Fargo


locandinaIspirata al film omonimo del 1996 dei fratelli Coen e sottoscritta dai medesimi, Fargo è una miniserie televisiva che in dieci episodi svolge la storia di Lester Nygaard, scritta da Noah Hawley e messa in scena da Warren Littlefield.

Si ritrovano molti elementi distintivi del film, i quali al tempo ne fecero la fortuna, fra cui soprattutto la mescolanza di omicidi e humor nero, ma anche l’ambientazione costituita da cittadine fredde e sperdute del Minnesota, in questo caso Bemidji e Duluth (nonostante le riprese siano state fatte in Canada). Ecco che lo stile estetico caratterizzante il film dei fratelli Coen diventa lo sfondo artistico di questa serie televisiva dove si stagliano nuovi personaggi e una nuova storia; più specificamente, l’impostazione scenica del film, l’ordine delle sequenze narrative, alcune sequenze stesse che si ripetono identiche ,come in un déjà-vu, vanno a costituire la matrice nella quale si modella la nuova serie. Il risultato della visione combinata di film e serie è la sensazione claustrofobica di essere imprigionati in un universo regolato da un tempo ciclico in cui tutto è destinato a ripetersi, con l’illusione che si tratti di qualcosa di diverso.

Il cast vanta nomi come Colin Hanks (Gus Grimly), Billy Bob Thornton (Lorne Malvo), e Martin Freeman (Lester Nygaard), il quale dopo aver interpretato John Watson e lo hobbit Bilbo Baggings, si trova ora nei panni di un agente assicurativo che altri non è che un moderno Dorian Gray che seguiamo nella sua spietata ascesa sociale, che va di pari passo e a costo di un lento ed inarrestabile degrado umano interiore. Lester Nygaard incontra Lorne Malvo in pronto soccorso, uno sconosciuto con cui intrattiene quattro chiacchiere nella noia dell’attesa, quattro chiacchiere che basteranno a innescare una serie di omicidi che sconvolgeranno le due tranquille cittadine del Minnesota. Lorne Malvo è un assassino di professione che riesce a trasformare un Lester sempliciotto, allo stesso tempo marito passivo, fallito e fratello maggiore deriso, in un pericoloso omicida, semplicemente mostrandogli la possibilità di liberazione da una vita di passività, attraverso la violenza e la rivendicazione forzata della felicità che invece non è stato capace di scegliersi.

Ricade sulla coraggiosa ed intuitiva agente Solverson (Alison Tolman) il compito di dipanare la matassa di misteri e orrore che circonderà sempre più strettamente Lester. Pur non essendo la protagonista della serie, Molly Solverson è un personaggio trascinante e per cui non si può fare a meno di simpatizzare e tifare: la sua competenza nel campo come agente di polizia, insieme alla sua docile testardaggine, sono le armi che le permettono di combattere e resistere su due fronti. Da una parte la successione infinita di omicidi di cui cerca di trovare i moventi, dall’altra la fatica della sua lotta quotidiana contro un capo (o forse l’intero dipartimento) di polizia che si finge sordo alle sue deduzioni ardite, perché incapace di accettare che “il male” possa essere arrivato a imbrattare di sangue anche le bianche, nevose e tranquille strade di Bemidji.

L’atmosfera cupa e grottesca che avvolge ogni episodio non è solo data dalle vicende e dall’ambientazione: l’elemento più caratterizzante e allo stesso tempo disturbante della miniserie è l’affollarsi, in una realtà scontata, quasi banale, di scritte simboliche e parabole dal fascino oscuro che sembrano contenere verità nascoste che spieghino il male e il bene e che celino il senso degli avvenimenti (i titoli degli episodi costituiscono perfino dei paradossi filosofici). Se da una parte questa carica suggestionante e simbolica accomuna Fargo a True Detective (oltre al fatto di essere entrambi i primi capitoli di serie antologiche), dall’altra, le due serie si discostano totalmente in materia di ritmo narrativo, che in Fargo è molto incalzante..

Ennesimo esempio della bravura e della versatilità attoriale di Martin Freeman, abilità per la quale, se esistesse, la star de Lo Hobbit meriterebbe di vincere un Emmy, Fargo è una delle serie televisive veramente imperdibili del 2014. Vale la pena essere vista e rivista, per poter cogliere e meravigliarsi di ogni minimo particolare e sfumatura di cui ogni episodio è ricco.

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