Call the Midwife


Creato da Heidi Thomas, con Miranda Hart, Jessica Raine e Helen George.

Call the Midwife 1Call the Midwife ci trasporta a Poplar, uno dei quartieri più poveri dell’ East End londinese degli anni ’50. Episodio dopo episodio si impara a conoscere questi luoghi come se si ripercorressero davvero ogni volta insieme alle levatrici -protagoniste della serie- a lavoro in sella alle loro biciclette. È assolutamente impossibile non affezionarsi a queste ambientazioni costituite da strade degradate ma brulicanti di vita e di colori, con panni stesi ad asciugare al filo da finestra a finestra, bambini che giocano rumorosamente per strada, donne e uomini indaffarati a lavorare e chiacchierare.

Le premesse di questa serie TV di matrice BBC e soprattutto la patetica versione italiana del titolo, “L’amore e la vita”, possono sembrare terribilmente sentimentali ma, attenzione, sono anche parzialmente fuorvianti. Senza negare che molto vicende siano toccanti nella loro drammaticità ed edulcorate per non risultare troppo crude, è necessario altresì mettere ben in chiaro che non si tratta di una banale fiction da colpi di scena scontati e massime filosofiche da quattro soldi. Questo perché i personaggi sono costruiti molto attentamente e si vengono a conoscere nelle loro debolezze a poco a poco mentre la trama si sviluppa, senza riflettori che, episodio dopo episodio, facciano luce dentro la vita di un personaggio solo alla volta tralasciando tutto il contesto.

Ad ogni puntata fa da introduzione la voce narrante della protagonista Jenny Lee (Jessica Raine) che ormai anziana riflette sulla sua vita trascorsa come levatrice, e le cui parole gettano una coltre magica di nostalgia sulle vicissitudini rappresentate. Con la dolcezza di una nonnina inglese che racconta una storia, Jenny ripercorre tutti i momenti fondamentali della sue avventure a Nonnatus House (il convento dove le levatrici lavorano e sono ospitate), per poi lasciare alle immagini il compito di evocare tutta quella vita incontrata in mezzo alla povertà e al dolore.

call the midwife season 2Nel cast spicca la presenza dell’irresistibile Miranda Hart che con la comicità allegra e sincera che irradia dal suo personaggio ed è intrinseca alla sua persona dona alla serie un tocco di ironia leggera che non ne smorza i toni riflessivi e la rende incredibilmente godibile. Insieme a lei, a dare maggiore colore alla serie, anche il gruppo di suore-levatrici che sono ben diverse dalle equivalenti italiane: non c’è nessuna traccia della tendenza superomistica a risolvere qualsiasi problema affiori nella comunità, ma solo la volontà da parte dei creatori della serie di offrire allo spettatore un ulteriore punto di vista collettivo, oltre a quello delle giovani e spensierate ostetriche. Ogni puntata presenta un caso medico o umano avvincente e così, imparando nuove terminologie scientifiche, si assaporano vicariamente tutte le emozioni e le difficoltà che la vita ai suoi albori presenta nella sua bellezza. Un telefilm da vedere per commuoversi senza sentimentalismi e per caricarsi al massimo di ottimismo.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi