come al solito, ci sono i puristi, la vecchia guardia, che non vuole considerare il cambiamento di ciò che è il cinema e dello sviluppo delle tecnologie. I tradizionalisti, infatti, ritengono che «quel tipo di recitazione non è considerato recitazione dall’Academy: il risultato finale è ritenuto più digitale che reale».

Certo, sicuramente gli interventi digitali ci permettono di avere un risultato migliore per quanto riguarda l’impatto visivo, ma, sostiene lo stesso Serkis «Gli effetti visivi migliorano il personaggio, come in altri casi lo fa il trucco. È una forma digitale di “trucco”, in pratica», il quale ha anche aggiunto che non sta pretendendo l’Oscar ma, semplicemente «Quelli che danno i premi non dovrebbero discriminare: se non gli piace il mio Cesare, va benissimo; ma è una questione diversa».

A supporto della sua candidatura, è stato creato un video che mostra come è stato creato il personaggio di Cesare.

Non solo una candidatura per Serkis, ma il film è davvero notevole anche per quanto riguarda la colonna sonora, firmata da Michael Giacchino che ultimamente abbiamo apprezzato in Rogue One – A Star Wars Story, e che aveva giù curato la colonna sonora di Apes Revolution.

Se volete guardarvi The War Il pianeta delle scimmie senza spoiler allora fermatevi qui, perché ora entreremo molto nel dettaglio del film, nei richiami con la serie classica e nelle possibilità future del franchise.

 

♠ I richiami alla serie classica: ATTENZIONE – SPOILER ♠

 

Matt Rives, che è stato un fan della saga de Il pianeta delle Scimmie fin da bambino (in alcune interviste ha addirittura dichiarato «ero ossessionato dal voler essere una scimmia quando ero piccolo»), ha inserito moltissimi riferimenti alla serie classica, molti dei quali avrebbero bisogno di almeno due o tre visioni del film per essere scovati.

Ve ne proponiamo alcuni e vi invitiamo a raccontarcene altri.

  • il nome che il Colonnello ha dato alla sua fazione “Alpha e Omega” è un richiamo alla bomba nucleare idolatrata dagli umani mutanti ne L’altra faccia del pianeta delle scimmie e progettata dal Generale Kolp in Anno 2670 – Ultimo Atto (che, curiosamente, in originale si chiama Battle for the Planet of the Apes, molto simile all’originale di The War Il pianeta delle scimmie che è, appunto, War for the Planet of the Apes). E’ anche interessante analizzare il tema della bomba atomica. nella serie originale il mondo è stato distrutto e la razza umana è quasi estinta e primitiva proprio a causa della bomba atomica, a differenza della nuova saga in cui accade a causa di un virus. Figlie del proprio tempo, infatti, le due saghe riportano sulla scena le nostre più grandi paure. Se in piena guerra fredda si temeva che l’uomo si autodistruggesse a causa della bomba atomica, oggi siamo più consapevoli che ci stiamo autodistruggendo in moltissimi modi e uno dei più probabili è l’evoluzione di virus che si autoevolvono per eliminarci.
  • Lo slogan dei soldati umani “L’unica scimmia buona è la scimmia morta” è un’altra chiara citazione al film del 1970, L’altra faccia del pianeta delle scimmie, secondo capitolo della saga, in cui la frase veniva pronunciata dal gorilla General Ursus .
  • Il nome della bambina umana che viene accolta da Maurice, Nova (Amiah Miller), è un richiamo al personaggio interpretato da Linda Harrison nel primo e secondo capitolo della saga originario, un’umana indigena muta, compagna di un umano tenuto in cattività. Che sia lo stesso personaggio? Difficile riflettendo sulla temporalità (gli eventi della saga originale avvengono nel 3978) ma tante cose sono cambiate in questo reboot e non bisogna considerarlo in vero e proprio prequel della saga originale perciò chissà. In fondo il figlio di Cesare si chiama Cornelius, come il personaggio della saga originale.
  • Nelle scene della base umana abbiamo l’impressione che si tratti di un totalitarismo e, al contempo, anche di una religione quella proposta dal Colonnello. In molte scene, infatti, viene dichiarato che lui viene considerato più di un umano. Anche questo è un richiamo alla serie classica dove gli umani idolatravano la bomba atomica Alpha-Omega, come abbiamo già anticipato, mentre qui idolatrano il Colonnello.
  • Uno dei richiami di The War Il pianeta delle Scimmie alla saga originale

    Una scena tratta dalla saga originale

    L’accampamento degli umani assomiglia molto alla Zona Proibita introdotta nel primo film della saga originale, un luogo, al di fuori della città delle scimmie, dove Cornelius aveva organizzato una spedizione e aveva trovato una caverna piena di artefatti misteriosi per lui. Ovviamente non si tratta dello stesso posto perché, come sappiamo, la Zona proibita era una fermata della metropolitana di New York (“Queensboro Plaza”).

  • A supportare l’idea che l’accampamento possa richiamare la Zona Proibita anche le scimmie “crocifisse” fuori dall’accampamento del Colonnello come quelle del primo film della saga originale.

 

♠ Il futuro della Saga e alcune curiosità – ATTENZIONE – SPOILER ♠

Se la nuova saga si chiudesse qui sarebbe sicuramente una conclusione perfetta.

Oltre ai moltissimi richiami alla saga originale Reeves mescola stili diversi e non ci sorprende che il film (che nella saga originale era una storia di fantascienza pura ma che si era già allontanato con Rise da questo aspetto) sfrutti una storia di scimmie e umani per raccontare una storia Western, riproporne i valori, le immagini e le riprese. Il western è, in effetti, lo stile migliore per raccontare l’evoluzione di Cesare che ormai viene visto come una leggenda dagli uomini, un leader dai suoi ma che, in questo film, viene colpito in modo molto personale e si avvicina più a Koba di quanto avesse mai pensato possibile.

Ma non solo western. Le scene nell’accampamento richiamano molto anche i film di fuga dalla prigione (la scena in cui scappano dalle corde non vi ha fatto venire in mente la prima stagione di Prison Break?), e l’ultima scena con l’arrivo nella nuova casa ricorda, per riprese e musiche, un cartone animato della nostra infanzia Alla Ricerca della Valle Incantata.

Ma quale futuro potrebbe avere la saga?

In realtà di possibilità ce ne sono molte. Serkis, in un’intervista a MTV ha dichiarato : «Potrebbero esserci altri tre film, forse quattro o cinque. Chi può dirlo? Sicuramente il viaggio continuerà». A conferma delle sue parole, infatti, a ottobre è già stato annunciato che presto inizieranno le lavorazioni per il quarto capitolo della saga. Qui potete trovare l’intervista completa.

The War Il pianeta delle scimmie ha aperto molte strade possibili.

In primo luogo sappiamo che gli umani raccoltisi intorno al Colonnello non sono gli unici. E’ improbabile che siano arrivati tutti quelli che stanno al Nord. Che cosa succederà adesso quando nessuno dei soldati inviati contro il Colonnello farà ritorno?

Sappiamo anche che il virus che ha colpito l’umanità si è evoluto e che ora li rende muti e primitivi. Il Colonnello riteneva che l’unico modo per risolvere la questione fosse uccidere tutti coloro che portavano il virus e bruciare le loro cose. A nord, invece, ritengono che si possa curare con la medicina. cosa succederà quindi? Il virus evolverà ancora?

Uno dei buchi di trama riguarda il fatto che il papà di Nova, pur crescendola da solo nel bosco, fosse ancora in grado di parlare mentre il Colonnello, poco dopo aver toccato la sua bambola viene infettato da virus. Come è possibile? Necessità di trama o potrebbe esserci qualche altra cosa dietro? Quando Cesare e i suoi compagni incontrano e uccidono il papà di Nova viene inquadrato il suo collo ed è possibile vedere due buchi. Iniezioni contro il virus? Supporterebbe la teoria degli uomini del Nord. Anche nel pupazzo di Nova si possono vedere due punti rossi nello stesso punto in cui li ha il papà: che la bambina volesse proteggere il pupazzo dalla sua malattia? Potrebbe essere un dettaglio interessante da indagare.

Uno dei nuovi personaggi introdotti in The War Il pianeta delle Scimmie : Scimmia CattivaUn altro tema che potrebbe essere portato avanti è quello di Scimmia Cattiva. Personaggio inserito per smorzare la pesantezza delle tematiche, Scimmia Cattiva è in grado di aprire molte strade. Se lei era nello zoo e si è evoluta (in modo diverso e meno cosciente da Cesare e la sua famiglia), questo potrebbe essere successo a moltissime altre scimmie. Scimmia Cattiva stessa parla di un figlio e Luca, Maurice, Rocket e Cesare si domandano se potrebbero esserci scimmie simili a loro. Avevano dato per scontato di essere le uniche ma evidentemente non è così.

Infine un’altra possibilità proposta, ma forse la meno probabile, è un salto temporale che ci porti più vicini alla serie originale. Perché meno probabile? Perché la serie originale parte dal presupposto che un’astronave sia partita dalla Terra e che giri per moltissimo tempo nello spazio fino a finire, per errore, di nuovo sulla Terra. La nuova saga, invece, ha radici molto più realistiche. Se nella saga originale Cesare era il figlio di due scimmie che erano tornate indietro nel tempo, nella nuova trilogia Cesare acquisisce le sue capacità con i farmaci. Perciò è improbabile che inseriscano viaggi spaziali lunghissimi e criogenia visto che ancora non siamo in grado di sviluppare queste tecnologie.

Inoltre tutta la nuova saga, a differenza di quella originale, ci ha messo dalla parte delle scimmie, nella consapevolezza che l’uomo è il primo nemico di se stesso e che, spesso, siamo noi gli animali senza alcun segno di umanità. Riavvicinandosi  temporalmente alla saga originale e incontrando una razza umana schiava delle scimmie si snaturerebbe tutto il lavoro compiuto finora.

Molte, perciò, le strade percorribili. Ma ci importa davvero? La nuova trilogia, composta da L’Alba del pianeta delle scimmieApes Revolution – Il pianeta delle scimmie e The War Il pianeta delle scimmie, potrebbe essere vista indipendentemente dal franchise di cui fa parte, considerandola un mondo a sé, la storia di un leader che nasce, prende consapevolezza di ciò che è e di quale è il suo compito, si evolve fino ad arrivare al tramonto del suo percorso. La storia di Cesare, leader per necessità, scimmia nel midollo e umana nel cuore.

E ci sembra già perfetto così.

 

♠ Il trailer di The War Il pianeta delle scimmie  ♠

Vi lasciamo con il trailer di The War Il pianeta delle scimmie.

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