Recensioni – The Bling Ring


Locandina film "The bling ring"The Bling Ring

di Sofia Coppola, con Emma Watson, Israel Broussard, Taissa Farmiga, Claire Alys Julien, Georgia Rock

Los Angeles,giorni nostri. Un gruppo di ragazzi delle scuole superiori si introduce per rubare nelle case di divi di Hollywood e protagonisti del jet set: fra le tante vittime spiccano Paris Hilton e Lindsay Lohan. I giovanissimi ladri portano via vestiti, gioielli, orologi  allo scopo di indossarli, sognando di rubare anche il glamour, la bellezza, la fama.

Sofia Coppola non è un’autrice di facile comprensione. I suoi lavori vengono spesso fraintesi dal grande pubblico che, a partire dai trailer, si aspetta racconti sostanzialmente semplici e rimane inevitabilmente spiazzato da una regia densa, significante, carica di ombre. È stato il caso di Marie Antoinette(2006), ed è ora quello di Bling Ring: tratto da una storia vera, l’ultimo film della regista racconta con nitidezza il vuoto nella mente e nel cuore di un gruppo di ragazzini superficiali, ossessionati dal glamour.Eppure, non vi è nessuna condanna senza appello per bambocci viziati: il nulla, ci dice la Coppola, parte dagli adulti, dal mondo che hanno costruito e dagli esempi che propongono. E cossí Nicki/ Emma Watson, bella e con l’anima di plastica è il riflesso di una madre per cui la religiositá ha il sapore della moda del momento, mentre la freddezza di Rebecca/Katie Chang trova radici solide nella sua solitudine familiare. Si salva un poco Marc/ Israel Broussard, l’unico fra i ragazzi con ancora un sogno concreto (diventare stilista), uno stimolo a creare qualcosa di nuovo.

Ed in effetti questi giovani del Bling Ring non sembrano adolescenti complessi e ribelli che affermano la propria visione del mondo, quanto bambini che hanno imparato a memoria la lezione del mondo degli adulti. Ciascuno dei ragazzi è allora responsabile della propria inerzia alla lotta, della propria omologazione: per questo la Coppola, sebbene non condanni, non assolve mai.  E ora che il danno è fatto, come si torna indietro? La regista sembra non saperlo, e le dichiarazioni (vere) dei protagonisti a posteriori lasciano sconcertati. Nelle ultime scene, Nicki ci invita a visitare il suo blog facendo eco alla vera pagina web della vera protagonista dei furti Alexis Neiers: Bling Ring rivela allora  la sua natura di farsa costruita sui toni del nero, riferita modernità tutta.

Se vi aspettate la commedia, rimarrete delusi. Lo stesso accadrà se vi aspettate la tragedia, o la retorica sui ragazzini ricchi e viziati. Il “Bling Ring” è l’estremizzazione dei nostri miti, delle nostre nevrosi, della realtà che abbiamo contribuito a costruire. E raccontando tutto questo Sofia Coppola si si dimostra una delle registe migliori in attività.

Da vedere, assolutamente, accompagnato dalla filmografia dell’autrice: almeno Somewhere (2010) , Lost in Translation (2003) e soprattutto Il Giardino delle vergini suicide (1999).

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